Il Caffe’ di Luana

Come ogni mattina andai al bar, entrando dalla porta che dava sulla via principale, piu’ piccola ma meno trafficata da gente che entra ed esce con cornetti e cappuccini. Quella mattina era uguale a tante altre, tranne lei… una bellezza innaturale, con un lungo abito semi trasparente, che lasciava intravedere un piccolo perizoma sopra ad un sedere talmente perfetto e sodo che il solo guardarlo mi eccitava in modo quasi evidente.  Era in piedi davanti al bancone che sceglieva un cornetto da portar via, niente caffe’ o cappuccino ma solamente un cornetto ripieno di cioccolato. Io ero rimasto li, talmente attirato da quella vista che mi stava arrapando al punto che non mi accorsi che stavo avanzando verso quel culetto sodo con un evidente erezione nei pantaloni. Quando ormai erano rimasti pochi centimetri di distanza lei si giro’ con un sorriso cosi’ malizioso che mi sorprese. Mi guardava dritto negli occhi e avvicinandosi quel tanto da poter strusciare la gamba sul mio pacco mi chiese “ Sai perche’ ho preso solamente il cornetto senza il caffe’?”, senza dire una parole dissi di no con il movimento della testa, “ Perche’ a casa mi piace bere un caffe’ speciale che solo io so preparare, vuoi aiutarmi a prepararlo ?”, questa volta dissi di si sempre con il movimento della testa. Mi prese per mano ed in silenzio mi guido’ nel suo appartamento che si trovava al primo piano di una palazzina a pochi metri dal bar. Sul campanello vicino alla porta lessi “ LUANA”, niente cognome. Entrammo, mi sorrise nuovamente e mi porto’ in cucina. Sculettando come una zoccola in calore, mise la macchinetta del caffe’ sul fuoco e si avvicino’ cosi’ tanto da poter sentire il suo respiro eccitato mentre mi massaggiava il cazzo “ Con questo cazzo penso che oggi il caffe’ avra’ un sapore speciale “. Mi abbasso’  i pantaloni ed i boxer con la sensualita’ di una ballerina ma con lo sguardo pieno di erotismo come un’assetata di sborra in cerca di cazzi da mungere.

Senza troppi preamboli comincio’ a succhiarmi la cappella ed un piacere mai provato prima mi assali’ come una botta di calore improvvisa. Io godevo emanando suoni strani con la mia bocca aperta mentre lei con gli occhi chiusi continuava a succhiarmi la cappella, ingoiando piano piano tutto il resto del mio cazzo, ormai duro come il marmo, fino a quando le palle non le toccarono le sue labbra.

Con la stessa lentezza succhio’ indietro fino alla cappella ma questa volta con gli occhi pieni di soddisfazione che mi guardavano. Le presi la testa con entrambe le mani e cominciai a spingere il cazzo dentro e fuori, scopando la sua bocca golosa e guardando come gli occhi di lei mi fissavano mentre godevo sempre di piu’ a sbatterli il cazzo giu’ per la gola. Sentivo anche che il caffe’ stava per uscire e potevo anche sentire che presto le avrei riempito la bocca di sborra calda. Lei allargo’ le gambe ed incomincio’ a masturbarsi ferocemente emettendo suoni sempre piu’ profondi mentre il mio cazzo entrava ed usciva dalla sua bocca calda e vogliosa come una giovane studentessa ubriaca.

Potevo sentire come stavo per avere una gloriosa sborrata nella bocca piu’ vogliosa che abbia mai incontrato e nel momente che stavo per sborrare mi spinse via le mani e succhio con voracita’ la cappella che stava riempendole la bocca di schizzate di sborra calda mentre io tremavo ululando di piacere. Rimase con la mia cappella in bocca succhiando con una voglia impressionante, masturbado il resto del mio cazzo in modo da far uscire tutta la sborra senza lasciarne una goccia. Finita la sborra continuo’ a succhiarmi la cappella sensibile provocandomi un piacere impressionante e quasi doloroso nello stesso tempo. Estrasse la cappella e con la bocca chiusa piena di sborra riempi’ una tazzina di caffe’ dove lascio’ cadere la sborra. Con un cucchiaino mescolo’ la sborra con il caffe’ e con una faccia soddisfatta fece colazione con il cornetto alla cioccolata e il caffe’ sborrato.

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