La ragazza del bar

Sexy ragazza

L’aveva puntata da un paio d’ore. Non riusciva a toglierle gli occhi da dosso, per via della sua particolare bellezza. Se ne stava lì a fare caffè, senza accorgersi di essere la donna più bella del mondo, almeno per Nicola.

Cosa si poteva mai dire ad una ragazza così bella. Le parole sembravano tutte stupide e fini a loro stesse, non c’era nulla che potesse esprimere a pieno le sensazioni che in quel momento stava provando.

Non era mai stato un avventuriero, uno che si buttava. Nella vita era sempre rimasto in coda, senza mai saltare la fila.

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Non voleva perdere l’ennesima occasione, facendola finire in una nuova pagina delle cose che si era lasciato scappare dalle mani.

Si avvicinò al bancone, in un momento di calma piatta e disse -Salve, posso dirle una cosa?

-Certo, ma dammi del tu.- rispose la barista, intenta a sistemare le tazzine.

-Ok. Allora, potrà sembrarti molto strano quello che sto per dirti, ma non potevo permettermi di non combattere per l’unica cosa meritevole d’attenzione in questo mondo insapore. Potrei dirti un milione di stronzate sul fatto che credo che io e te siamo delle anime gemelle e cose del genere, ma mentirei. Io non ti conosco e potresti anche essere la peggiore delle stronze o addirittura una serial killer, quindi non ho la più pallida idea delle evoluzioni che potrebbe avere la cosa. Fatto sta che ti trovo la donna più bella che io abbia mai visto e non lo dico per dire. Molte volte si usa questa frase per rimorchiare, ma io sono sincero; non ho mai visto una donna più bella di te in tutta la mia vita. Quindi mi sembrava stupido non venire a chiederti di fare l’amore con me, perché sarebbe  stato come voltare le spalle alla Gioconda.

Rimase senza parole. Nessuno le aveva mai parlato in quel modo. Molti uomini avevano inventato frasi assurde per convincerla del fatto che erano nati per stare con lei, solamente per portarsela a letto, mentre quel tizio le aveva chiesto esplicitamente di scopare, solo perché era bella.

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Alle donne piaceva sempre essere lusingate per la loro bellezza.

-Ok.

-Ok, nel senso che vuoi fare…

-Voglio fare l’amore con te. Andiamo.

-Dove?

-In bagno.

-Ma il bar?

-Non e ne frega niente. Andiamo.- disse.

Quello doveva essere il suo giorno fortunato e non aveva fatto altro che utilizzare la sincerità come sua unica arma contro la noia della vita.

La ragazza lo prese per mano, accompagnandolo verso il bagno del locale. Mentre camminavano, lui le guardò il culo. Era semplicemente perfetta in tutto e per tutto. Sembrava una di quelle modelle che si vedevano nelle riviste nei primi anni novanta. Era decisamente il suo tipo di donna. Aveva quell’espressione distaccata e fredda che riusciva a penetrargli fin dentro al cervello, arrivando al centro del desiderio.

Quando la porta del bagno si richiuse alle loro spalle, Nicola non sapeva cosa fare. Come si amava una donna del genere? Probabilmente quel corpo era stat amato da decine e decine di uomini, dai più prestanti ai più intellettuali e adesso toccava a lui, come se il paradiso avesse accettato una prenotazione all’ultimo.

-Voglio che tu sappia che solitamente non faccio cose del genere. È la prima volta che mi lascio trasportare in questa maniera dalle sensazioni. – disse, sorridendo.

Era visibilmente arrapata e non ne capivo il motivo. Forse le mia parole avevano davvero fatto centro.

-Invece per me è normale, rimorchiare in questa maniere… lo faccio sei volte al giorno, guarda.-  ironizzai, scoppiando a ridere.

Iniziammo a baciarci lentamente, sebbene fossimo coscienti del fatto che non avevamo molto tempo a nostra disposizione.

La barista me lo tirò fuori dai pantaloni, strizzandomelo per bene. Dopo averla masturbata per una manciata di secondi, lo infilai in lei, non appena si bagnò.

Ero dentro la donna più bella che avessi mai visto. Quello sarebbe stato il mio più alto traguardo sessuale, sotto tutti i punti di vista.

Fu una cosa lenta e non una sveltina, come avrei immaginato. Sebbene ci trovassimo nel cesso di un locale pubblico, posso dire in tutta tranquillità che ciò che avvenne lì non fu sesso, ma amore.

Strinsi quel corpo magro, quelle tettine, e quel bacino con tutta la passione che covavo in corpo.

Morsi svariate volte quel collo, un po’ come se fossi una specie di vampiro del sesso. Mi ero completamente innamorato della bellezza di quella sconosciuta.

Non mi accorsi nemmeno di aver eiaculato dentro di lei..

-Cazzo, ti sono venuto dentro.

-Non importa. Voglio che tu sia mio, Per sempre.

Per sempre è una parola che ho sempre trovato molto erotica.

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