Martina la vicina
Non capita sempre di avere una vicina con la quale potersi divertire. Fortunatamente per me, da quando mi sono trasferito con mia moglie nella nuova casa, io e la mia vicina, Martina, passiamo diverso tempo insieme, sperimentando fantasie e scopando come giovani coniglietti, oltre che a fare le classiche cene in cui sia mia moglie che suo marito sono presenti. Con il passare del tempo, le scopate si facevano sempre piu’ selvaggie e sempre piu’ ricche di fantasia, forse, conoscendoci meglio, le scopate avevano piu’ sintonia, al punto da elaborare un nuovo tipo di gioco, che vi descrivero’ ora.
Entrambi, avevamo scoperto di vegliarci la mattina arrapati. Entrambi i nostri partner, uscivano la mattina prima di noi, lasciandoci quindi un piccolo spiraglio di tempo, per fare una feroce sveltina, prima di andare a lavoro. Quando mia moglie esce, io salgo in camera da letto, aspettando il gioco di luci che Martina mi faceva con il suo specchietto. Tre flash di luce, erano il via libera. Qui, comincia la prima sfida, ovvero, essere dentro la sua camera, con il mio cazzo duro, dentro la sua figa umida, prima che suo marito potesse uscire con la macchina dal garage. Ogni volta che arrivano in camera da letto, Martina era li che mi aspettava, sdraiata in lingerie, con il seno coperto ma con le gambe aperte che si strusciavano sulle lenzuola e con un sorriso malizioso ed invitante, che m’invitava a scoparla come un’animale selvaggio prima di andare a lavoro.
Una mattina, qualcosa ando’ storto e mentre la stavo montando, dei passi in cucina ci fecero sobbalzare. Il marito era rientrato e stava salendo su. L’unico posto dove mi sarei potuto nascondere era sotto la scrivania, dove lei era seduta con addosso l’accappatoio, facendo finta di leggere un giornale, quando suo marito entro’, cercando il portafoglio che aveva dimenticato di prendere. Essere li sotto, con tutta la tensione del pericolo, era molto eccitante ma lo era di piu’ l’odore della tua figa umida, posizionata a pochi passi dalla mia faccia, coperta anchessa dall’accappatoio. Mentre potevo sentire il marito muoversi dentro la camera, stuzzicai il suo clitoride con un dito, facendole lanciare un piccolo gemito, sotto gli occhi sospettosi del marito.
La presenza del marito aveva aumentato la nostra voglia di scopare e l’eccitazione era arrivata al culmine, quando il marito usci’ di casa, dopo aver ritrovato il portafoglio, che era sul comodino di Martina. Ricordo ancora le parole che aveva usato appena sentito il marito andarsene ” Scopami, ORA! “, un’ ordine che volentieri volevo esaudire. Presi le sue gambe sulle mie spalle, mentre lei era ancora sulla sedia della scrivania, spingendo tra le sue gambe il mio cazzo duro, scivolando tra le labbra della sua figa ormai inzuppata di voglia e di eccitazione. La guardavo negli occhi, mentre il mio cazzo entrava ed usciva, con delle botte feroci e costanti. I nostri corpi sbattevano tra di loro emanando dei suoni, simili allo sbattere di mani.
Sotto di me, potevo sentire che il mio orgasmo era vicino, mentre lei, sbattuta come una puttana, mi ordinava di sbattere piu’ forte, mentre un forte orgasmo si stava impossessando del suo corpo, con spasmi, gemiti e contrazioni muscolari, mentre io sbattevo forte, godendo alla vista del tuo piacere. Dentro di lei, il mio cazzo pulsava, mentre un’ondata di calda sborra si liberava dalla punta della mia cappella dentro di lei, che adorava la sensazione del mio cazzo che pulsava dentro di lei mentre sborrava. Spingevo con piu’ forza ad ogni spasmo che sentivo, svuotando dentro di lei il mio cazzo, regalando ad entrambi, un bellissimo inizio di giornata.
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