Le voglie di un riccone

Sesso BDSM

Sara’ che nella vita ero riuscito a permettermi di tutto, ma il desiderio di provare un qualcosa di nuovo, cresceva con insistenza dentro di me. Avevo soldi, famiglia, case, macchine, barche e tutto cio’ che un’uomo avrebbe voluto avere, sentendo pero’ che volevo essere un po’ sottomesso, senza essere troppo torturato.

Sentivo spesso dei colleghi, che parlavano di locali dove andavano e a pagamento, una bella puttana selezionata a posta, ti ammanettava e ti torturava, fino a farti sborrare. La cosa non la reclutavo interessante, ma mi fece venire in mente un’idea. Ricordo che anni prima, mia moglie mi fece un pompino favoloso, aiutata anche da tutto il vino che aveva bevuto. Il pompino era divino, solamente che non si accorse che stavo sborrando e quindi lei continuo’ a succhiarmi la cappella. Dopo aver sborrato, avevo la cappella cosi’ sensibile, che mentre lei me lo succhiava, io tremavo, sovrastato da questa sensazione di piacere, misto ad un fastidioso dolore, al limite del sopportabile. Nonostante tutto, ricordo che quella sensazione mi era piaciuta, purtroppo pero’, mia moglie non me lo faceva mai. Non si trattava di tortura, ma sicuramente, a pagamento, avrei potuto trovare la puttanella di turno che me lo avrebbe fatto.

Andai quindi in uno dei locali di cui parlavano i miei colleghi, dove una ragazza vestita in modo molto sobrio, mi fece accomodare in una stanza privata. Dissi cio’ che volevo e lei, con un sorriso, usci’, chiedendomi di spogliarmi, mentre attendevo l’arrivo della modella. Poco dopo entro’ una ragazza bellissima, che avra’avuto penso 20 anni al massimo, capelli neri, pelle chiara, poco trucco ed un corpo mozzafiato, tette enormi ed un culo spettacolare, si potevano vedere da quel vestitino trasparente. Io ero li, in piedi, era chiaro anche per lei che era la mia prima volta. Mi fece sdraiare, mi ammanetto’ mani e piedi e sistemo’ un piccolo tavolino con il buco, sopra di me. Infilo’ il cazzo dentro questo tavolino e comincio’ a masturbarmi. Il tavolino serviva per far si che la modella si poteva appoggiare, senza dover utilizzare il mio corpo come tavolo. Mi diceva che avrei dovuto star zitto e che da quel momento era lei che padroneggiava, io non ero piu’ nessuno e avrei dovuto lasciarle fare cio’ voleva.

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Tutta la situazione in qualche modo mi eccitava, infatti il cazzo mi era diventato subito duro. La modella comincio’ a succhiarmelo, soprattutto la cappella, alternando succhiate a segate. Si mise anche a cavalcioni su di me, cavalcandomi il cazzo con violenza, emandando grandi quantita’ di gemiti di piacere. Era chiaro che mi voleva far impazzire senza venire velocemente, ma essendo tutto nuovo per me, il suo piano’ falli’ miseramente. Dopo appena 5 minuti cominciai a schizzare sborra mentre lei era li che me lo masturbava. Sentivo la sua mano che saliva su fino alla cappella e scendeva. Forti scariche di dolore misto a del piacere s’impossesarono di me, facendomi balzare e tremare. Lei mi ordinava di stare fermo mentre continuava a masturbarmi strizzandomi solo sulla cappella, regalandomi delle sensazioni pari quasi ad uno  svenimento dalla sensibilita’ della cappella. Tremavo e gemevo mentre lei comincio’ anche a succhiarmi la cappella con estrema violenza, facendomi supplicare di fermarsi, mentre mi dimenavo sotto di lei. Mi succhiava la cappella e me la masturbava, nonostante non ci stava piu’ sborra che uscisse, io sentivo lo stesso lancinante fastidio, per via della super sensibilita’ che mi procurava dolore insopportabile e piacere. Dopo circa 10 minuti si fermo’ anche perche’ il cazzo mi era diventato cosi’ moscio che era scivolata sotto il buco del tavolo.

Mi libero’, sorridendomi. Si faceva chiamare Miss Violent. Usci’ da li stordito e molto soddisfatto, specie che ora avevo capito di cosa necessitavo per sentirmi un uomo completo.

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