Confessione di una MILF
Mi chiamo Patrizia, ho 37 anni, sposata e con 2 figli. Abito e lavoro in una grande citta’, ma la cosa non m’impedisce di fare spese mirate, senza spendere cifre spropositate per un vestito o per delle scarpe. Non mi recluto una mangia uomini, ma mi piace pensare, di essere ancora in grado di attirare giovani ragazzi e i loro giovani cazzi inesperti, soprattutto quando metto in mostra le mie tette, grandi e morbide, con i capezzoli rosa. Dal mio corpo, si vede che sono una mamma e la cosa non mi dispiace. Mi piace essere mamma e mi piace anche essere scopata, solamente che da quando e’ nato il secondo figlio, la vita sessuale si e’ sperduta, al punto che ad entrambi, non interessa la vita sessuale dell’altro.
In genere, dopo il lavoro vado a fare dello shopping, per me e per la famiglia. Un giorno, dopo una brutta giornata passata in ufficio, avevo deciso di comprarmi un bel paio di scarpe, come premio personale. Entrai in un negozietto, non molto grande, ma ben assortito, dove il venditore, un ragazzo sud americano, alto piu’ o meno quanto a me, ma con almeno 10 anni di meno, mi chiese se avevo bisogno d’aiuto. Indicai un paio di scarpe e la misura e le ando’ subito a prendere, per farmele provare. Mi fece un complimento sul pedicure, cosa che in genere la gente non nota, ma dopo una brutta giornata, un complimento faceva sicuramente piacere. Lo ringraziai, guardandolo dritto negli occhi, schiacciando le mie grosse tette tra loro, in modo da renderle molto visibili al ragazzo, che cominciava a farmi eccitare.
Decisi di mettermi in prova. Volevo vedere su potevo utilizzare la mia femminilita’, per qualcosa che sia piu’ di un cocktail al pub. Con le tette belle strizzate, e con la punta della lingua che si muoveva tra le mie labbra, chiesi se potevo avere un piccolo sconto, visto che adoravo quel modello di scarpe. Anzi, le volevo proprio gratis e cosi’ gli proposi uno scambio, un pompino, per le scarpe nuove. La bocca del giovane venditore si apri’ e rimase in silenzio. Comincio’ poi a farfugliare qualcosa sul fatto che era sposato ed io gli feci vedere la mia fede nunziale. Vederlo eccitato e indeciso mi aveva fatto salire la voglia di cazzo alle stelle.
Allungai la mano, arrivando al suo pantalone ed incominciai a strizzargli il cazzo che si stava gia’ indurendo. Lo guardai, con un sorriso da baldracca, mentre passavo la mia lingua sulle labbra. Volevo il suo cazzo e volevo le scarpe gratis. Qualche istante dopo ero li, in ginocchio, come una puttana, a succhiare il cazzo di un completo sconosciuto, per un paio di scarpe nuove. L’ultimo pompino, lo feci a mio marito l’anno prima per il suo compleanno e questo dettaglio mi faceva sentire ancora piu’ volgare. Feci scivolare quel bel pezzo di cazzo tra le mie labbra, succhiando con esperienza, leccando la cappella e le palle, mentre lo masturbavo. Avevo la figa completamente bagnata, ma non avrei potuto farci niente, avevo voglia di succhiare quel cazzo sud americano, fino a farlo sborrare.
Il giovane venditore mi prese la tesa e comincio’ a scoparmi la bocca, muovendo il suo cazzo dentro e fuori dalle mie labbra. Mi disse che stava per venire ed io ero in preda alla gioia. Ero riuscita a farlo veramente, ero riuscita a sedurre un giovane ragazzo, al punto da farmi dare delle scarpe gratis, in cambio di un pompino, fino a farlo sborrare. Ero cosi’ felice che presi il cazzo fuori dalla mia bocca e cominciai a masturbarlo ferocemente, con la mia bocca aperta, aspettando i suoi caldi e densi schizzi. Il primo schizzo arrivo’ sul naso, il secondo sulla fronte, mi prese la testa e spinse il cazzo dentro la mia bocca e da brava puttanella, cominciai a succhiargli la cappella, godendo come una cagna, mentre ingoiavo ogni singola goccia di quel caldo seme latino.
Si rimise i boxer e mi porto’ le scarpe all’interno di una busta, chiedendomi di ritornare ogni volta che volevo.
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