la professoressa d’italiano
Sono una ragazzo di 18 anni e frequento l’ultimo anno di liceo scientifico con una media scolastica che non fa invidia a nessuno. Quel giorno di scuola mi aspettava un’interrogazione di latino e una di letteratura italiana. Avendo la stessa professoressa di entrambe la materie mi toccò fermarmi all’ultima ora per finire di essere interrogato.
Conoscevo da cinque anni quella donna e non mi aveva mai dato l’idea di una persona molto intraprendente dato che non era sposata e dato che su di lei non si erano mai sentite strane voci o pettegolezzi. Fatto sta che quel giorno dovetti fermarmi per finire la mia interrogazione e in breve tempo la scuola si svuotò dei 900 allievi che poteva contenere; la prof. mi portò in un aula che non avevo mai visto nella parte di scuola che ormai non veniva più utilizzata per via della decadenza di cui l’edificio soffriva. Ci sedemmo intorno ad un tavolo e io incominciai a raccontare la lezione ma dopo breve tempo vidi che la mia insegnante aveva gli occhi fissi sulla parte bassa del mio corpo e io, imbarazzatissimo, non sapendo cosa fare. Feci finta di nulla e continuai ad esporre la mia lezione.
La prof. era una donna sui trent’anni, abbastanza carina con dei lunghi capelli biondi e due immensi occhi azzurri in cui mi divertivo a perdermi durante le sue spiegazioni. Non era molto alta ma il suo corpo era slanciato con due seni che s’intravedevano dai larghi maglioni che usava mettere d’inverno.
Ora mi trovavo in una strana situazione che non sapevo gestire. Ad un certo punto mi interruppe e mi disse che voleva accarezzarmi un po’ e io, ipnotizzato dalle sue labbra, la lasciai fare. Incomincio a mettere la mani sotto lo spesso maglione invernale per poi spingersi sotto la camicia per toccarmi i capezzoli in un modo molto sensuale. Io, da ragazzo diciottenne, mi eccitai subito e l’erezione incominciò ad essere evidente sotto i jeans.
Lei se ne accorse e incominciò a slacciarmi i pantaloni per riuscire a prendere in mano l’enorme cazzo che ormai non riuscivo più a nascondere. Incominciò a smanettarlo dal basso verso l’alto per poi avvicinarsi con la bocca per leccarlo, la sua lingua era meravigliosa e da donna esperta leccava insistentemente l’asta fino ad ingoiare le palle colme di sborro che sembravano scoppiare. L’orgasmo era quasi alle porte e io incominciai ad emettere strani mugolii.
Non sapevo cosa fare cosi’, per evitare di venire, mi staccai da lei incominciandola a spogliare togliendogli prima il maglione e poi la camicia, affondai nei suoi seni leccando spasmodicamente i capezzoli induriti dall’eccitazione e con la lingua scesi e le andai a leccare la figa ormai bagnata.
Intanto lei mi riprese in mano il cazzo e incominciò a farmi una sega nei migliori dei modi ma quando stavo per venire staccò la sua mano e si sedette sopra di me a gambe aperte infilando con la sua mano il mio cazzo dentro di sé. Con abili movimenti mi fece raggiungere l’orgasmo più bello della mia vita leccando poi la mia asta sporca di sperma vischioso che continuava ancora a pulsare. Dopo questo ci rivestimmo e mi disse che il voto dell’interrogazione era 8 ma che mi avrebbe spettato per il recupero di latino.
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