Masturbati

Ragazza bionda si masturba

Non so perché me lo chiese. Forse perché sentiva il bisogno di mettere un po’ di pepe all’interno della nostra vita amorosa.
Facevamo sesso regolarmente e bene o male, era sempre un buon sesso, soddisfacente per tutti e due.
Quel giorno ebbe una sorta d’illuminazione.
Eravamo a tavola, intenti a fare colazione assieme come tutti i giorni, quando guardandomi mi disse -Senti, perché non ti masturbi mentre io faccio colazione?
-Scusa?- risposi io, intimidita da quella domanda.
-Sì. Sei molto bella e mi farebbe piacere guardarti mentre ti masturbi di prima mattina, proprio qui mentre mangio le fette biscottate col latte.
Non avevamo mai avuto problemi a letto e di tanto in tanto gli facevo anche dei pompini, quindi non era una voglia d’evasione, quanto più un vero e proprio desiderio erotico.
-Come vuole lei… geometra. Avevo proprio voglia di masturbarmi un po’.- dissi, mettendomi a sedere sul tavolo della cucina a gambe aperte.
Mi levai le mutandine e le posai vicino alla sua tazza di latte caldo e fumante.
Iniziai a masturbarmi. Era strano. Quell’uomo mi aveva vista nuda un milione di volte e praticamente in ogni occasione, ma quella volta c’era un qualcosa di diverso; era molto più intimo di tutto il resto.
Guardava la mia figa come se fosse ipnotizzato dal moto delle mie mani, intente a praticare la stimolazione del clitoride.
-Questo latte è molto buono e la tua fica sembra bagnarsi velocemente.
-Eh sì… sono tutta eccitata.
-Ah sì? E cosa ti eccita?
-Mi eccita essere guardata da te. Mentre fai colazione. Amo il tuo sguardo sulla mia intimità, violata da me stessa.
Mio marito iniziò a farsi una sega sotto il tavolo, eccitato come non l’avevo mai visto. Era tutto molto particolare.
Avrei voluto scendere da quel tavolo per scoparmelo, ma il gioco doveva essere quello di masturbarci separatamente, guardandoci a vicenda.
La mia mano iniziava a volare, come se non mi fossi mai masturbata prima di quel momento.
-Mi sento come una prostituta.- dissi, come se quelle parole fossero uscite dal mio spirito.
-Sei una prostituta… come tutte le donne. Io sono il tuo pappone.
Lì, successe qualcosa che nessuno di noi si sarebbe mai aspettato. L’orgasmo mi stava per travolgere come un fiume in piena ed esattamente come un fiume in piena uscì da me.
Squirtai per la prima volta. Annaffiai completamente la colazione di mio marito.
Ero tremendamente imbarazzata e, al contempo, molto eccitata.
Mio marito non smise di toccarsi. Continuò a masturbarsi, addentando la fetta biscottata che avevo inzuppato col liquido che mi era uscito dalla figa.
Era una scena al limite tra il disgustoso e l’erotico, ma non era forse la vita stessa ad essere così?
Mio marito si alzò e con fare istintivo, disse -Prendimelo in bocca, cara.
Quella mattina fu davvero entusiasmante. Non facevamo sesso mattutino da quando ci eravamo conosciuti e, soprattutto, non l’avevamo fatto in quella maniera.
Lo presi in bocca e ciucciando forte, lo feci sborrare dentro la mia bocca. Adoravo la sensazione di quel cazzo duro dentro le mie labbra fameliche e bramose del suo amplesso.
Feci per allontanarmi, ma lui disse -No… tienilo ancora un po’ in bocca.
rimasi lì, con quel pisello che stava diventando moscio, perfettamente inserito nella mia bocca.
Ero abituata al suo cazzo in bocca ed ero già stupita da quello che avevamo fatto, quando sentii qualcosa di caldo scorrermi in gola.
Non ci potevo credere. Stava pisciando dentro la mia bocca.
Mi allontanai da lui, colta da un conato di vomito, mentre il piscio iniziò a cadere sulla colazione.
Mi afferrò la testa e mi pisciò in faccia.
Lo trovai eccitante, sporco, ma molto eccitante.
Eravamo diventati qualcosa di diverso e quello strano rapporto sessuale aveva definito una sorta di nuova relazione in cui tutto era permesso.
Mi piaceva. Per la prima volta mi sono sentita veramente una porca e non è stato per niente male.

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