Veronica e Anna (parte 2)

Suore troie si masturbano a vicenda

-Voglio che mi vieni in faccia.- sussurrò Veronica.

-Ma lo sai che io…- disse, timidamente Anna.

-Certo… io conosco ogni parte di te. Voglio che mi fai quella cosa in faccia.

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-Credo di amarti,Veronica.

Anna spinse la sua consorella verso la sua figa, pronta a grondare uno dei suoi fenomenali orgasmi super bagnati.

Veronica arrivò davanti alla figa della donna che stava masturbando con un grosso cazzo finto.

Era la vagina più bella che avesse mai visto. Probabilmente era così bella e aggraziata, perché non era mai stata toccata dalle mani distruttive di un uomo. Per Veronica era una storia diversa; lei di cazzi ne aveva presi e la sua vagina aveva accusato il colpo.

Le lesbiche avevano sempre delle gran belle fighe. Non riusciva proprio a togliersi dalla testa che quella fosse la più bella vagina che avesse visto in vita sua.

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Ad un certo punto decise di baciarla, continuando a trapanarla con quell’attrezzo comperato in uno smart shop.

-Oh, sì… mi stai facendo uscire di testa. Sì, cazzo… sì.

Anna iniziò a squirtare in faccia a Veronica come se fosse una fontanella antica, con un getto continuo.

Veronica si vide arrivare quella secchiata d’eccitazione dritta in pieno volto. Era il liquido del godimento della sua amante e il sapore era quello che lei attribuiva alla concezione del piacere più estremo.

-Smettila… fermati. Non posso più venire. Cazzo. Non ci posso credere…

-Era da molto che non venivi in maniera così, come dire… espansiva.

-Espansiva?

-Sì.

-Non avrei mai pensato di sentir definire una venuta “espansiva”, ma lo prendo come un complimento.

-Lo era. Avanti… adesso fammi venire.

Per Veronica era un po’ più difficile arrivare all’orgasmo. Non era una di quelle donne che si lasciavano trasportare subito verso l’amplesso; il suo orgasmo era molto più ragionato.

Era sempre stata una ragazza tendente al pensieroso e anche nelle pratiche sessuali il suo spirito filosofico finiva per rallentare tutto il procedimento.

Anna aveva imparato a gestire quel corpo e quella vagina alla perfezione, quasi come se gli orgasmi di Veronica fossero criptati e lei la migliore delle hacker.

Riusciva a sempre a violare il suo sistema di sicurezza, mandando in estasi il suo hardware.

-Vai piccola, non ti fermare adesso.

Anna aumentò la velocità di penetrazione del cazzo finto, affogandolo sempre di più dentro la stupenda Veronica, bagnata ed eccitata più che mai.

Con l’indice si stava lavorando il clitoride, cercando di far impazzire di piacere la sua dea dell’amore.

Aveva delle labbra così rosee e carnose che le veniva quasi voglia di mangiarle. Sembravano delle fragole in un campo segreto.

Veronica era il suo frutto del peccato. Se Anna avesse avuto l’opportunità di tornarsene nel giardino dell’Eden, ma senza la sua Veronica, avrebbe preferito il pianeta terra a quell’inferno senza la sua amata, travestito da paradiso terrestre.

-Sto per venire. Sto per venire… cazzo.

-Avanti bambina… voglio che vieni… voglio sentirti godere. Voglio addormentarmi con il sapore della tua figa ancora sulle dita.

Le parole spinte, facevano viaggiare le fantasie di Veronica alla velocità della luce, impedendole di pensare e proprio quando il pensiero andava a farsi benedire, nasceva il suo orgasmo.

-Porca troia! Porco cazzo! Sì!

Stava vendendo. Quella donna che le si stava contorcendo a fianco, come se una tarantola le fosse entrata nella figa. Era senza dubbio piombata in un potente orgasmo.

Il cazzo di gomma continuava a perforarle la vagina bagnata, mentre l’indice di Anna orchestrava quell’amplesso, giocando col suo clitoride.

-Porca troia… quanto…

-Vieni amore… vieni.

-TI amo, cazzo!

Veronica, al contrario di Anna non era una donna da eiaculazione femminile, ciononostante il suo lato del letto era bagnato quasi quanto quello della sua piccola Anna.

Il mondo le aveva fatte incontrare e quello era il loro modo di rendere grazie. Il sesso era la loro unica e vera religione.

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