Un pompino sotto la luna
-E quindi, credo di essere la reginetta indiscussa del pompino.- disse Clara.
-È un’affermazione difficile da sostenere, senza una dimostrazione.- risposi io, cercando di cogliere la palla al balzo.
-Come, difficile? Tutti quelli a cui l’ho ciucciato, sono dello stesso parere.
-Sì, ma io non posso fidarmi del parere delle altre persone… sono tipo san Tommaso.
Clara sorrise, dicendo -Tipo che non ci credi se non me lo infili nel naso?
-Io pensavo più che altro alla bocca.
Ci trovavamo sotto un ponte che frequentavamo sempre da adolescenti, quando ancora ci sapevamo divertire. Avevamo piazzato un divano vecchio, ereditato da una zia di Davide e avevamo messo lì anche un vecchio tavolino su cui posare le birre e il posacenere ricavato da una vecchia noce di cocco. Potevamo passare ore ed ore a chiacchierare sotto quel ponte, come se non ci fosse un domani o uno ieri.
Ultimamente io e Clara passavamo molto tempo assieme, perché eravamo riusciti a legare durante una sera sbronza. Un paio di volte avevamo anche limonato, ma a quell’età era del tutto normale baciare qualcuno per poi dimenticarsene il giorno successivo. Io non avevo dimenticato un bel niente… come avrei potuto.
Girava voce che Clara fosse una gran pompinara ed io volevo assolutamente provare la sua bocca.
-Ho capito dove vuoi arrivare… ma se vuoi un pompino, non hai che da chiedere. Siamo amici e io un pompino te lo faccio quando e come vuoi.- disse, con quel suo fare da leonessa.
-Come e quando voglio? Tipo adesso?
-Tipo adesso!
Ci avvicinammo ed iniziammo a baciarci. Le toccai un po’ il seno sotto la giacca a vento che portava per proteggersi dal freddo, per eccitarmi, facendomelo venire duro.
Clara era sexy come ragazza ed era anche spigliata. Spesso gli uomini avevano paura delle donne come lei, mentre io non riuscivo a capire come un essere così indifeso potesse fare paura.
-Come sei bella.- le dissi.
-Dai… così mi metti in imbarazzo.
S’imbarazzava sempre quando qualcuno le diceva che era bella.
Mi slacciò i pantaloni ed abbassò delicatamente la testa. Sentii la sua lingua umida stuzzicarmi la punta della cappella, solleticandomi l’anima.
-Posso dirti una cosa?- dissi.
-Certo.- sorrise lei, alzando leggermente la testa dal mio bassoventre.
-Non hai ancora iniziato e questo è il miglior pompino che mi sia mai stato fatto.
Clara scoppiò a ridere con il mio cazzo in bocca. Era così bella e simpatica… era a tutti gli effetti la mia migliore amica e anche una pompinara di tutto rispetto.
Me lo stava ciucciando con un intensità che non aveva precedenti. La tecnica era simile a quella che si utilizzava quando si succhiava un calippo.
Se lo prendeva tutto in bocca, dalla punta alla base, tenendolo fermo con due dita, per non interferire troppo con la ciucciata lunga.
Mi sentivo un eroe, lì seduto su quel divano con una strafiga che mi succhiava il cazzo sotto un ponte, come una specie di gangster dell’est.
Le afferrai la testa con una mano e la spinsi fino in fondo, tenendola giù per un sei o sette secondi. Per un attimo avrei quasi voluto farle del male.
-Cla… mi stai facendo impazzire. Ti sposerei solamente per farmi fare questi pompini una volta al giorno. Ma che dico… una volta al minuto, cazzo.
Clara non si staccò nemmeno per un secondo, la sua era quasi una vocazione, doveva portare a termine il suo lavoro e non si sarebbe lasciata distrarre da niente e nessuno al mondo.
Probabilmente si accorse della mia eccitazione crescente, dal flusso di sangue che mi stava ingrossando il cazzo, perché ad un certo punto iniziò a pompare in maniera veloce e costante, come un aspirapolvere a tubo.
-Oh, sì… Clara, sì.
Nulla poteva fermarla.
-Sto per sborrare.
Sborrai, lasciando nella sua bocca il miglior orgasmo di sempre.
Clara rimase ancora un po’ ferma col mio cazzo in bocca, succhiando tutto quello che c’era da succhiare.
Quando si alzò, sorridendo, avevo già chiaro in mente quello che le avrei detto.
-Senti… lo so che sei un po’ libertina e so anche che io sono un pazzo schizzato, ma che ne dici di metterci assieme?
Quella domanda, nata da un pompino sotto la luna è anche la spiegazione del motivo per cui dodici anni dopo, Clara dorme al mio fianco notte dopo notte.
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