Un film con la nostra amica troia
Il film non era certo un capolavoro. L’aveva scelto Luca ed io e Daria avevamo acconsentito a guardarlo solamente perché lui ne parlava da settimane.
Guardavamo spesso dei film assieme il lunedì sera, era una specie di usanza a cui non volevamo rinunciare, nonostante il lunedì fosse per tutti un giorno di stanchezza e nervosismo, per via dell’inizio di una nuova settimana lavorativa.
La nostra amicizia resisteva agli anni e proprio in quel giorno si sarebbe evoluta in qualcosa di molto più interessante.
Tanto per cominciare, Daria è una gran figa ed essere amici di una figa è una cosa terribile, perché finisce sempre che tutti i tuoi amici stronzi te la scopano sotto gli occhi, mentre tu rimani semplicemente l’amico.
Questo è il caso di Daria che, diciamolo pure in confidenza, è tutto fuorché una santa. Mi pare che all’epoca si fosse scopata almeno dodici dei nostri amici.
Adesso il numero è salito vorticosamente, ma questa è un’altra storia e a noi non interessano le altre storie.
Il film iniziava ad annoiarci ed io non riuscivo a smettere di fissare le tette di Daria, guardandole come se fossero due enormi bomboloni alla crema da mangiare a colazione.
-Guarda che il film non è tra le mie tette.- disse lei, scoppiando a ridere.
Pensai di aver fatto una figura di merda, invece quello fu solamente l’inizio di una serata piccante.
-Se vuoi puoi toccarmele.
Lei faceva sempre la simpatica e non si capiva mai quando scherzava e quando invece era seria.
-Se volete vi lascio da soli, eh…- disse Luca, imbarazzato dalla frase di Daria.
-Anche tu puoi toccarmele.
Rimanemmo stupiti dalle sue parole del tutto inaspettate.
-Noi non abbiamo ancora scopato e sinceramente mi chiedo il perché? A voi andrebbe di scopare, tanto questo film è una vera merda.
Decisi che dovevo assolutamente capire se stesse scherzando.
-Se vuoi scopare io ci sto… anche in tre.
-Ok.- rispose, continuando -E tu che ne dici, Lu?
-Non saprei… ma sei seria?
-Fai come vuoi. Pensaci.- sorrise, alzandosi.
Daria si piazzò davanti a me, inginocchiandosi per posi slacciarmi i pantaloni. D’un tratto la nostra migliore amica mi stava facendo un pompino, mentre il mio migliore amico ci osservava, seduto a fianco a noi, un po’ disgustato e un po’ eccitato.
Misi una mano sulla testa di Daria, lasciandomi trasportare dall’eccitazione del bocchino che mi stava facendo. Devo ammettere che farmi guardare da Luca, mentre la nostra migliore amica mi stava spompinando mi faceva sentire un figo.
Daria allungò la mano sinistra verso il cavallo dei pantaloni del nostro amico, lui era titubante ma nonostante tutto si lasciò eccitare da quella mano sottile e ficcanaso.
Dopo poco tirò fuori il suo arnese e Daria iniziò a fargli una sega, senza mai mollare il mio coso con la bocca.
Ci guardammo con un ceno d’intesa, come se in quel momento stessimo scalando una montagna pericolosissima, quando in fin dei conti ci stavamo semplicemente facendo una ragazza molto facile e libertina.
Daria era spaventosamente brava a fare i bocchini, era una voce che girava, ma provarlo sulla propria pelle era tutta un’altra storia.
Aveva una tecnica tutta sua. Nulla a che vedere con quelle sociopatiche che credevano che bastasse una vigorosa toccata di palle per fare dei buoni pompini; Daria aveva capito il segreto: il cazzo era il centro della questione.
Lei non faceva altro che soffermarsi sul pisello, succhiandolo e aspirandolo senza dargli un attimo di tregua. Ciucciava in maniera costane e ogni tot, se lo invitava tutto dentro, dominando il reflusso esofageo con una maestria da professionista del settore.
Era brutto da dire, ma nonostante fosse la mia migliore amica, sarebbe stata una puttana perfetta; avrebbe davvero fatto un mucchio di soldi con quella bocca.
-Ah…- gridai, eiaculandole in bocca.
Fu una sborrata epica, non ne ricordo molte altre simili a quella, né per gettate e né per intensità.
-Che buon sapore.- sorrise, riemergendo dai miei coglioni.
Quanto era fica, amici miei. Da non crederci.
Dopo essersi pulita le labbra in superficie, si gettò sul cazzo di Luca. Non so come descrivere quello che provai in quel preciso istante.
Accesi una sigaretta e mi misi ad osservare la scena in silenzio, quasi come se mi trovassi in un museo di care ed ossa.
Mi piaceva quello che vedevo. La mia migliore amica che faceva un pompino al mio migliore amico. Era un momento bellissimo e perfino romantico a modo suo.
Ci stavamo divertendo nel modo più sano del mondo, coi nostri corpi utilizzati esclusivamente per il piacere che potevano generare tra di loro.
Dall’espressione di Luca capii che anche a lui quel pompino sembrava veramente perfetto e impeccabile.
Era proprio carina la nostra Daria, impegnata a stimolare l’uccello di Luca con quella sua boccuccia tanto piccola e tanto capiente.
La sigaretta si stava consumando lentamente ed io non avrei saputo dire se avessi trovato più eccitante il bocchino ricevuto o il guardare la mia migliore amica fare un pompino ad un altro uomo, davanti ai miei occhi.
L’unica cosa che so e che quando si spense la sigaretta, mi nacque una nuova erezione.
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