Tradimenti in alto mare
Sono una donna di quasi cinquant’anni, con un corpo che farebbe perdere la testa a chiunque. Sono sposata, con un uomo che ho conosciuto in un bar tanti anni prima. Il suo amico, ci ha sempre provato con me, usando la storiella tipo ” Il tuo uomo non ti soddisfa eh? Cerchi un vero uomo? “. Sinceramente mio marito ha un cazzo enorme e scopiamo sempre, lo amo e quindi non avrei mai pensato di mettergli le corna. Per lavoro, mio marito parte una volta al mese, per almeno una settimana all’estero. Una volta, il suo porco amico, dopo averlo accompagnato in aeroporto, mi aveva invitato a fare un giro sulla nuova barca che aveva acquistato. L’idea mi piaceva, visto anche il caldo della giornata, quindi accettai di andare.
Arrivai al porto e Mauro, il nome dell’amico di mio marito, mi porto’ in cabina, per farmi mettere il costume, mentre lui azionava il motore per andare al largo, in modo da farmi fare una bella nuotata in mezzo al mare piu’ blu. Andai su, con il mio costume molto mico, specie il perizoma di sotto e lo trovai al timone, in pantaloncini corti, senza maglietta e con gli occhiali da sole. Era uno stronzo, ma comunque un bell’uomo e quella sua posa, era eccitante. Nella mia testa, ero gia’ sicura che me lo sarei scopato prima della fine della giornata, non sapevo pero’cosa e come sarebbe successo il tutto. Una volta al largo, lascio’ il timone e preparo’ due cocktail, prima di lasciarsi andare sulla sdraia. Dopo alcuni cocktail e alcune chiacchiere sotto al sole, Mauro mi chiese se volevo provare a stare al timone, cosa che ovviamente accettai di fare, anche se dopo diversi cocktail, mi sentivo troppo allegra, tanto, pensavo nella mia testa, qui non ci sta il traffico del centro, non posso intruppare nessuno.
Andai al timone e Mauro si posiziono’ dietro di me, posizionando subito il suo cazzo sul mio culetto abbronzato. Mi parlava, dandomi delle indicazioni su come muovere il timone ecc. La mia attenzione invece, era su quel cazzo che si stava indurendo addosso a me, cosi’ cominciai ad ondeggiare leggermente, regalando a quel cazzo un sensuale massaggio di culo. Mentre parlava, le sue mani si mossero sulle mie spalle, scivolando fino a miei fianchi, spingendosi in avanti, in modo da spingere il suo cazzo stretto tra le mie chiappe. Lasciai sfuggire un gemito di paicere e fu cio’ che fece impazzire Mauro.
Con una spinta alla schiena mi aveva messa a pecora sul timone, mentre sentivo che dietro di me, mi spostava il perizoma e strofinava le sue dita tra le umide labbra della mia figa. Gemeva ed ansimava, sculacciandomi e strizzandomi le tette. Ero eccitata, mentre le sue mani vogliose del frutto proibito da tanti anni, si muovevano su di me. Le sue dita entrarono dentro di me, scivolando dentro e fuori con facilita’, stuzzicandomi il clitoride. Poi, si abbasso’ i pantaloncini, tirano fuori un cazzo duro e lungo, quasi quanto quello di mio marito. Con una spinta, era dentro di me, facendo scivolare la sua cappella nella mia figa zuppa. Sembrava un cavallo feroce, che dietro di me cominciava a sbattere il cazzo con violenza dentro e fuori, tenendomi ferma dai fianchi, sculacciandomi di tanto in tanto. Sentivo come il suo corpo sbatteva contro il mio, in botte secche e violente, con il cazzo che entrava tutto dentro, sentendo i peli delle palle sulle labbra. Le botte continuavano violente e veloci, con urli di piacere che rompevano il silenzio del mare.
Poi la sua presa fu molto forte, una botta violentissima, spingendo piu’ dentro che poteva, accompagnato da un ululato di piacere, mentre sentivo il suo orgasmo esplodere dentro di me, con sborra che colava dal suo cazzo pulsante, dentro di me. Mi e’ sempre piaciuta la sensazione del cazzo che mi pulsa dentro mentre sborra, sentendo come si sgonfia, mentre mi riempie di caldo e denso seme. Ritornammo a riva a tarda sera e lo invitai a cena, per continuare il discorso del timone.
Una settimana al mese, prendevo lezioni private con Mauro, il mio nuovo istruttore di nautica.
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