Sperimentazione tra sorelle
Dormivano spesso assieme. D’altronde molte sorelle erano abituate a dormire assieme, avendo passato in simbiosi la maggior parte della loro vita.
Quella mattina, al loro risveglio, i genitori erano usciti. Si trovavano da sole in quel grande letto della casa delle vacanze.
Silvia aveva diciotto anni, mentre Claudia diciassette. La giovinezza era dalla loro parte con le sue mille promesse che un giorno sarebbero diventate rimpianti.
Silvia abbracciò Claudia. Erano abituate a svegliarsi l’un l’altra abbracciandosi o facendosi il solletico a vicenda. Era una sorta di rito che portavano avanti da quando erano bambine.
Quella mattina, però, c’era qualcosa di strano… qualcosa di più seducente nel corpo della sorella.
Nel farle il solletico, Silvia scatenò in Claudia una reazione e la giovane ragazza si rigirò nel letto afferrando la sorella, tirandole una sculacciata.
Scoppiarono entrambe a ridere e Claudia si sdraiò sul ventre della sorella. Durante quel gioco un piccolo e acerbo seno era fuoriuscito dalla minuscola canottiera che di Winnie the Phoo che indossava per dormire.
Fu un gesto quasi incondizionato, dettato da un momento di tensione erotica; Silvia fece scivolare il suo affusolato indice sul capezzolo della sorella.
Un tiepido sussulto rinvigorì le terminazioni nervose della ragazza che fece quasi finta di non accorgersene.
Poco dopo, intenzionata ad avvicinarsi a Silvia, risalì e appoggiò il suo viso sul cuscino, proprio a fianco alla faccia liscia e seducente della sua sorella maggiore.
-Sei bella.
-Tu sei bella.
Silvia diede un bacio a Claudia. Era già capitato in passato, ma quel bacio era differente. Non era un bacio innocente, ma un qualcosa carico di malizia interiore.
Risero. Silvia baciò nuovamente la sorella.
-Baciami con la lingua.- rispose Claudia.
La soglia della parola era stata varcata. Fino a quel momento tutto stava morendo nel silenzio, ma quella frase rigettò tutto nel mondo reale, un mondo fatto di emozioni e sussulti.
Si baciarono, intrecciando le loro lingue umide in una danza che fino a quel momento avevano solamente provato con dei ragazzi.
Fu il bacio più intenso delle loro vite. Claudia sfioro il volto della sorella, mentre quel ballo di carne iniziava a prendere sempre più piede.
Serpentina e selvaggia, la mano di Silvia s’insinuò sotto le mutandine di Claudia. Era bagnata. Sembrava non spettare altro he il suo tocco.
Un gemito fece eccitare anche anche Silvia che avvicinò la mano della sorella sulla sua vagina, continuando a stimolare il clitoride in un’incessante morsa di piacere estremo.
-Cazzo, si. Continua.
L’impeto s’impossessò della più piccola e, dopo aver ribaltato la sorella, le sfilò le mutande per baciarle la vagina umida e grondante di piacere.
-Leccami la fica.- sussultò
Claudia cominciò ad immergere la lingua nella carne, giocherellando con il clitoride della sorella che continuava a stringerle la testa, affondando sempre di più il suo volto tra le sue cosce.
Le chiavi entrarono nella toppa.
La magia s’intrude e le sorelle tornarono a fingere di dormire.
-Ragazze, siamo tornati. Avanti pelandrone!
Un’eccitazione spezzata le avrebbe torturate ancora per qualche minuto, fino a quando non avrebbero ripreso a vivere le loro vite, fingendo che quel susseguirsi di momenti di piacere non fosse mai avvenuto.
-Ho ancora il sapore della tua fica sulle labbra.- disse Claudia.
Silvia si voltò e senza pensarci due volte, infilò la lingua tale labbra della sorella.
-Voglio scoparti ancora.
Come se nulla potesse interrompere quel magico ed idilliaco rapporto, ripresero a masturbarsi a vicenda, consapevoli della presenza dei loro genitori nella stanza accanto.
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