Sesso e lavatrice
C’è chi usa la lavatrice per lavare i panni e chi invece ad esempio la usa per fare sesso.
La coppia che abita sotto a me la usa proprio per il secondo motivo.
Lo seppi per caso quando chiesi a Marina, la proprietaria del palazzone dove abito da poco, come mai ogni volta che udivo la lavatrice dei ragazzi sotto a me funzionare, sentissi anche un sacco di casino.
Marina li conosce da molto tempo e sa quanto a loro piaccia fare sesso in ogni occasione e dove preferiscono farlo.
Parlando del più e del meno seppi anche, che adorano farlo davanti ad altre persone.
Io sono un tipo un po’ curioso, devo dire la verità e il sesso non è che mi dispiaccia e nemmeno guardare chi lo fa.
Così decisi di far amicizia con i miei vicini.
Incontrai prima la ragazza. Ci trovavamo al supermercato e fu abbastanza facile avvicinarla, anche perché è un tipetto davvero simpatico e cordiale, oltre a bellissima.
Non sono gay ma le ammirai il seno… naturale e di una bellezza incredibile. Tra l’altro portava una camicetta molto fine e i capezzoli le spuntavano fuori, donandole quel fascino erotico sicuramente irresistibile per un maschio.
Ci presentammo e in dieci minuti stavamo già parlando del più e del meno, comprese le nostre passioni o i nostri hobby.
Vedendo che avevamo gusti molto simili, lei disse che sarebbe stata ben felice di avermi a cena il giorno dopo; mi avrebbe presentato il marito e anche avremmo potuto raccontarci un po’ la nostra vita.
Sinceramente non vedevo l’ora di conoscerli a fondo, tanto che tutta la notte, sperando che la sera seguente potesse accadere qualcosa di particolarmente coinvolgente, mi masturbai a lungo e mi infilai un cazzo di gomma che mi aveva regalato il mio ex marito, quando a lui non gli si alzava più per un problema legato allo stress e al fumo.
Al mattino dovetti fare persino dei bagni alla vagina con acqua e malva per calmare il rossore e il bruciore provocato da tanta foga.
Il giorno passò lentamente. Come si sa, quando si aspetta qualcosa che si prospetta interessante, il tempo sembra allungarsi.
Ma finalmente arrivarono le 20. L’orario in cui ci avevamo dato appuntamento.
Andai giù con una torta comprata in pasticceria e con una bella bottiglia di spumante dolce e pieno di bollicine come piace a me.
Lei mi aprì la porta quasi prima del suono del campanello, come mi avesse sentito arrivare.
Mi accolse sorridendo e dandomi un bacio sulla bocca. Strano ma provai anche un certo piacere.
Prese la torta che avevo in mano ringraziandomi e mi fece entrare.
Quando mi presentò il marito per poco non svenni. Due occhi azzurri fantastici e allo stesso tempo misteriosi. Un corpo da favola, alto e non esageratamente muscoloso.
In questo modo il muscolo che si notava era proprio quello all’interno dei suoi pantaloni. Le proporzioni giuste. Un bel rilievo… Mamma che sogno!
Lui vide dove erano puntati gli occhi e appena ripresi a ragionare e lo guardai, sorrise, mostrando comunque un certo piacere. Io feci altrettanto, ma credo di essere diventata un pochino rossiccia in faccia. Non mi capita mai, ma con una creatura del genere davanti, avrei voluto vedere chiunque.
Iniziammo a mangiare verso le 21 e la cena fu veramente preparata a dovere. Il cibo presentato in modo eccellente. La conversazione fu incredibilmente spontanea e allo stesso tempo raffinata. Sapevano presentarsi e come accogliere l’ospite.
Queste sono le cose che mi fanno tirare la fica, devo ammetterlo e forse loro lo hanno capito prima ancora di me.
Piano piano lui, Alberto, iniziò a fuorviare il discorso e finimmo con il parlare di seduzione, erotismo e sesso.
Tra la serata incantevole e forse vino e spumante bevuti in eccedenza, la mia testa sembrava un po’ immersa all’interno di una bolla.
Provavo piacere ad ogni parola che sentivo pronunciare.
I due videro che potevano procedere e lei arrivò immediatamente in sala da pranzo.
Aveva un vestito molto leggero e in alcune parti del tutto inesistente, tanto da lasciar scoperti la bellissima pelle e lo straordinario corpo che possedeva.
Mi guardò, si abbassò un po’ il vestito e si avvicinò al marito. Prese il seno sinistro in mano e gli mise un capezzolo in bocca. Lui mi guardava e a me piaceva un sacco. Era quello che speravo.
Gli tirò su il vestito da sotto. Lei non portava mutandine e iniziò a leccarle la fica e a metterle le dita dentro. Si vedeva il piacere che Alice provava.
Poi gli leccava i capezzoli, sembrava morderli e continuava a guardarmi.
Io ad un certo punto, non so nemmeno il perché, decisi di spogliarla e di accarezzarla. Non mi era mai successo. Ma poi mi fermai e sbottonai i pantaloni di Alberto. Lei mi lasciò fare. Anzi, si vedeva il piacere che provava nel vedere il marito toccato da un’altra donna.
Gli presi il cazzo in mano e iniziai a succhiarlo. Lui però mi fermò e in braccio mi portò in camera.
Là mi appoggio sul letto a pecorina e iniziò ad infilarmelo nella fica. Sentivo qualcosa di immenso dentro.
Lei guardava e si toccava, e poi iniziò a masturbarsi davanti a me. Vedevo le sue labbra che si aprivano. Era troppo bello, coinvolgente e straordinariamente erotico.
Ad un tratto lei sparì per qualche secondo, e poi lui mi portò in un bagnetto dove c’era la lavatrice. Era accesa, mi appoggiò sopra e mentre questa si muoveva tutta, probabilmente perché troppo vecchia, lui mi penetrava in tutti i modi possibili.
Fu una notte indimenticabile. Il mattino seguente, mentre stavo scendendo le scale, incontrai Marina che guardandomi mi disse. “Ma sai, non so cosa ne dici tu, ma mi sembra che la lavatrice di Alberto e Alice avrebbe bisogno di un po’ di manutenzione, o pensi di no”? Sorrise e se ne andò. Sicuramente l’aveva provata anche lei.
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