Presa per il culo
Sono sempre stata una ragazza ingenua, che non vedeva mai doppi sensi e malizia nelle parole degli altri. Purtroppo per me pero’, sono una ragazza ingenua, dentro il corpo di una modella pornostar. Lasciate che mi presenti: sono alta 1,77 cm, ho i capelli biondi poco dopo le spalle, ho gli occhi verdi e grandi, ho la bocca molto carnosa, senza aver fatto nessuna operazione chirurgica, ho la pelle molto chiara, che fa anche risaltare le mie enormi labbra. Ho un corpo pieno di curve, ho delle belle tette morbide, grandi abbastanza per essere una delle prime cose che si notano di me, ho la pancia piatta, mettendo in risalto le tette, in quanto ci sono poche ragazze che sono magre e con le tette grosse. Ho le gambe sode e senza cellulite e con un culo leggermente all’infuori, tipo quelle delle brasiliane. Eccomi, una ragazza innocente, finita nel corpo di una bambola del sesso gonfiabile. A scuola tutti mi cercano, cercano di toccarmi e mi fanno le proposte piu’ indecenti, chi mi chiede un pompino, chi mi chiede di masturbarlo, chi mi chiede di fare una scopata a 3, come se un giorno dovessi dire ” Certo, voglio scopare sconosciuti e bere la loro sborra”. Il tutto, anche senza vestirmi in modo provocante e senza avere degli atteggiamenti da sgualdrinella, rendendomi la ragazza piu’ odiata dalle altre ragazze.
Un giorno, tornavo da scuola, facendo la solita strada che tagliava per il parco, regalandomi un po’ di quiete e di freschezza, lontano da maniaci e dai rumori del traffico. Il parco era silenzioso come sempre, apparte qualche uccello, ignara che dietro dei cespugli, ci stavano altri tipi di uccelli, pronti per un’agguato inaspettato. Davanti e dietro a me, balzarono dei ragazzi della mia scuola, circondandomi, con stampato in faccia, un sorriso malefico, che mi terrorizzava. Nessuno parlava e io mi tenevo stretta a me stessa, quando alcune mani mi presero da dietro, bloccandomi. I ragazzi avanti si avvicinarono e cominciarono a toccarmi le tette e la figa, con i loro sorrisi soddisfatti, mentre io mi dimenavo e strillavo. Poi mi arrivo’ uno schiaffo, forte abbastanza da farmi stare zitta. Le mani ora mi stavano spogliando, mettendomi a nudo nel parco, tremando in parte dal fresco. Mi strizzavano le tette e mi leccavano i capezzoli, facendomi eccitare leggermente, anche se cercavo di nasconderlo. Mi buttarono a terra e al centro di quel cerchio di arrapati, osservai come loro si stavano tirando fuori i cazzi duri.
Cercai di sgaiattolare via, purtroppo, due ragazzi mi bloccarono a pecorina, sculacciandomi ogni tanto, mentre il primo dei quattro venne dietro di me, strofinando la cappella sul buco del mio culo. Strillavo come non mai, finendo di farmi spingere un cazzo in bocca mentre ero ancora con la bocca aperta. Il cazzo mi arrivo’ fino alla gola e scivolava dentro e fuori la mia bocca, mentre dietro, uan fitta di dolore improvvisa, mi colpi’ quando il cazzo che si strofinava, venne spinto con forza dentro il mio culo. Il dolore era tanto da farmi intontire e rimanere di stucco, mentre un cazzo entrava e usciva dalla mia bocca e il secondo veniva ficcato con forza dentro il mio culo, con botte violente. Poi, un liquido caldo e denso, mi riempi’ la bocca, sentendo quel cazzo che pulsava tra le mie labbra. La sborra era calda e aveva un sapore schifoso ma il cazzo che mi era arrivato fino alla gola non mi lasciava altra scelta che ingoiare, facendomi venire la nausa. Quella sensazione venne poi spostata da alcuni schizzi che mi colpirono in faccia, mentre delle mani mi strizzavano le tette che ballavano per via delle botte che dietro di me, mi davano al culo. Avevo sborra che colava sulla mia fronte e sul mio naso, mentre la stessa sensazione di pulsare la risentivo nel culo, mentre schizzi di liquido me lo riempivano. Il cazzo scivolava piano dentro e fuori dalle mie chiappe, aspettando di svuotare tutto dentro me, sentendo come mi apriva in due il culo. Una quarta sborrata mi colpi le labbra, che erano rimaste semi aperte dopo che il cazzo usci’, colpendomi i denti e posandosi sulla lingua, mentre io , in stato di shock, non facevo niente, fissavo il vuoto messa a pecorina, dopo essere stata violentata da quattro cazzi.
Era il caso di dirlo, mi avevano proprio presa per il culo…
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