Piacere sul bus
Ero seduto sulla quarta fila, nel posto vicino al finestrino, leggendo il mio libro nell’attesa di ritornare a casa. La vita di un pendolare e’ anche questa. Avanti e indietro con i mezzi, in compagnia di un buon libro o della buona musica. Alcune volte capita di scambiare quattro chiacchiere con altri pendolari, creando delle amicizie di viaggio, un modo simpatico e interessante per non sentire il peso del viaggio. Ero ancora ben lontano da casa, quando il bus fini’ completamente di riempirsi. Vicino a me, si sedette una ragazza, con in mano una grossa giacca maschile. Il proprietario della giacca era rimasto in piedi accanto a lei, mentre lei gli offriva la possibilita’ di sedersi sulle sue gambe, in modo da stare entrambi seduti.
La sua giacca era cosi’ grande che copriva non solo le sue gambe ma anche le mie. Io continuavo la mia lettura, mentre la giovane coppia era persa in chiacchiere sul da farsi nel fine settimana, su programmi televisivi e robe varie. Parlavano cosi’ tanto che mi risultava quasi difficile leggere, in quanto non riuscivo a concentrarmi e a sentire i miei pensieri, con tutto quel blaterio di sottofondo. Poi finalmente il silenzio, quando il bus arrivo’ sull’autostrada, che non faceva sempre, ma per alcune tratte. La ragazza aveva un bel viso, labbra a forma di cuore e rosse, occhi verdi e capelli di un biondo quasi tendente all’arancione. Sedeva accanto a me con le mani conserte sotto la grande giacca e osservava fuori il finestrino, anche se a volte, sembrava che guardasse me oppure il mio libro.
Poi, sotto la giacca, la sua mano comincio’ a muoversi verso di me, mentre lei parlava con il suo ragazzo. Arrivo’ sulla mia gamba in direzione del mio pacco. La sua mano svelta arrivo’ tra le mie gambe dopo qualche istante, cominciando a strofinarsi sul mio cazzo che cominciava ad indurirsi. Quando il cazzo mi era diventato duro, lo prese con la mano, masturbandolo con movimenti non troppo vistosi da fuori la giacca. Ero molto eccitato, con una giovane e bella sconosciuta, che mi strizzava la fava mentre il suo fidanzato cornuto era li in piedi. Avevo abbassato anche io una mano sotto la giacca, muovendola nella direzione della ragazza, raggiungendo la sua gamba. Appena raggiunsi la sua gamba, la ragazza allargo’ leggermente la gamba, in modo da farmi arrivare tra le gambe. Indossava dei leggins e potevo sentire che era umida in mezzo alle gambe. Cominciai a strofinare tra le sue calde gambe, sentendo le labbra della sua figa con le dita, mentre lei, mi stava abbassando la zip ed infilando la mano dentro i miei jeans.
La sua fredda mano aveva raggiunto il mio cazzo duro, impugnandolo da sotto la cappella, muovendo il polso in modo da masturbarmi senza far agitare la giacca, che copriva le nostre mani impegnate. Il mio cazzo scivolava nella sua mano, con le sue dita che si muovevano su e giu’ per il mio tronco, arrivando sulla cappella, impugnandola. Comincio’ a masturbarmi direttamente sulla cappella, strizzandola a ritmi veloci nella sua mano. Ero cosi’ eccitato che stavo cercando d’infilare un dito con tutto il leggins tra le sue gambe, dove ormai stavo masturbandola con forza, sentendo tutto il calore della sua figa bagnata. Sopra la giacca, era tutto normale, un uomo che leggeva un libro e una ragazza che parlava con il suo ragazzo.
Poi il mio seme comincio’ a calare dalla punta del mio cazzo, arrivando tra le sue mani, prese ancora a strizzare la mia cappella sensibile dall’orgasmo, causandomi un sobbalzo. La sua mano si fermo’, mentre un suo dito si muoveva su e giu’ per la mia cappella sborrata. Tiro’ fuori la mano, riportandola a se e altrettanto feci anche io. La sua mano imbrattata di sborra usci’ velocemente dalla giacca, mentre il suo ragazzo guardava avanti, osservando la strada dal vetro del conducente. La ragazza si porto’ la mano sulla bocca e comincio’ a leccare velocemente la sborra, senza guardarmi. Si succhio’ le dita con cosi’ tanta passione e sensualita’ che mi stava ritornando il cazzo duro.
Poche fermate dopo, si alzarono ” Arrivederci “, fu il saluto della ragazza, prima di scendere dal bus.
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