Pesci d’Aprile

Cazzo in culo e in figa contemporaneamente

Nei piccoli paesini, esistono ancora delle strane tradizioni. La mia famiglia per esempio, una delle piu’ facoltose del nostro misero paesello, era intenzionata a darmi in sposa al figlio di un’altra famiglia facoltosa. Io sono sempre stata una persona ribelle e testarda e non ero intenzionata a cedere, a questo loro piano.

Andai a casa di Martina, una mia amica, dove era appena arrivato il giovane falegname del paese, che era anche amico di lei. Avevo sempre visto i due giocare insieme a tennis, fare delle corse tra il grano e persino tuffarsi sul lago semi nudi. Aveva appena finito di aggiustare la scrivania del padre di Martina e ora, stavano tutti e 3 sul giardino e bere una fresca limonata. Il ragazzo non era per niente male, specie quei pantaloni attillati, che mettevano in  mostra un cazzo che sicuramente sapeva soddisfare una giovane vacca come me.

” Il prossimo martedi’ e’ il primo di Aprile ” dissi al falegname ” Vorrei sapere se hai voglia di fare qualche soldino extra, aiutandomi a preparare uno scherzo “. Sia lui che Martina mi guardarono incuriositi dalla mia proposta. ” Che tipo di scherzo? ” mi chiese lui. ” I miei si sono impuntati a farmi sposare quell’imbranato figlio del dottore e a me non mi va. Mi piace solo perche’ sono anche loro molto ricchi e volendo, posso sempre farmi delle ricche scopate fuori casa “, Martina comincio’ a sorridere, in quanto aveva capito dove sarei andata a finire con il mio discorso. ” Beh, siccome il dottore e la sua famiglia, saranno ospiti da noi proprio martedi’, volevo sapere se ti andava di entrare furtivamente in camera mia dalla finestra, come tu fossi il mio fidanzato nascosto “. Il giovane era indeciso, ma quando dissi che gli avrei dato 300 Lire per il suo aiuto, tutto improvvisamente suono’ divertente.

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La sera del primo Aprile, ero a tavola, vicino al futuro marito scelto per me, che era li intento a cercare di infilare un dito dentro la mia figa, che gli avevo permesso di toccare solo per farlo soffrire. Improvvisamente pero’ la sua mano fece forza spingendo dentro la mia figa asciutta 2 dita. Saltai dalla sedia, ed incredula, potevo sentire le dita di quell’imbranato, o presunto tale, che entravano ed uscivano, mentre eravamo a tavola con i miei. In pochi istanti mi bagnai, cosi cominciai a strofinare la mia mano sul suo cazzo. Era enorme, l’imbranato aveva un cazzo enorme e la voglia di sbattermelo da qualche parte. La cosa mi eccitava e continuai a strizzarli il cazzo dai pantaloni. Volevo provare quell’enorme cazzo, cosi’ con uno sguardo, gli feci capire di andare al piano di sopra. Con la scusa di fargli vedere la mia nuova enciclopedia, lo portai su con me. Entrati in camera, lo spinsi sul letto e mi inginocchiai, per tirar fuori quel cazzo che sembrava troppo grosso per essere vero. Era veramente enorme e in bocca mi entrava solo fino a poco dopo la cappella. Lo succhiavo con forza, quando dalla finestra, entro’ anche il falegname.

Io ero sulle ginocchia a pecora, impegnata a succhiare quell’enorme cazzo, mentre il falegname guardo’ con aria complice l’imbranato cazzuto, prima di avvicinarsi dietro di me, infilandomi un dito nel culo. Sobbalzai, ritrovandomi tra due ragazzi arrapati, uno con un enorme cazzo e l’altro che se lo stava tirando fuori. Mi sentivo una sporca puttanella, mentre chiesi al cazzone di scoparmi il culo, mentre volevo il falegname nella mia figa. Mi misi quindi a cavalcioni sopra il giovane falegname, che mi penetro’ la figa velocemente, mentre dietro di me, un’enorme pezzo di cazzo, mi stava allargando tutto il buco del culo. Sentivo quel cazzo che mi entrava nel culo, come se mi volesse spezzare in due parti. Pochi minuti dopo, avevo due cazzi duri che entravano ed uscivano da dentro di me, uno che scivolava dalla figa ed uno che mi stava violentando il culo. Mi sentivo una vera cagna, ansimando come una puttana in preda ad una violenza sessuale vera.

Mi scoparono ed io mi sentivo sottomessa alla volonta’ di quei 2 cazzi che mi stavano procurando il quinto orgasmo. Avevo il culo dolorante e rotto, mentre quel cazzo enorme entrava ed usciva, allargadomi tutto il canale del culo. Entrambi i cazzi cominciarono a muoversi con piu’ violenza e velocita’, mentre io vedevo letteralmente le stesse. Fu il cazzo che mi attappo’ il culo, a sborrare per primo. Una scarica di sborra calda m’inondo’ il culo, riempendolo di denso liquido seminale, mentre lui era in piedi dietro di me che tremava come una foglia. Fu quindi il turno del falegname, che con un paio di botte secche, svuoto’ il suo cazzo dentro di me.

Mi sentivo piena di sborra e soddisfatta, anche se il culo mi faceva male. Dalle scale potevamo sentire qualcuno che saliva. Il falegnamo ando’ di corsa sotto il letto, mentre io e il cazzuto facevamo finta di leggere.

” Che sono questi rumori? ” chiese impaurita mia madre, ” Pesce d’Aprila mammina “.

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