Passione delicata
Sono sempre stata una ragazza alla quale piace la delicatezza, gustarmi le gioie della vita attimo per attimo, non importa che tipo di piacere o gioia essa sia, deve essere goduta delicatamente.
Ricordo infatti, come mi piaceva quando il mio ex mi leccava delicatamente la figa, anche se per lui risultava essere noioso, a me mandava in estasi dal piacere che ricevevo. Nonostante a lui non piaceva, ricordo che il suo cazzo era sempre dritto e duro, mentre me la leccava, forse perche’ lo eccitavano i miei gemiti di piacere, accompagnati da movimenti del culo e richieste porche. Quando non ce la faceva a resistere, si alzava sempre, mettendo il suo cazzo duro davanti alla mia figa bagnata, tra le mie gambe, che generalmente erano sempre aperte, tenute sopra le sue spalle, per aumentare l’apertura.
Alcune volte era talmente disperato e voglioso di sborrare, che mi sbatteva il cazzo tutto dentro la mia figa, cominciando a scoparmi in modo rude e veloce. Entrava e usciva tra le mie gambe, sbattendo tutto il suo corpo contro di me, facendomi sentire il cazzo che entrava con violenza fino all’estremo della mia figa. Mi scopava e gemeva, in preda ad un attacco di voglia di sborrare, che la gran parte delle volte, gli veniva se prima di leccarmi la figa, gli leccavo la cappella con calma, facendolo impazzire dalla voglia di prendermi la testa e scoparmi la bocca. Forse mi eccitava il fatto che ero io a decidere le tempistiche, ma di piu’ mi eccitava quando in preda ai suoi attacchi di voglia, mi sbatteva come una lurida puttana, che a gambe aperte sotto di lui, urlava di piacere tra le violente botte che dava.
Queste scopate violente non duravano tanto, ma non mi lamento, in quanto mi dava la sensazione di essere stata violentata in piena regola, da un cazzo egoista e arrapato, che mi vuole riempire la figa si sborra, dopo avermi scopato per bene. Infatti cosi’ era, quando le botte diventavano piu’ veloci, il mio ex mi strizzava con forza le chiappe, mentre dentro di me, il suo cazzo si preparava a schizzare tutto il suo godere, in densa e calda sborra. In quei momenti, avvingevo le gambe intorno a lui, facendolo spingere dentro di me con tutta la forza, facendogli arrivare la sua bocca vicino a miei capezzoli. Lo spingevo dentro di me con le gambe e sentivo la sua sborra che si liberava dentro di me, in caldi schizzi. Lo liberavo dalla stretta solamente dopo che il suo cazzo si ammosciava dentro di me, fino a scivolare fuori tra le mie gambe. Sapendo bene che la cappella appena sborrata era molto sensibile, in genere gli prendevo il cazzo, anche se moscio, cominciando a succhiarlo con violenza, facendolo balzare dal dolore che gli provocavo.
Prendevo la cappella in bocca e succhiavo, passando la lingua tutta intorno. Scivolando con le labbra su e giu’ per il tronco del cazzo, leccando per bene, la grossa vena che si trovava nel mezzo, sicuramente quella nella quale passava la sborra che mi aveva appena lasciato dentro di me. Potevo ancora sentire il sapore della sborra, sulla punta della sua cappella moscia. Il tutto si concludeva quando il cazzo era talmente moscio, da sembrare quasi comico.
Tutti abbiamo delle fissazioni, apparentemente la mia e’ quella di dominare delicatamente.
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