Party natalizio
Quella fu davvero una grande serata. Il Natale non mi era mai piaciuto così tanto.
Diciamo che non sono mai stato particolarmente religioso e, in generale, non ho mai apprezzato niente delle festività natalizie.
Più d’una volta ho finto una qualche influenza per esimermi dal festeggiare, passando la sera di Natale davanti al televisore o ad ascoltare musica, ma per quel Natale avevo decisamente altri progetti.
La promozione a lavoro mi era fruttata abbastanza e con la tredicesima avevo un bello scarto di soldi che non sapevo proprio come utilizzare, così decisi di chiamare tre escort.
Non avevo fatto l’albero, il presepe o roba del genere, ma avevo chiesto all’organizzatrice che le ragazze indossassero, specificatamente, dei cappellini natalizi.
Quelli mi eccitavano parecchio. Avevo ordinato una bianca, una nera e una gialla. Volevo che quella diventasse la festività più multietnica che avessi mai organizzato. Ovviamente chiesi di mandarmi tre ragazze non astemie.
Avevo comprato dell’ottimo vino rosso e cucinato una cenetta niente male.
Le ragazze erano arrivate puntuali e avevamo mangiato tutto quanto, senza lasciare praticamente niente. Non le capitava spesso che i clienti le offrissero da mangiare ed era anche raro che le ordinassero per tutta la notte. Evidentemente non avevano mai conosciuto un uomo di successo come me.
Appena finimmo tutto, continuando a bere, l’africana si venne a sedere su di me. Ebbi la sensazione che si stessero realmente divertendo quella sera.
Probabilmente non avevano con chi festeggiare il Natale e vivere una serata così bella ed elegante con un cliente non doveva capitarle molto spesso.
Era come se avessero davvero ingranato la voglia di scopare.
Iniziò muover il suo sedere sul mio pene, per farmelo venire duro e ovviamente ci riuscì.
Era bella e brava. Iniziai a baciarle le spalle. Non sapevo cosa si potesse baciare e cosa non si potesse baciare. Le escort sono tutte diverse riguardo ai baci.
C’erano quelle che si facevano baciare e quelle che non si lasciavano nemmeno sfiorare in faccia con le labbra.
Quella ragazza mi baciò in bocca con le sue stupefacenti e carnosissime labbra africane.
Credetemi, ragazzi, il cazzo mi diventò duro come la pietra.
La ragazza asiatica venne a massaggiarmi la schiena, mentre la nera continuava a strusciarsi su di me.
La bianca ci guardava, sorseggiando il suo bicchiere di vino rosso. Erano tutte così belle da togliere il fiato.
L’escort nera mi sfilò i pantaloni ed iniziò a ciucciarmelo con lenta e concentrata metodicità.
La cinesina alle mie spalle posò la mia testa tra i suoi seni, oggettivamente grandi per essere orientale.
Mi sentivo in cima al mondo, mentre quella ragazza mi succhiava il cazzo, affondato com’ero tra le tette di quell’altra.
D’un tratto la bianca si alzò e si diresse verso di me con andatura lenta e sinuosa. Si mise a sedere difronte a me, sul tavolo, aprendo le gambe, piazzando i piedi sulle spalline della mia sedia, mostrandomi la sua mercanzia inferiore.
Con un piccolo dildo, iniziò a masturbarsi l’ano. Si stava preparando per la mia entrata in scena, nel teatro del suo corpo.
Allungai la mano, accarezzandole il volto. Erano così giovani e belle da farmi completamente uscire fuori di testa. C’era così tanta bellezza nel mondo.
-Baby, cosa vuoi fare?- sorrisa l’africana.
-Io voglio che lui me lo metta in culo.- disse la bianca, impedendomi di rispondere.
-I suoi piani sono perfetti, secondo me.
Così mi alzai, indossando il preservativo, mentre lei assunse la posizione.
La infilzai come uno spiedino, arrostendola con il mio ardore passionale. Pensai per un attimo a tutti quelli che in quel momento si stavano sorbendo delle cene noiose coi loro parenti, mentre io mi stavo allegramente scopando tre giovanissime ragazze.
Per una volta ero riuscito a divertirmi durante le festività natalizie, era davvero incredibile.
Sapevo che la prima volta non sarei durato molto, visto che avevo tutta la sera per scoparmele come si doveva, ma volevo farmele tutte e tre già dalla prima sessione.
Non appena mi sentii vicino all’orgasmo, tirai uno schiaffo sulle chiappe della ragazza bianca ed estraendomi da lei, mi tolsi il preservativo.
-Tu, prendilo in bocca.- ordinai all’asiatica.
-Ogni tuo desiderio è un ordine per noi.- disse, inginocchiandosi.
Lo prese in quelle sue tiepide e minute labbra avvolgenti ed io le sborrai tutto me stesso in gola.
Erano a tutti gli effetti iniziate le feste, almeno per il sottoscritto.
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