Luci Rosse

Siamo sposati da anni e Marco mio marito mi affascina, ha una fantasia sfrenata mi diverte e mi sorprende piacevolmente, gode nel vedermi godere fra le braccia di altri, come qualche giorno fa, sono sola in casa lui è al lavoro, mi chiama nel primo pomeriggio dice di essersi liberato dall’ufficio e mi chiede se mi va di giocare, mi invita a vestirmi molto sexy e raggiungerlo in un cinema a luci rosse in via ……., lui sarà già dentro ad aspettarmi con delle piacevoli sorprese. L’invito mi sorprende, mai eravamo entrati in un cinema di quel tipo, sono curiosa, eccitata e non sto nella pelle, mi trucco e mi vesto in un lampo, indosso una leggera camicia trasparente e poco abbottonata, una gonnellina plissettata molto, molto corta, un paio di autoreggenti, un paio di scarpe con il tacco alto, niente intimo, copro tutto con un trench ed esco. Arrivo al cinema, mi avvio verso il botteghino, pago e chiedo se c’è molta gente, il cassiere gentilissimo risponde “poca”.
Mi avvio verso la sala, scosto la prima tenda, scosto la seconda che è a un passo dalla prima ed entro, la sala è buia, tolgo l’impermeabile e mi fermo per abituare la vista senza accorgermi che un tipo si scosta dal muro alle mie spalle, si avvicina, poggia la mano sul culo da sotto la gonna e insinua un dito nel solco delle mie natiche, mi giro e sto per reagire a quell’invadenza ma mi blocco, non sarà una delle “piacevoli sorprese”? Lo guardo, è un bel ragazzo di colore, alto e con un lucente sorriso, ricambio il sorriso e mi rigiro verso la sala con un movimento che mi consente di allargare un poco le gambe in modo da rendere più agevole il lavorìo della sua mano e, con lo sguardo, cerco sul lato destro della sala mio marito, vedo la sua testa è li seduto nella fila dove ci eravamo messi d’accordo, intanto il ragazzo alle mie spalle incoraggiato dalla mia condiscendenza continua a muovere il suo dito dal basso in su carezzando delicatamente le labbra della vulva su fino all’ano e poi ancora giù con un movimento leggero ed eccitante che mi fa tremare le ginocchia, do uno sguardo intorno, sullo schermo scorrono le immagini di una donna che si sta facendo inculare da uno dotato di una verga enorme, la sala è quasi vuota, le file non sono occupate interamente, non vedo donne solo uomini seduti lontani tra loro, le prime file e le centrali sono le più piene, come d’accordo lui mi aspetta nella terzultima fila in fondo, non vorrei ma devo liberarmi del ragazzo alle mie spalle che nel frattempo sentendo l’umido dei miei umori fra le grandi labbra, aveva inserito il suo dito medio a carezzarmi l’interno della vagina, mi libero girandomi con tutto il corpo verso di lui e, regalatogli un casto bacio sulle labbra, mi allontano con passo svelto verso il mio uomo.
Ancheggio in modo provocante, la gonna svolazza allegramente ad ogni passo, i miei seni sono liberi, coperti solo dalla leggera, trasparente e poco abbottonata camicia, l’ambiente mi piace e le mani dello sconosciuto passate fra le mie cosce mi hanno eccitata, sento un calore risalire dal nudo inguine lungo la schiena fino alla testa, mi sento troia, voglio essere troia, arrivo alla mia fila. Marco mi segue con gli occhi, è seduto alcune poltrone più in là e per arrivarci devo passare davanti ad alcune persone.
Il tizio seduto all’inizio della fila non mi nota subito, quando gli chiedo permesso gira la testa mi squadra da capo a piedi forse non si aspettava una donna, vedo che si mette la giacca sulle gambe e si alza per farmi passare tenendo sempre la giacca davanti a lui a coprire il membro con cui stava senz’altro giocando, entro nella fila dandogli le spalle, ora il mio sedere è proprio all’altezza della sua giacca che in quel momento sposta con la mano sinistra lasciandola cadere sulla poltrona accanto mentre la destra la appoggia alla spalliera della fila davanti impedendomi di proseguire, con la mano libera mi solleva la gonna, flette le ginocchia e spinge il suo cazzo fra le mie cosce senza penetrarmi ma sfregandolo fra le labbra ancora umide della mia vulva nuda stimolandomi il clitoride, solo per un momento, quattro o cinque volte, quanto basta per farmi sentire quanto è grosso e duro, poi mi lascia passare.

Io comincio a colare.

Proseguo oltrepassando due posti vuoti, arrivo al terzo e seduto c’è un altro uomo, mi vede, noto che armeggia anche lui con la giacca, gli chiedo permesso, ma lui a differenza dell’altro non si alza, apre le gambe e si tira indietro sulla poltrona lasciando un piccolo spazio fra il suo ginocchio e le spalliere davanti, così per oltrepassarlo dandogli le spalle, sono costretta ad avanzare prima con la gamba destra e poi con la sinistra sbilanciandomi in avanti. Nel farlo porto il sedere all’altezza della sua faccia, la gonna è molto corta e si vedono chiaramente le autoreggenti e da quella posizione può sicuramente vedere molto di più. Mentre sto per far passare la gamba sinistra, sempre sbilanciata con il busto in avanti, sento una mano a palmo pieno fra le mie cosce, le sue dita si serrano a coppa intorno alla vagina e con il pollice tenta di violarmi l’ano, cerco di liberarmi agitando i fianchi mentre con lo sguardo cerco mio marito che osserva la scena con un’espressione beata, l’altro intanto non molla la presa, anzi il mio divincolarmi ha facilitato l’introduzione del suo pollice, non nel culo dove ci stava provando prima, ma in fondo, molto in fondo alla vagina, un brivido di piacere mi percorre la schiena, vorrei fermarmi e lascarlo fare, ma resisto e finalmente lo scavalco, la gonna svolazza, ancora uno da passare poi raggiungerò il mio uomo.

Passo i due posti vuoti, arrivata davanti al terzo tizio allungo la gamba per passare è quasi sdraiato, non si nuove, anzi vedo che tiene il cazzo ben stretto in mano continuando a menarlo, non so che fare, Marco è li due posti più avanti, incrocio i suoi occhi, mi sorride, leggo nel suo sguardo che quello che sta succedendo gli piace, veramente quanto mi sta accadendo istiga la troia che è in me, ci sto provando gusto, questo gioco mi esalta. Alzo la gamba per scavalcarlo, non si muove continua a menarselo, ormai sono a cavalcioni sulle sue gambe, sto per alzare la seconda quando mi prende per i fianchi, perdo l’equilibrio e casco seduta su di lui, sul suo cazzo duro. Mi agito, lui mi tiene ferma, porta una mano davanti e mi esplora la figa, smetto di muovermi, lo lascio fare, mi appoggio a lui con la schiena , aprendo bene le gambe, sono proprio una vacca, lui entra con due dita nella mia vulva, la esplora, i capezzoli mi fanno male dalla voglia, giro la testa verso il mio uomo, vedo che si alza e viene verso di noi, so che lui gode di queste situazioni, infatti si siede a fianco e allunga anche lui una mano sulle mie tette. Ora sono presa da un maschio che non conosco e da mio marito, lo sconosciuto molla la mia figa e lo sento armeggiare con il cazzo, mi penetra prepotentemente, da dietro, spinge forte, il mio uomo mi tira fuori una tetta, mi sento davvero troia impalata sul cazzo di uno sconosciuto e con mio marito che mi strapazza una tetta li in mezzo alla gente nella sala di un cinema. In breve lo sento venire dentro di me e i suoi ultimi colpi profondi mi provocano un orgasmo pazzesco, cervellotico, a causa o in virtù soprattutto della forte carica erotica dovuta a quella quantomeno strana situazione e godo, godo insieme a lui. Ma non mi basta, ho ancora voglia di cazzo, tanta voglia, mio marito lo sa, mi prende per mano, mi fa alzare dal cazzo ormai moscio dello sconosciuto e con la figa grondante lo seguo, mi porta nei bagni, mi fa spogliare, poi esce.

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Sono li nuda, mi ripulisco alla meglio con della carta, so che presto sarò soddisfatta, infatti non ho nemmeno finito di asciugarmi che vedo entrare lui insieme ai due maschi che erano seduti nella stessa fila e che prima mi hanno solo toccata, io sono li a figa nuda, con la camicia ormai aperta e le tette fuori, loro mi guardano. Hanno voglia, quanto è successo poco prima deve averli eccitati, tirano fuori i cazzi, sono duri, mi si avventano addosso e mi scopano, mi piegano a novanta gradi uno si mette dietro e senza troppi preamboli mi forza lo sfintere, sto per urlare ma non faccio in tempo, l’altro mi si mette davanti e me lo mette in bocca, sono piena di cazzo mi sbattono a ritmo, uno affonda nel culo e uno in bocca, che bello, ne vorrei uno anche davanti, mi masturbo con rabbia, quello dietro fotte, fotte e mi schiaffeggia le natiche, mugolo ho la bocca piena. Sono duri a venire, vengo una prima volta e loro niente poi quasi insieme mi riempiono, sento i loro getti caldi entrare in me, quello davanti quasi mi soffoca, ho la bocca piena mi cola giù dalle labbra, sento lo spruzzo forte e deciso entrare dentro le mie budella, mi riempie che bello è caldo e denso.

I due tipi si ripuliscono e prima di andarsene si congratulano con il mio uomo per la bella troia che gli ha portato, io sono felice della “piacevole sorpresa” e la mia riconoscenza si manifesta regalandogli un delizioso e profondo pompino. Mi ripulisco e stiamo per avviarci verso l’uscita quando gli chiedo del ragazzo di colore, Marco casca dalle nuvole, “non ho invitato altri oltre a quelli con cui hai goduto”. Mi viene un’idea, voglio contribuire al gioco con una mia iniziativa, gli chiedo di sedersi un attimo e aspettarmi, mi guarda con aria interrogativa, lo rassicuro con un sorriso, gli do il mio trench e lo spingo a sedersi, vado alla ricerca del ragazzo di colore e lo trovo lì appoggiato al muro dove l’ho lasciato, lo prendo per mano e lo porto tra le due tende dell’ingresso. L’ho spinto contro la parete, gli sono saltata addosso, lui mi ha infilato la sua enorme lingua in bocca, mi ha strizzato le tette, ha insinuato un dito nel mio culo, ha sfoderato un bellissimo e grossissimo cazzo su cui, chinandomi, mi ci sono buttata famelica ad ingoiarlo e succhiarlo con passione, poi mi ha sollevata in alto e mi ha lasciato cadere impalandomi su quel nerbo rigido e nero come il mogano. Le braccia intorno al suo collo. le gambe in alto le ginocchia poggiate alla parete inizio un movimento di sali-scendi su quell’enorme palo, lo sento fino alla gola, ricomincio a godere sembro assatanata scuoto la testa come a staccarla dal collo, poi due mani si posano sui miei fianchi e mi fermano così impalata, è Marco che ci ha raggiunti e con il suo cazzo si fa strada nel mio culo e quando sento che è arrivato in fondo ricomincio il movimento che avevo interrotto. Godo, godo, ho il sangue agli occhi, alla testa, vengo dal fondo del mio essere e mi sento svuotata. Vengono anche loro, prima il ragazzo che mi riempie l’utero con una quantità enorme di caldo sperma, poi il mio uomo assestandomi gli ultimi colpi violenti che lo portano all’orgasmo. Sono pienamente appagata, i maschi sono sgusciati esausti dal mio corpo e io sono corsa in bagno a ripulirmi dei loro umori.
Usciamo sorridenti e soddisfatti e dopo un aperitivo al nostro solito bar ci avviamo verso casa dove senz’altro, dopo cena, ci aspetta una partita di sesso sfrenato ricordando e raccontandoci ogni istante e ogni stimolo del pomeriggio al cinema a luci rosse.

Blog: I Racconti Erotici, Racconto: Luci Rosse

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