Le mie perversioni ( La governante )
Ero in giardino, vestendo un abito di lingerie, mentre osservavo la mia governante, che in ginocchio faceva un pompino al giardiniere sud americano, mentre si masturbava, con la mano scivolata tra le sue gambe aperte. Li potevo sentire che entrambi gemevano, mentre il cazzo del giardiniere entrava e usciva sempre piu’ velocemente tra le sottili labbra della timida governante.
Mi avvicinati e presi la mano del giardiniere e me la portai tra le gambe, muovendola sopra la mia
figa eccitata e umida. Ordinai ad entrambi di tenere gli occhi aperti e di guardarci, mentre godevamo tutti insieme. La governante guardava negli occhi il giardinenre, mentre ospitava il suo cazzo nella sua bocca e anche io guardavo il giardiniere mentre muovevo la sua mano sulla mia figa eccitata. Presi un suo dito e lo spinsi tra le labbra, facendolo scivolare dentro di me con facilita’. Gemevo anche io con loro, mentre i nostri sguardi s’incrociavano. Presi la testa del giardiniere e me la portati sulla tetta, ordinando a lui di succhiarmi il capezzolo. Che situazione eccitante, tutti in giardino e tutti presi a godere, utilizzando il corpo dell’altro. Posai una mano dietro la testa della governante e la spinsi tutta sul cazzo,
fino a quando le sue palle, non gli toccavano le labbra. Vedevo il suo sguardo diventare rosso e delle lacrime scivolare sulle guancie e la rilasciai, ripetendo il tutto diverse volte. Ordinai alla governante di mettersi a pecora e presi il cazzo del giardiniere, portandolo davanti al buco del culo della timida ragazza. Strofinai la cappella su e giu’ tra le bianche chiappe della giovane puttanella timida, ordinando di premere. La sua cappella, dopo alcune spinte, entro’ nel buco del culo, sentendo la timida vacca gemere, allargandosi le chiappe con le mani. Timida ma puttana, pensai io, mentre vedevo il cazzo del giardiniere entrare sempre di piu’, fino a sparire, nel culo della sgualdrinella. Mentre lui si scopava quel
candido culetto, io andai avanti e mi portavi davanti alla faccia della governante, che godeva come una cagnetta in monta.
Presi la sua testa con entrambe le mani e la spinsi tra le mie gambe, ordinandole di leccarmi la figa umida. Sentivo la sua lingua che si muoveva tra le mie labbra eccitate, stuzzicandomi il clitoride, mentre osservavo il giardinere, violare il buco del culo della giovane ragazza. Portai la mia mano sotto di lei e le strizzai le tette che penzolavano, stuzzicandole i capezzoli, strizzandoli di tanto in tanto. La sua lingua si muoveva come quella di un cane sulla mia figa, sentendo come veniva inondata dal mio eccitamento, mentre spingevo la sua testa sempre piu’ tra le mie gambe aperte. Il giardiniere era ormai pronto a sborrare e lo vedevo che sudava, gemeva e scopava con la velocita’ di un treno, afferrando i fianchi della
bianca vacca, che mi stava leccando la figa, come una cagnetta assetata. Ordinai al giardiniere di venire avanti e spostai la testa della ragazza. Ordinai a lei di aprire la bocca e di masturbatsi, inginocchiandosi a gambe aperte, mentre io masturbavo ferocemente il giardiniere, con il cazzo puntato verso la faccia di lei. Sentivo il cazzo gonfio, fino a quando una forte esplosione di sborra, non schizzo’ fuori dalla punta del cazzo, finendo tutta sulla faccia della timida puttana. La sua bocca aperta, veniva inondata di calda sborra e io sentivo il suo cazzo pulsare nella mia mano. Sorridevo maliziosa alla scena, svuotando il cazzo del giovane sud americano, mirando alla bocca aperta della bianca sgualdrina, che si stava
masturbando. Quando il suo cazzo fu moscio’, ordinai alla giovane governante, di ingoiare tutto e di leccarmi la mano, che era sporca di sborra.
Lo fece senza problemi, sicuramente era eccitata e vogliosa e mi lecco’ la mano, come se leccasse un cazzo duro e caldo…
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