La reginetta del ballo

Carmen era elettrizzata. Il grande momento era arrivato.
Per lei, figlia di italiani, sarebbe stato molto importante ottenere quella vittoria. Diventare la reginetta del ballo era la sua unica ambizione.
Il suo accompagnatore era il quarterback della squadra di football e godeva di ottima reputazione sia in ambito sportivo che sociale, mentre lei era sempre stata carina e gentile con tutti e la sua bellezza era un semplice fatto oggettivo.
Il professor Macker, maestro di cerimonia della serata, si avvicinò a lei.
“Posso parlarle un attimo, cara?” disse.
“Ma certamente, professore.”
Si appartarono e, appena furono lontani da orecchie ed occhi indiscreti, Macker le disse senza mezze misure “Mi dispiace cara… ma la corona la otterrà Valerie.”
Aveva messo tutta se stessa in quell’operazione di compiacimento generale ed aveva fallito miseramente.
“Come fa a saperlo?” chiese con le lacrime agli occhi.
“Ho controllato io stesso i voti.”
“E con chi era?”
“Ero da solo. Sono l’unico che controlla le votazioni degli studenti.”
“Perfetto… allora ho vinto io.” disse.
“No, forse non ha capito.”
“No. Forse lei non ha capito…”
Carmen slacciò la cintura del professore e addentrò una mano dentro i suoi boxer, afferrando il suo membro.
Macker non disse niente. Stava accadendo tutto così velocemente da non dargli il tempo per ragionare.
Carmen era stupenda e tutti i professori la guardavano in una certa maniera, sognando di tuffarsi in lei per un giro di giostra, ma quella fortuna stava per capitare a lui.
Quando il pene diventerò duro, Carmen si sfilò le mutandine e se le attorcigliò al polso.
“Non mi rovini il vestito, Professore. Venga pure dentro, tanto uso la pillola.”
Stava succedendo davvero.
Macker sollevò quella studentessa sexy e la infilzò senza pietà. Dopo un po’ di attrito iniziale, la figa cominciò ad inumidirsi e il rapporto prese il via silenziosamente.
Carmen leccò le labbra del professore come una vera professionista, chiedendogli “Chi è la reginetta del ballo?”.
“Tu.”
“Chi ti stai fottendo?”
“Mi sto fottendo la reginetta del ballo.”
“Dillo più forte.”
“Mi sto fottendo la reginetta del ballo.”
Preso dall’enfasi del momento, il professore tirò i capelli alla sua studentessa.
“No… faccia attenzione alla piega.”
Quella ragazza basava tutto sulla mera apparenza. Le importava più della sua piega che della sua fica.
Aveva la vagina più stretta che avesse mai provato. La sua giovane età le conferiva una consistenza estremamente elasticizzata.
“Mi sto fottendo quella troia della reginetta del ballo.” sussurrò al suo orecchio.
“Non sono una troia.”
“Se vuoi diventare reginetta… devi essere una troia.”
Il professore velocizzò i colpi, affondando spadate sempre più in profondità nel minuto corpo della ragazza.
“Sono una troia.”
“Sei una gran troia. Ti stai facendo scopare in un corridoio da un uomo con il doppio dei tuoi anni per uno stupido titolo che non ricorderà mai nessuno. Sei una troia insignificante. Ahhh.”
L’orgasmo del professore fu silenzioso e soddisfacente a giudicare dalla sua faccia.
Carmen sentì la sborra calda esploderle nella vagina. Di colpo si staccò dal professore, svincolandosi dalla sua presa.
Per un attimo si perse nell’espressione di piacere di Mecker e fu contenta.
Si infilò nuovamente gli slip e si diresse verso la sala del ballo.
Quando il suo nome venne annunciato dal professore, sentì il suo sperma colargli sulle cosce, ancora umide per via delle secrezioni vaginali. Non le importava… finalmente era la regina del ballo.
Il prezzo che aveva pagato era stato il lasciapassare verso la popolarità. Quello sperma le ricordava che nulla le sarebbe mai stato regalato.
In fondo le era piaciuto farsi sbattere e maltrattare dal suo professore. Era molto eccitante essere il desiderio proibito di qualcuno.

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