La ragazza di Carlo
Carlo aveva avuto una piccola emergenza ed era dovuto scappare di corsa dalla cena, organizzata da Marco per lui e la sua fidanzata.
Erano amici da sempre e quando Carlo si era fidanzato con Selena, Marco ne era stato entusiasta perchè la trovava una ragazza bella e simpatica, proprio il tipo di Carlo.
Aveva organizzato quella cena tra di loro per conoscersi meglio, infatti quando a Carlo era arrivata la chiamata dall’ospedale se n’era uscito dicendo “Ragazzi, è perfetto… così potrete conoscervi meglio, no? Anzi, senza di me potrete parlare anche dei miei difetti…ma non troppo, però.”. Così erano rimasti da soli.
Iniziarono a bere del vino rosso, mangiando le pietanze che Marco aveva ordinato dal suo ristorante di fiducia per soddisfare i gusti culinari dei suoi ospiti. L’alcol stava facendo effetto e la conversazione aveva iniziato a sciogliersi.
Non riusciva a fare meno di notare l’incredibile sensualità che traspariva dalla figura di Selena.
Indossava un paio d’occhiali da segretaria di quelli che facevano sembrare ogni donna una predatrice sessuale. Il top a righe verticali bianche e nere lasciava il suo seno prosperoso libero di esprimersi e ad incorniciare il tutto, un paio di tatuaggi a darle quell’aria da donna trasgressiva.
“Senti, che ne dici trasferisci sul divano per ascoltare un po’ di musica? Carlo mi ha detto che ti piace il Jazz.” disse lei.
“Beh, direi che hai avuto un’ottima idea. Vuoi continuare con il vino? Potrei aprire un chianti… sai, Carlo ha detto a me che a ti piace molto il chianti.”
“Sembra quasi che ci abbia organizzato l’appuntamento perfetto!”
Entrambi scoppiarono a ridere, ma c’era un fondo di malizia nella frase di Selena. Le donne come lei erano sempre maliziose, anche quando dormivano. Si mise a sedere su quel divano come una gazzella in attesa di farsi sopraffare da un leone.
Marco era già alticcio e il vino associato al Jazz fece il resto. L’erezione nacque spontanea in lui, ma i jeans riuscivano ancora a nascondere la sua eccitazione. Si mise a sedere accanto a lei, quando per incanto qualcosa nei loro occhi li fece connettere ad un livello di sensualità inespressa.
Due bicchieri più tardi, quasi senza accorgersene le loro labbra finirono per sfiorarsi, culminando in un bacio.
“Diavolo come baci bene.” disse Selena, sfiorandogli le labbra con una mano.
Marco le sfiorò appena il seno, notando che al tatto era sodo proprio come aveva sospettato posandovi sopra lo sguardo in maniera molto insistente.
“Era da un po’ che mi guardavi, vero?”
“Te ne eri accorta?”
“L’altro giorno, quando abbiamo preso un caffè assieme non facevi altro che mangiarmi con gli occhi. Carlo non si accorge di queste cose, perchè è un buono, ma io me ne sono accorta immediatamente.” disse lei, accarezzandogli il gonfiore che spuntava dai jeans.
Marco si slacciò la cintura e fece capitolare fuori il pene dritto come una spada. Selena lo strinse tra le mani ed iniziò a masturbarlo con un moto perpetuo a doppia presa.
“Lo sapevo. Sei una che ci sa fare.”
“Ti piace come mi muovo con il tuo cazzo tra le mani?”
“Puoi dirlo forte.”
Le sue mani sembravano nate per masturbare i peni degli uomini che la scrutavano come carne da macello per quelle sue curve e quella sua fisicità così esplicita.
le piaceva atteggiarsi a divinità del sesso, ma amava ancora di più dimostrarsi capace di provocare clamorose erezioni ed orgasmi epocali.
“Ah, cazzo sì.”
“Avanti Marco… voglio vederti sborrare.”
Stavano tradendo la fiducia di Carlo, era vero, ma quel momento trasudava erotismo da ogni singolare punto di vista.
Il jazz, il vino rosso e loro due seduti sul divano, mentre Selena gli faceva una sega proprio dove solitamente si metteva a sedere Carlo quando giocavano a carte o guardavano un film tra amici.
La fica era la fica e Marco si era toccato molte volte pensando a Selena. Sarebbe stato un pazzo a rifiutare di farsi masturbare da lei.
Le pulsazioni del suo cazzo aumentarono, mentre quelle mani seducenti e capaci frizionavano il membro in pre eruzione.
“Ahhhhhh.” gridò, sborrando sul vestito di Selena.
“Ahahahah, ma proprio sulla striscia nera dovevi sborrarmi?” sorrise, baciandolo sulle labbra, mantenendo lieve il ritmo della masturbazione.
Voleva spremere ogni goccia del suo piacere, posizionandosi all’apice della classifica delle donne che gli avevano fatto una sega.
“Magari la prossima volta ti faccio un pompino…. oppure me la potrei fare leccare.”
“Dici che ci sarà una prossima volta?”
“Lo spero.”
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