La prima volta con Ettore
Avevo sedici anni quando persi la verginità con Ettore. Lui era stato bocciato un sacco di volte, perché era un ribelle ed io ero pazzamente innamorata di lui.
Potevamo passare delle intere ore a ridere come due idioti senza alcun motivo logico e razionale. Adesso, col senno del poi, non sono sicura che fosse il vero amore a legarci, ma sicuramente era qualcosa di molto simile.
Quando uscii di casa, lui mi stava aspettando sulla Lancia ed io ero certa che quella notte sarebbe stata la grande notte. Me lo sentivo e, soprattutto, ero pronta a concedermi a lui in tutto e per tutto.
Non volevo parlarle, non volevo ascoltare musica e non volevo nemmeno parlare del nostro futuro, volevo solamente scopare. Era strano, perché non avevo mai provato il cazzo, ma ero certa di desiderarlo più d’ogni altra cosa.
Gli avevo fatto delle seghe e anche un pompino una volta, ma non ci eravamo mai spinti fino ad arrivare al sesso.
Di pomeriggio comprai addirittura dei preservativi, per essere sicura al cento per cento che avremmo fatto l’amore.
Non ero una tipa che pretendeva alberghi e cose del genere, no… a me bastava stare assieme a lui in una macchina. Non me ne fregava niente nemmeno del panorama, se erano i suoi occhi a descrivermelo.
-Come sei bella.- disse, guardandomi entrare nella macchina.
-Grazie.- risposi io, un po’ intimidita.
Lui aveva avuto un’altra ragazza con la quale aveva fatto sesso ed io mi sentivo una stupida verginella al suo confronto, ma avevo deciso di farmi coraggio e lasciarmi scopare dal ragazzo che amavo.
-Dove vogliamo andare?- domandò lui.
-Dove vuoi tu, basta che andiamo a fare l’amore. Io e te.
Era esattamente quello che pensavo. All’epoca ero molto ingenua, ma avevo ancora il coraggio d’amare e pagherei ogni prezzo per poter ritrovare quella spensieratezza e quel coraggio adesso.
-Ok. Andiamo a fare l’amore.- sorrise lui, con quel suo sguardo rassicurante.
Era quello che volevo sentirmi dire. L’unica cosa che desideravo era che l’amore si manifestasse tramite i nostri corpi. Credo che quella sia la definizione di “amore” che più preferisco.
Ettore fermò la macchina in cima ad un piccolo colle che dominava la città dall’alto. Quando tirò il freno a mano, capii cha da lì a qualche minuto la mia vita sarebbe cambiata per sempre.
Cominciammo a baciarci come due fidanzatini, mentre i nostri cuori iniziavano a battere sempre più forti.
Ettore mi infilò una mano nella figa, massaggiandomela lentamente. Sentivo l’eccitazione salire e la mia vagina inumidirsi per via di quel tocco magico.
-Sei pronta?- domandò gentilmente.
-Credo di non essere mai stata così pronta in vita mia.- fu la mia risposta alla sua domanda.
Si tolse scarpe e pantaloni. Il suo cazzo era già duro e pronto a penetrarmi. Tirammo giù i sedili ed Ettore mi venne sopra, guardandomi dritto negli occhi.
-Ti amo.- disse, penetrandomi.
Non sono in grado di descrivere a pieno le sensazioni che iniziarono a balenarmi in testa, ma fu semplicemente meraviglioso. Il dolore fu minimo e l’amore sovrastò ogni cosa.
Il movimento ripetitivo del rapporto mi conquistò fin dai primi colpi e, senza nemmeno accorgermene, cinsi il mio uomo con le gambe, mentre lui continuava a fottermi.
Era bravo o almeno lo pensavo all’epoca, ma tutt’ora mi pare di ricordare che fosse stata una gran bella scopata. Non provai un orgasmo, mentre il mio Ettore lo provò eccome.
Spingeva e spingeva, fino a quando i vetri della macchina non si offuscarono tutti; l’aria era calda e carica d’eccitazione. Quando sborrò, gridò il mio nome.
Fui molto contenta di quella mossa.
Dopo essersi tolto il preservativo, disse – Guarda quanto mi hai fatto venire, piccola.-, mostrandomi lo sperma all’interno della protezione in lattice.
Ero orgogliosa di quello che eravamo riusciti a fare.
Adesso potrebbe sembrarvi ridicolo, ma all’epoca mi sentii davvero unica. Unica ed importante.
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