La nonna di Jacopo

Matura milf piena di sborra in faccia

Lo so che può sembrarvi strano, ma la migliore amante di tutto ala mia vita è e sempre resterà la nonna del mio migliore amico.

Avevo diciannove anni quando successe. Io e il mio migliore amico dell’epoca avevamo una band assieme e suonavamo in un magazzino situato nella villa dei suoi nonni.

Il nonno di Jacopo, così si chiamava il mio migliore amico e bassista del gruppo, era malato e passava praticamente tutte le sue giornate a dormire, mentre la nonna… beh, la nonna era assurda.

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Era vecchia, ma ispirava un sesso che non potete avere idea. In paese tutti raccontavano grandi cose di lei, perché a quanto pareva in gioventù ci aveva dato dentro parecchio, spompinando praticamente tutti gli uomini che popolavano la nostra piccola cittadina. In realtà molte storie provenivano anche da abitanti di paesi limitrofi.

Ovviamente quelle storie a me sembravano solamente stupide fantasie, perché non avevo mai conosciuto la nonna di Jacopo quando era giovane, però anche all’epoca in cui è ambientata questa storia, devo dire che era una delle fighe più eccitanti che avessi mai visto.

Aveva una faccia da troia ai limiti dell’arresto, con quegli occhialini da porno segretaria sempre sul naso e quello sguardo da “te lo prendo in bocca quando vuoi”.

Beh, un bel giorno mentre stavamo provando un pezzo, ci accorgemmo di aver dimenticato in villa le birre e facemmo il tocco per decidere chi sarebbe dovuto andare a prenderle.

Era inverno e il terreno dei nonni di Jacopo era bello grande e ci voleva un pochino per arrivare, quindi per quello eravamo abituati a fare il tocco. Ovviamente persi io.

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Lasciatemi dire che mai nessuna sconfitta fu più dolce in vita mia.

Dopo aver camminato per dieci minuti, arrivai finalmente a casa della nonna di Jacopo, bussai e lei mi aprì in vestaglia.

-Mi scusi se la disturbo a quest’ora, ma abbiamo dimenticato delle cose nel vostro frigo e Jacopo mi ha mandato a recuperarle.- dissi, cercando di non guardarle le tette.

-Che io possa essere fulminata il giorno in cui un così bel ragazzo alla porta diventi un disturbo.- sorrise lei, facendomelo venire duro.

Mi accompagnò fino in cucina, dove tirai le birre fuori dal frigo, pronto ad affrontare nuovamente l’inverno per raggiungere i miei amici.

-Senti, vuoi qualcosa per combattere il freddo? Che ne dici, ti va di farti un bicchierino con una vecchia signora?- disse lei, indicando la grappa.

-Lei è tutto fuorché vecchia, signora.

-E tu sei un galantuomo, ma io sono comunque vecchia.

-No… insisto. lei non è vecchia ed inoltre è bellissima.

La nonna di Jacopo versò da bere e, dopo aver brindato, ci scolammo i due bicchierini tutto d’un fiato.

-Senti, se mi prometti di mantenere il segreto, ti faccio una cosa che ti farà passare il freddo.- disse, sorridendo in maniera molto provocante.

-Io sono famoso per mantenere i segreti.- risposi io, mentendo spudoratamente.

-Bene.

Lasciò scivolare a terra la sua vestaglia, facendo sì che le sue tette si mostrassero in tutto il loro splendore dentro un reggiseno nero.

Aveva la pelle che manteneva abbastanza bene, nonostante l’usura del tempo. Mi prese una mano e se la posò su di una tetta.

Quando iniziò a slacciarmi i pantaloni, rimasi quasi incosciente al punto di svenire, ma resistetti. Stavo per provare quella donna che ai suoi tempi d’oro aveva contenuto nella sua bocca tutti gli uomini del paese.

Mi afferrò il cazzo, facendomelo venire duro, masturbandomi assiduamente mentre la mia mano le stava strizzando le tette.

Ad un certo punto scese ai piani inferiori, mettendosi in ginocchio per prendermelo in bocca. Da lì in poi fu il paradiso.

Quella bocca era un’opera d’arte a tutti gli effetti, non riuscivo a stare fermo, per via del solletico che quel risucchio potente continuava a provocarmi. Nè io, né il mio cazzo avevamo mai provato delle sensazioni così intense.

Forse era l’esperienza che negli anni aveva acquisito, ma non mi stupii più di tanto del fatto che il nonno di Jacopo fosse ridotto come un mezzo vegetale. Probabilmente una donna come quella finiva per ridurti in quella maniera.

La lingua mi faceva impazzire; era piazzata tra il labbro inferiore e il mio cazzo, in quella continua stimolazione orale.

Quando sborrai, mi scostai un attimo da lei, per tentare di sborrarle in faccia. Non sapevo se ai suoi tempi si facessero o no quelle cose, ma ci provai lo stesso, perché non volevo bruciarmi l’occasione di sborrare su quella donna finché era ancora accettabile.

Accolse il mio sperma come un dono, guardandomi in faccia, sorridendo dietro quegli occhiali sensuali.

Realizzai solamente allora di aver sborrato sulla nonna del mio migliore amico. L’avrei gridato al mondo intero, quella stessa notte.

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