La mia ex moglie
-Senti, te la posso fare una domanda?
-Odio quando mi si chiede questa cosa? Che dovrei rispondere secondo te? Certo che puoi farmi una domanda.- risposi.
-Ma ti darebbe… cioè… ti darebbe fastidio scopare con me?
L’aveva detto. Finalmente era riuscita a tirar fuori da lei quelle parole che sembrava trattenersi da tutta la cena.
La nostra situazione era leggermente complicata: divorziati da due anni, tornati amici da uno. Dopo il primo anno di tempesta, finalmente era arrivata la calma e avevamo deciso di fare un bel viaggetto coi nostri figli per portarli un po’ a distrarsi.
Ovviamente avevamo affittato due stanze separate, ma vicine.
In quel momento ci trovavamo fuori dalla porta della stanza di Vittoria, intenti a discutere sulla possibilità di fare sesso.
-Credo di non aver capito bene.- risposi, sorridendo.
-Dai che hai capito benissimo. So che hai una relazione e anche io ne ho una, ma per una volta voglio fare qualcosa senza rimpianti e io e te non abbiamo mai fatto la scopata d’addio.
-Scopata d’addio?
-Certo. Sai, molte coppie quando si lasciano fanno una scopata d’addio.
-Sì, ma non credo che la facciano dopo due anni di divorzio.
-Secondo me si può fare quando uno ne ha voglia… anche dopo dieci anni.
-Non credo proprio che funzioni così?
-Ok. Quindi mi stai dicendo che non vuoi giocare con queste?- concluse mia moglie, slacciandosi i bottoni della camicetta, mostrandomi le tette.
-Sei una stronza… lo sai che ho sempre adorato le tue tette.
-Certo che lo so. Non hai fatto altro che guardarmele durante tutta la cena.
-Come diavolo hai fatto a notarlo, ero sicuro di essere stato molto discreto?- dissi.
-Lo sei stato… infatti ho semplicemente tirato ad indovinare, ma a quanto pare ho fatto centro.
Mi trovavo nel corridoio dell’albergo con la mia ex moglie in reggiseno; era una situazione molto eccitante, ciononostante volevo resistere ancora un po’, giusto per non dargliela vinta.
-Non saprei…
-E se facessi così?- disse lei, togliendosi il reggiseno.
-Cazzo.
-È proprio quello che vorrei in questo momento: il cazzo.
-Io ti scopo, ma qui.- dissi, con sguardo serio.
-Qui?
-Qui.
Abbassai la zip dei miei pantaloni ed attaccai mia moglie alla parete del corridoio d’albergo. Le aprii le gambe, tirandole su la gonna per iniziare a masturbarla per inumidirle la figa.
-Vedo che io tuo tocco non è cambiato in tutto questo tempo.- sussurrò.
-Ed io vedo che la tua bellezza è rimasta ancora disarmante.
-Ci riesci ancora.
-A fare cosa?
-A farmi bagnare con le parole.
-Eh sì, quello è un dono che ho sempre avuto.- dissi, continuando a masturbarla.
Conoscevo ogni centimetro di quel corpo. Avrei potuto farla venire anche con il semplice utilizzo del pensiero se solo avessi voluto.
-Avanti, voglio che me lo butti dentro.
-Butti dentro? Devi essere proprio arrapata.
-Non sono più abituata ad essere scopata in questa maniera.
Le spostai le mutandine e infilai il mio cazzo dentro di lei, penetrandole il corpo e l’anima, conoscendo ogni suo punto debole.
Era piacevole scopare ancora una volta un corpo che si conosceva così bene e, oltretutto, fottersi la propria ex moglie nel corridoio di un vecchio albergo era molto eccitante. Da un momento all’altro qualcuno avrebbe potuto scoprire la nostra scopata clandestina e magari denunciarci per atti osceni in luogo pubblico.
-Credo che potrei diventare un gran fan delle scopate d’addio.
-E pensare che qualche attimo fa non le conoscevi nemmeno.- disse Vittoria, ansimante come una pornostar.
-Ti piace essere scopata in piedi, attaccata ad una parete eh… quando tutti potrebbero scoprirci?
-Zitto e scopami, cazzo. Ne avevo proprio un gran bisogno.
-È sempre bello fare sesso con te. Voglio che tu lo sappia!
-Anche a me piace molto scopare con te. Ricordatelo sempre.
-Lo terrò a mente.
-Dacci dentro stallone.
Impiegai tutta la forza che mi rimaneva per scopare quella donna fino all’orgasmo. Venimmo assieme, quasi all’unisono.
Ovviamente le sborrai dentro, consapevole del fatto che prendeva la pillola da quando stava col suo nuovo fidanzato.
-Aspetta.- dissi.
-Cosa?
-Anche se abbiamo finito, vorrei rimanere ancora qualche secondo dentro di te.
-Io vorrei che tu restassi sempre dentro di me.
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