La mamma dell’amico (parte 4)
Finito di scoparsi Luca, lasciò che cadesse sul tappeto, e scavalcandolo mi venne incontro.
Mi prese il cazzo e succhiandomelo mi disse
-Sai dovrei fare delle commissioni, però non so se ho voglia di uscire. Tu che dici?-
Lo ingoiò e con la lingua cercò di avvolgermi tutta l’asta.
-Beh, io…-
Continuò a leccarmelo e, inumidendolo con la saliva, mi sorrise.
-Hai un cazzo instancabile, non sei come mio figlio-
Indicò Luca ancora steso sul tappeto.
-Ha ventidue anni e ancora non si era fatto una scopata come si deve-
Mi baciò il glande e mi aspettai che facesse un altro bel pompino solo sulla cappella ma, dopo un altro bacio, mi lasciò andare.
-Devo uscire un attimo, solo un attimo-
Le afferrai le cosce mentre si girava e immersi la faccia nelle sue natiche, slinguadole la figa.
-Dopo torno, tranquillo, è solo una mezzoretta-
“No, io ti voglio scopare ora!”.
Entrai a fondo con la lingua e cercai di persuaderla a restare. Ma dopo un altro inutile tentativo, leccandole ancora più avidamente la figa, sentii che voleva spostarsi.
Le mollai le cosce.
Quella si precipitò in camera a cambiarsi e dopo due minuti tornò vestita con una tuta rossa aderente.
-Cazzo sei proprio una troia!-
-Non sono una troia, è che mi piacciono i cazzi. E quelli li attiri solo così!-
Aspettò una replica ma non risposi.
-Adesso vieni qui e dammi un bacio, bel cazzone!-
Le andai addosso e la baciai più forte che potei. Le presi i glutei e le feci sentire il cazzo ancora duro sotto i suoi pantaloni rossi.
-Torno presto-
Chiuse la porta e uscì.
Eravamo rimasti solo io e Luca, nudi nel salotto.
“Cazzo che schifo!”. Era sdraiato sul tappeto con il cazzo in mano, mezzo moribondo.
Mi sedetti sul divano e aspettai trepidante che tornasse sua madre.
Non dovette passare molto tempo: verso le quattro e un quarto rientrò.
Si spogliò dalla tuta rossa e tornata in salotto osservò la situazione.
Mi prese il cazzo e masturbandoselo, come al solito, contro la figa mi chiese
-Luca dorme ancora?-
-Sì, non si è ancora svegliato-
-Beh, sveglialo. Mi serve anche il suo cazzone-
Io la strinsi intorno alla vita e lasciando che continuasse a divertirsi col mio cazzo la baciai. Mi era mancata la sua lingua in bocca, la sentivo sciogliersi caldamente sulla mia.
“Non voglio sveglialo. Voglio scoparti tutto da solo!”.
-Senti ho voglia di due cazzi!-
Indispettita andò dove riposava Luca e mettendogli il culo in faccia lo svegliò.
-Allora ti vuoi svegliare!-
Luca ovviamente non rispose. Era sotto il peso, non indifferente, del culo di sua madre. Che,credetemi, non mi sarebbe dispiaciuto avere pure io in faccia, ma in quel momento lo stava soffocando di proposito, come per ripicca.
-Allora ti alzi!-
Luca la prese e con una forza inaspettata la ribaltò sul pavimento.
-Luca!-
Le arrivò sul viso e le ficcò il cazzo in bocca.
-Adesso stai zitta!-
“L’ha fatto incazzare!”
Era veramente brutale nello spingerglielo dritto(tutto) in gola. Sembrava assatanato.
-Adesso hai smesso di fare la troia, eh!-
Era un bel quadretto: il figlio vendicativo che si faceva spompinare dalla madre indifesa. Lei si dimenava come un pesce fuor d’acqua pur di divincolarsi.
-Marco, hai scopato mia madre prima che arrivassi a pranzo?-
E con nonchalance le fece ingoiare il pene.
-Sì-
-Quante volte?-
-Una-
Le prese la testa e alzandosi leggermente se la portò il più vicino possibile al pube.
-E questa troia si è lasciata scopare?-
Lei iniziò a dargli i pugni.
-Rispondi!-
-Sì, cioè no: all’inizio era un po’ contraria ma poi mi ha dato via libera-
-Bene, grazie per la sincerità-
La lasciò andare.
Lei tirò un sospiro di sollievo ma non parve così frastornata. Era un misto tra eccitazione e stupore.
-Com’è che prima non eri così propositivo?-
Luca a sentirla parlare le si avventò di nuovo. Le afferrò il culo e con un colpo netto le penetrò l’ano , facendola gridare a più non posso.
-Oh! Sì, Marco vieni qui anche tu!-
Io le fui subito sotto e,messoglielo nella figa mi sincronizzai con Luca: iniziammo a sbatterla contemporaneamente, io nella fica e lui nel culo.
-Si! Scopatemi coi vostri cazzoni!-
“Sei una vera troia!”.
Si inclinò verso di me e tornò a slinguarmi con la sua lingua portentosa. Luca sembrò infastidito e cominciò a scoparla più forte.
-Lascialo stare, fra poco sborrerà di nuovo. Volevo solo sentire due cazzi dentro, ma sei tu il mio preferito- mi sussurrò.
Mi morse l’orecchio e continuò a baciarmi.
-Adesso guarda-
Non so come fece, ma dall’espressione di Luca capì che doveva aver contratto l’ano tanto da risucchiargli il cazzo e farlo godere cento volte di più. Sta di fatto, che Luca le sborrò nel culo alla velocità della luce e col cazzo ancora incastrato, si appoggiò delicatamente sulla schiena di sua madre.
-Mamma hai un culo favoloso!-
-Lo so tesoro, e adesso sai che puoi scopartelo quando più ti pare e piace, ma ora levati-
Luca tentò di togliere il pene dal buco ma
-Che c’è tesoro non riesci? Aspetta-
Lo spinse fuori rumorosamente e si mise a ridere.
-Incidenti che capitano!-
Mi guardò
-Ora slabrami la figa bel cazzone!-
A sentirle pronunciare quelle parole mi alzai mettendomi seduto. Il culo di lei prese posizione mettendosi comodo sulle mie cosce. Iniziai a trombarla velocemente, più veloce che potevo. Avevo il cazzo in fiamme ma la sua figa così vogliosa mi costringeva a dare il massimo.
-Più veloce!-
La sventrai fino a farla felice e quando decise che era il momento mi slinguò e mi venne sul cazzo.
-Ora sì che sono a posto-
Si alzò e si voltò verso Luca.
“Ma che cazzo fai, devo ancora sborrarti!”.
Mi alzai rapidamente e glielo rificcai dentro da sotto. Le presi la pancia e, aiutandomi, la trombai ancora un poco finché non le sborrai nella figa.
-Ora che facciamo?- le chiesi.
Lei estrasse il mio cazzo dalla vagina e leccandosi le dita, ricoperte del mio sperma, disse
-Adesso devo farmi una doccia e fareste meglio a farvela anche voi. Dopo viene la zia Lara-
-Chi cazzo è la zia Lara?- chiesi
-Una troia come la mamma: è sua sorella-
“Cazzo, sono in due troie!”
-Farei meglio a tornare a casa. Non voglio disturbare- dissi.
Si voltò
-Ma che disturbo, bel cazzone, lei viene apposta per te!-
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