La fortuna del GPS ( Parte II )
Ero capitato per errore del GPS , a casa di Maria e Ingrid, due affamate di cazzo, che avevano una delle piu’ grandi collezioni di dildo che possano esistere. Erano li, entrambe inginocchiata davanti a me, entrambe nude, che stavano per prendermi il cazzo e regalarmi il piu’ bello dei benvenuti.
Ingrid comincio’ a succhiarmi la cappella, gemendo come farebbe una persona affamata durante un lauto pasto. Succhiava, rotando la testa, muovendola avanti e indietro , succhiando con gusto e avidita’, mentre Maria le aveva aperto le gambe e spingeva tra le labbra della sua umida figa, uno dei dildo della loro collezione. Ingrid era arrapata al massimo, accoglieva il dildo con un sensuale movimento di fianchi, mentre le sue carnose labbra, scivolavano su e giu’ sul mio cazzo. La fame con la quale lo succhiava mi eccitava in modo incredibile. Maria sorrideva accando a lei, mentre continuava a penetrarla con un dildo verde, lungo non meno di 20 cm. ” Ora tocca a me ” sbotto’ Maria. Con un risucchio goloso, Ingrid fece scivolare il cazzo dalle sue labbra, guardandomi con un sorriso da vera porca. Maria, senza usare le mani, fece scivolare il mio cazzo tra le sue labbra, pezzo per pezzo, partendo dalla punta della cappella e continuando fino a quando le palle non raggiunsero la bocca. Ci sapeva fare, comincio’ a succhiare violentemente, avanti e indietro, con il mio cazzo che arrivava fino alla sua gola. Ingrid era con la faccia tra le sue gambe e le leccava la figa umida e sgocciolante, mentre Maria, si autoscopava la bocca con il mio cazzo. Ero in un paradiso, altro che barzellette sui contadini e i cetrioli.
Ero eccitato al massimo, presi la testa di Maria e diedi delle botte secche, spingendo il cazzo ancora piu’ in dentro, guardando la sua faccia arrossire dal soffocamento. Tirai fuori il cazzo e arrapato come un puledro selvaggio, aggrappai i fianchi di Ingrid, gia’ a pecorina mentre leccava la figa di Maria. Ingrid non si scomposse, io sputai della saliva sul buco del suo culetto bianco e senza un minimo di tatto, spinsi tutta la cappella dentro di lei in una botta sola. Ingrid alzo’ la testa, emettendo un gemito di piacere che mi arrapava ancora di piu’ ” Si, scopami il culo…spingilo tutto dentro “, erano le sue parole. Afferrai i fianchi con le mani e con una botta sola, spinsi tutto il cazzo dentro il suo culo, sentendo come si allargava mentre lo riempivo di carne calda. Il mio cazzo entrava e usciva con una violenza tale da farmi quasi paura, le stavo violentando il culo con botte feroci, forti al punto che la dovevo tener ferma con le mani. Lei strillava e godeva come una puttana, mentre Maria era a gambe aperte davanti a lei, che si spingeva uno dei piu’ dildo piu’ grandi che abbia mai visto, tutto su per la sua umida figa. Ingrid strillava e io la sculacciavo mentre le violentavo il culo con il mio cazzo che entrava tutto che per poco non entravano pure le palle. Ingrid abbasso’ la testa, divorando la figa di Maria, che comincio’ anche lei a strillare. Urlavamo tutti di piacere, come un branco di cani in calore, mentre si montavano.
Quando sentivo che mancava poco al mio orgasmo, tirai fuori il cazzo, osservando il suo buco del culo che rimase allargato. Presi la testa di Maria, mentre quella di Ingrid si avvicino’ ” Aprite la bocca ora che vi voglio dissetare “. Loro erano li, che si masturbavano a vicenda, con la bocca aperta e la lingua tirata fuori. Gemevano e godevano come vacche, quando dalla punta del mio cazzo, calda e densa sborra comincio’ a schizzare. Schizzi che arrivarono sulla bocca di Maria, sul naso di Ingrid e sulle loro tette. Entrambe presero il mio cazzo, leccandolo ovunque, affamate di sborra calda, leccandola tutta e pulendo il cazzo da brava puttane. Leccarono il cazzo fino a quando non si ammoscio’ tra le loro lingue.
Poi Maria, con il labbro sporco di sborra mi guardo’ ” Ormai e’ tardi caro venditore, spero che rimarrai qui per la notte “.
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