La festa della mamma
Non capivo cosa fosse passato nella mente di mio padre, quando lui e il suo amico partirono per una gita in barca, nel giorno della festa della mamma. Mia madre era il tipo di donna, che ogni giovane ragazzo si sarebbe potuto invaghire, con le sue grandi tette e la tendenza di indossare sempre abitini stretti con delle belle scollature e il perizoma ben visibile dietro.
L’amico con la quale mio padre era partito, abitava direttamente accanto a noi ed il figlio, aveva la fortuna di poter vedere dalla sua finestra, la camera da letto di mia madre. Quel piccolo monello passava ore e ore a masturbarsi mentre mia madre si cambiava, consapevole, che lui la stava spiando. In qualche modo gli piaceva che i giovani fossero attratti da lei. Oggi, dopo una settimana che aveva fatto i fatidici 18 anni, il piccolo pervertito, decise di fare la sua mossa. Suono’ il campanello, con aria nervosa e indecisa, avendo un’erezione quando mia madre apri’ la porta, vestendo uno dei suoi abitini scollati, che mettavano in bella mostra le tette, oggetto del suo desiderio, mentre si masturbava in camera sua, ” Signora, per caso Mara e’ in casa? “, chiese di me, sapendo comunque che io non ero presente ” No, e’ andata a fare una gita con le altre compagne di classe “, mise un piccolo broncio, forse per il fatto di essere stata lasciata tutta sola, il giorno della festa della mamma.
” Ma oggi e’ la festa della mamma?! “, disse lui, cercando di mettere nel suo tono di voce, tutta la perplessita’ piu’ convincente che aveva. Incrocio’ le braccia, facendo danzare le sue tette mentre disse ” Beh, qualcuno allora se lo ricorda almeno “, con la sua erezione in bella mostra chiese umilmente ” Posso entrare? ” e lei, guardando lussuriosa il suo cazzo indurito dentro i pantaloni disse ” Certamente, accomodati “.
Come la porta si chiuse dietro di loro, si abbasso’ i pantaloni, mettendo in mostra il cazzo duro, ” Sono stufo di farmi le seghe mentre ti vesti “, lei per un momento balzo’ sorpresa, sorrise maliziosa e si avvicino’ al giovane, impugnandogli il cazzo ” Se me lo chiedevi, te lo masturbavo io volentieri “, quell’affermazione lo stava per far sborrare, mentre lei si stava inginocchiando per succhiargli il cazzo. Nemmeno nella sua piu’ lontana fantasia, aveva immaginato una situazione del genere. Mia madre era li, che gli succhiava il cazzo, mentre lui sentiva alcune goccie di sborra che gli uscivano dalla cappella. ” Ti voglio scopare le tette ” disse lui, in preda ad un’attacco di voglia, senza dire niente, ma con un sorriso malizioso, strinse i suoi perfetti senti, facendo sfilare il suo giovane cazzo in mezzo, muovendo su e giu’ masturbando il cazzo, con le tette. Ogni volta che il cazzo risaliva, lei gli dava una leccata alla cappella. Dopo qualche minuto di pura goduria, lascio’ liberi i seni i disse ” Ora tocca a me a fare una certa cosa “.
Lo fece sdraiare sul divano e lo monto’ come una cowgirl del vecchio west. Saltava letteralmente sul suo cazzo, con le tette che ballavano su e giu’. Lui strizzava le sue tette mentre lei gli stava scopando il cazzo, ” O Dio sto per venire” disse lei, presa dalla goduria. Fece un lamento molto lungo mentre stava avendo un primo orgasmo, con il giovane cazzo dentro di lei, tremo’ e si lascio’ andare su un lato, con il cazzo che scivolo’ fuori tra le sue gambe. Lei si inchino’ e gli succhio’ il cazzo con cosi’ tanta golosita’, da farlo sborrare nella sua bocca.
Tornando invece alla realta’, quel pirla era ancora in piedi, aspettando che mia madre aprisse la porta.
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