La coppia nerd

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Non sapevo bene cosa aspettarmi per il mio compleanno. Martina mi aveva promesso un regalo che mi sarebbe piaciuto all’inverosimile.

Iniziai a pensarci sin dal primo pomeriggio. Poteva essere il primo numero dell’uomo ragno, oppure la versione rilegata di “Killing Joke” o magari una copia firmata da un autore.

In effetti era uscito il nuovo videogioco di Batman e forse lei l’aveva comprato apposta per il mio compleanno. Non ne avevo la più pallida idea.

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A lavoro tutti mi facevano gli auguri e mi domandavano cosa mi avesse regalato la mia ragazza per il mio compleanno. Non sapevo proprio che cosa rispondere loro, in quanto ignoravo quale fosse il regalo destinatomi.

Sapevo solo che, a detta sua, mi avrebbe lasciato senza parole. Era molto difficile lasciarmi senza parole, anche perché fondamentalmente ero e sono un logorroico di prim’ordine.

Durante il viaggio in macchina mi ritrovai a pensare alle cose più disparate, da un televisore a 4k, ad una console di ultima generazione. Detestavo non sapere le cose. Le sorprese mi infastidivano da sempre.

Parcheggiai la macchina, scesi e mi diressi verso il portone. Una volta varcata la soglia del nostro appartamento, trovai per terra una collana di perle finte per terra.

-Tesoro… sei in casa?- domandai.

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Il telefono squillò.- Era Martina.

-Pronto?

-Se hai trovato una collana di perle… ti conviene andare nello sgabuzzino.

Immaginai che il mio regalo dovesse essere lì, così andai verso la stanza designata. Aprii la porta e mi trovai davanti ad una bellissima riproduzione del costume del Batman diretto da Tim Burton.

Mi arrivò un messaggio sul cellulare -Indossalo.-, diceva.

Indossai il costume e d’un tratto sentii un rumore provenire dalla camera da letto. Entrai nella nostra stanza e la trovai lì, sul letto, travestita da Cat Woman. Il travestimento in pelle era l’esatta copia di quello del film e Martina somigliava così tanto all’attrice che aveva interpretato la donna gatta in quella pellicola che mi venne immediatamente duro.

-Allora, Batman, vuoi punire questa micetta cattiva?- disse, facendo le fusa.

-Sì… sei stata proprio cattiva e il cavaliere oscuro dovrà punirti.

Martina si mise in ginocchio, con quella sua tutina in latex da donna gatta e mi abbassò i pantaloni da giustiziere della notte, tirando fuori il mio cazzo.

Me lo fece venire duro con un paio di leccate. Aveva una linguetta umida e guizzante, come un pesce che nuotava controcorrente in un fiume di montagna.

Quando cominciò a farmi un pompino, realizzai di essere l’uomo più fortunato del pianeta.

Avevo una fidanzata che per il compleanno mi aveva regalato un pompino, travestita da Cat Woman. Cosa mai poteva desiderare di più un uomo?

Le accarezzai la testa in latex, facendo scivolare la mano fino alle tette sode della mia fidanzata. Quel corpetto nero metteva in risalto le sue curve che troppo spesso venivano mortificate in abitini casti e maglioni a collo alto.

Se solo avessi potuto, l’avrei costretta ad andare in giro sempre vestita in quella maniera. Il cazzo mi stava letteralmente impazzendo, continuando ad indurirsi all’inverosimile.

-Brava gatta, continua così.

Si aggrappò al mio sedere con le mani, continuando a succhiarmelo esclusivamente con la bocca, crucciandolo proprio come preferivo.

Sentivo il rumore della saliva e dello strusciare del mio membro eretto nelle pareti della sua bocca. Riuscivo anche a sentire i suoi denti.

Amavo i pompini, ma non mi era mai capitato di farmi succhiare l’uccello da una cattiva del mondo dei fumetti e devo dire che mi ero perso qualcosa di grandioso.

-Baby, continua così, non ti fermare.

Notai una tutti i particolari studiati minuziosamente nel costume di Martina. Doveva aver speso una fortuna per potermi regalare quel bocchino di classe. Ero proprio un ragazzo fortunato ad averla incontrata.

Quando venni nella sua bocca, mi venne spontaneo accarezzarle la testa, sentendo il rumore del latex sotto la superficie del guanto di Batman.

Quello fu senza dubbio il compleanno più bello della mia vita. Quando mollò la presa sul mio cazzo, notai che si sputò la sborra in una mano e guardandomi in faccia, fece una cosa che mi distrusse totalmente.

Risucchiò lo sperma, aspirando dal guanto in latex, facendoselo ritornare in bocca, per poi sputarlo nuovamente sulla sua mano e ripetere ancora quella strana ed erotica azione.

Alla fine, sempre mantenendo lo sguardo da gatta sul sottoscritto, ingoiò tutto lo sperma, sorridendomi con quel suo sorriso da incantatrice di serpenti.

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