Katia la sexy cerbiatta
-Andiamo…sono perfettamente sicuro di ciò che ho detto.- disse Mirco.
-Ovvero?- rispose lei, sdraiandosi sul divano, invadendo i cuscini coi suoi riccioli biondi.
-Sono sicuro che tu comprendi perfettamente l’effetto che fai agli uomini.
-Non credo di fare effetto agli uomini.
-Sì… e tu vuoi dire che ti sei messa in una posizione del genere, senza sapere di essere bella in una maniera completamente disarmante?- rispose.
-Completamente disarmante? Se non ti conoscessi penserei ad un secondo fine.
-C’è un secondo fine.
-Cioè? Vorresti fare l’amore con me?
-Certo che vorrei fare l’amore con te. Quale uomo sano di mente non lo vorrebbe? Sei bellissima, sei sexy e ad occhio e croce potresti anche essere brava a letto.
-Sì… quello credo proprio di esserlo.
-Cosa?
-Brava a letto. Mi piace molto fare l’amore.
-Occhio… sta flirtando con il fuoco.
-E cosa ne sai che non voglia bruciare.
Mirco si avvicinò a lei e la baciò. Tanti giri di parole per una cosa così semplice come un bacio e tutto divenne magicamente più chiaro.
I loro corpi si attraevano come se fossero stati dei magneti. Il fascino di Katia distruggeva gli animi degli uomini che incontrava sul suo cammino, facendo a pezzi i loro cuori. Era una mangiatrice di uomini e non aveva paura di annientare ogni forma di virilità in un individuo. Voleva solamente avere la certezza che ogni uomo all’interno di una stanza volesse portarsela a letto.
Esercitare il fascino era un’arte complessa, bisognosa di una metodicità continua e appassionata.
Katia accarezzò il rigonfiamento dei jeans di Mirco, infilando la lingua nella sua bocca, come se stesse cercando qualcosa di più profondo, come la sua anima ad esempio. Era una delle sue caratteristiche principali; illudeva gli uomini, fingendo di provare per loro qualcosa di più profondo di un semplice prurito alla fica.
-Vuoi farlo?- chiese Mirco, tutto arrapato.
-Secondo te?- rispose Katia, infilando una mano del ragazzo tra le sue gambe.
Mirco cominciò a masturbarla, dopo averle levato le mutandine color limone acerbo, mentre la sua erezione cresceva a dismisura davanti allo spettacolo incredibile di quel corpicino da cerbiatta.
Aveva la faccia di una bambina monella, sempre pronta a fare la marachella che avrebbe fatto infuriare tutta la famiglia. Alle donne come lei si poteva perdonare ogni cosa.
La sua figa si stava bagnando a dovere ed era quasi pronta all’atto. Con una mano slacciò i pantaloni a Mirco e gli tirò fuori il pene. Era duro e gonfio d’eccitazione. Era l’effetto che faceva su tutti i membri maschili.
Lo prese in mano, ma non lo masturbò, limitandosi a rimanere ferma, sentendolo pulsare nella sua stretta.
Era un pisello che a breve sarebbe entrato dentro di lei, confondendosi coi suoi organi genitali fino a diventare una cosa sola. Il sesso, nonostante tutto, riusciva ancora a commuoverla in un modo o nell’atro.
-Infilamelo dentro.- disse, ansimante.
Mirco non se lo fece ripetere due volte e la violò con il suo bastone di carne. Era fatta, avevano superato la linea del gioco, entrando nel rapporto vero e proprio.
Avere sotto di sé una donna così bella faceva quasi paura, ma trasmetteva all’autostima una sensazione pazzesca.
-Cazzo quanto sei bella, Katia.- sussurrò lui, spingendo forte dentro di lei con movimenti ritmati.
-Grazie.- rispose, intimidita.
Non sembrava più la stessa donna, capace di imbarazzare chiunque. Per la prima volta era diventata vulnerabile.
Probabilmente sarebbe restata così ancora per poco, magari nemmeno per tutta la durata del rapporto, ma in quel momento era semplicemente perfetta. Un concentrato di femminilità e paure che combattevano tra loro, mentre anche i loro corpi si stavano dando battaglia.
Era spaurita. Non era realmente brava a letto; si limitava a restare ferma, subendo l’amore, ma lo faceva con uno stile tutto suo.
Forse era solamente un momento particolare della sua vita, oppure non ricordava dove avesse messo in quel momento tutta la sua aggressività, ma per una volta decise di abbandonarsi alla passione come facevano tutti gli altri esseri umani.
-Adoro il tuo cazzo.- disse, baciando Mirco.
-Mi fai eccitare tantissimo. Non posso nemmeno pensarti senza che mi venga duro.- rispose lui, sfondandole la figa di colpo colpo.
-Fammi venire… fammi venire.
-Vieni piccola, vieni.
-Vengo. Vengo.- ansimò, scoppiando in un orgasmo silenzioso ma vivido all’inverosimile.
Iniziò a contorcersi, avvitandosi sul cazzo di Mirco come una tarantola.
Non aveva mai visto una donna venire così tanto. Era davvero soddisfatto da quella scena, diretta magistralmente dal suo pene.
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