Inculata in prima fila
Se chiedete a qualcuno perché rischia la galera pur di godersi una trasgressione in più lontano, lontanissimo da casa e dal solito letto, cosa pensate che potrebbe rispondervi?
Certi raptus non si spiegano, la voglia di esibirsi davanti a perfetti sconosciuti resta una delle situazioni di sesso più sognate (e, qualche volta, vissute) anche da chi, normalmente, dice di amare la discrezione o si dichiara gelosissimo. Tutto potrebbe essere spiegato con un concetto semplice, semplice: la noia è una brutta bestia.
La carne è debole e i deboli, a volte, sanno trasformare la fragilità in un vero atto di eroismo hard.
Il cinema, come il bagno pubblico, rimane uno di quei luoghi che fa viaggiare con la fantasia un sacco di singoli, singole e coppiette. Qualcuna sogna (e non confessa) la voglia di andarci sola e di sedersi vicino ad una manciata di ragazzotti pronti a farsela in gruppo. Qualcuno spera d’incontrare la moglie delusa o la ragazza che si è appena lasciata col suo uomo e che ha tanta voglia di farsi consolare inculando tra le lacrime e la voglia di dimenticare i guai con una buona dose di cazzo.
Alcune coppie pagano il biglietto nella speranza d’incontrare altre coppie vogliose di concedersi una sveltina scambista, tra il primo e il secondo tempo di un film drammatico. Commuoversi, tante volte, tira fuori delle voglie strane…
Luana e Valentino sono stati fortunati. Avevano scelto un film dalla storia tragica e non riuscivano proprio a sfogarsi con un bel pianto liberatorio. La tristezza si trasformava, nel loro sangue, in voglia di godersi la vita alla faccia di tutte le disgrazie del mondo.
La situazione era quantomeno fortunata e prometteva complicità alle loro porche intenzioni.
In sala erano rimasti loro: un omino che sembrava ipnotizzato dal film o perso nei suoi problemi e una giovane coppia che se ne stava in piedi, in un angolo. Chissà perché…
Voltandosi, Valentino capiva che stava per succedere qualcosa di bello. La biondina lanciava occhiate curiose e, intanto, smanettava il suo uomo. Non mancava molto, alla fine del film, e Luana un po’ innervosita – tra il geloso e il morboso – voleva concretizzare:
“Voglio darti il culo, qui, adesso…”.
Nessuna dichiarazione d’amore può rendere più felice un uomo come una frase del genere. Approfittando di un urlo di sentito dolore della protagonista del film, Luana camuffa e lo mischia ai suoi gemiti insistenti, aprendo le gambe. Suo marito entra senza bussare da una porta di servizio umida che conosce bene.
La coppia tanto esibizionista quanto guardona, li fissa invidiando il loro coraggio, fratello gemello di un’incoscienza per cui vale la pena osare.
Dopo la pompa galeotta, i due s’erano ricomposti rinunciando all’infilata. Il randello di Valentino, invece, scivolava libero e fiero, godendo nella penombra mischiata con la netta e inconfutabile chiarezza dei suoi movimenti cazzuti.
Sbatteva la sua troia in prima fila punendo e premiando la sua insana malattia di farsi prendere per i fondelli senza vergogna. Luana avrebbe voluto molti altri occhi increduli disposti a vederla così sguaiata e perversa, con quella faccia da mignotta spudorata, che tanto stonava col suo tailleur di classe.
Valentino castigava quello sfintere unto di oscenità e, intanto, con lo sguardo gonfio di pensieri adulteri, pensava alla biondina. Se n’era andata, peccato. Se la sarebbe fatta stappandosi da sua moglie e godendosi umori e contrazioni anali del tutto nuove. Non gli rimaneva che assecondare, una volta di più, la sua puttana restando in quel buco familiare pensando che difficilmente ne avrebbe trovato uno più coraggioso.
Gli ritorna alla mente la prima volta che hanno inculato in un vespasiano, soffocando gemiti e deliri. Con quel ricordo sborra sul volto più eccitante che conosce, quello di sua moglie, giurando che, se ne avesse conosciuto un altro ‘peggiore’, l’avrebbe senz’altro mollata subito.
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