Il professore
Faccio questo lavoro da 4 anni ormai,e ne ho viste di tutti i colori.
In questo liceo ci sono una marea di ragazzine che la fanno annusare e a volte anche vedere e bisogna stare davvero attenti per non fare cazzate con una di loro.
Ma non sempre è facile,a volte non ci riesci.
E’ il caso di Camilla!cazzo come me la sbatterei!.E’ bellissima,ha due tette e un culo paura e delle labbra carnose che mi fanno venire il cazzo di marmo.
E lei lo sa,lei lo vuole.
Mi sono reso conto della cosa alla seconda settimana di lezione.
Lei è seduta all’ultimo banco in fondo,da sola,spesso guarda fuori dalla finestra e sembra persa nei suoi pensieri,ma ha ottimi voti e se le fai una domanda risponde sempre egregiamente.
Ma quella mattina l’ho vista mentre spiegavo l’argomento del test a sorpresa che avrei fatto da li a qualche minuto.
Mi guardava,si mordeva il labbro,e la sua mano era sotto il banco.
Il suo viso era leggermente arrossato,mi fissava con intensità,poi ha tirato leggermente la testa all’indietro chiudendo gli occhi brevemente,poi ha portato le dita alla bocca e le ha leccate.
Camilla si era appena masturbata guardandomi,e l’ha fatto in classe.
Ero sconvolto,ho dato una pausa ai ragazzi per ripassare contro ogni logica e sono corso in bagno a farmi una sega.
La cosa prosegue da settimane,lei mi guarda e si masturba durante la mia lezione,nessuno se ne rende conto tranne me,e lei lo sa!.
Sono costretto ormai a fare lezione seduto per non far vedere il mio cazzo indurito da quella puttanella.
Ma oggi,oggi è diverso,Camilla è qui,davanti a me,ed è l’unica in classe.
E’ l’ora di uscita e mi guarda come suo solito,poi dal suo banco alza la mano,anche se siamo soli «Professore,mi chiedevo se può darmi ripetizione,mi sembra di non capire molto gli ultimi argomenti».
Il suo tono è chiaramente sfacciato,mi parla toccandosi leggera la coscia sotto il banco.
«Camilla,non credo tu ne abbia necessità,ma se credi ne parleremo con i tuoi genitori alla prossima riunione!»lei si alza e viene verso la cattedra «arrivederci professore» dice lanciandomi un occhiata provocante.
Cerco di calmarmi,devo andare a casa e farmi una bella sega a letto,voglio sborrare sulle lenzuola pensando ti sborrare su quel bel culetto da puttanella di Camilla.
Appena esco e arrivo alla macchina trovo ad aspettarmi Camille con il padre,un uomo sulla sessantina pelato e con gli occhiali.
Si presenta e dopo qualche convenevole mi supplica di aiutare la figlia a recuperare gli argomenti che non comprende.L’uomo insiste e mi dice che mi pagherà profumatamente per questo.
Sospiro incapace di sottrarmi oltre,mi ha intrappolato.
«Bene,quando vorresti iniziare?» chiedo rivolgendomi direttamente a lei,ho capito che è lei che decide e non il padre. «Anche adesso,domani abbiamo il compito…voglio essere preparata!» dice guardando il padre «ok!» esordisce annoiato l’uomo senza rendersi conto di darmi la figlia puttana con la sua benedizione.
Annuisco e sospiro,e lei che lo vuole.
Mi dà l’indirizzo di casa sua e mi invita a presentarmi per le 16,almeno ha il tempo di mangiare e prepararsi.Si prepararsi…
Vado a casa e mi sego come previsto sperando che basti.
Afferrò il mio cazzo duro e inizio a menarmelo.Immagino di riempire la bocca di Camilla mentre lei mi guarda con i suoi occhioni da cerbiata,Dio quanto godo.
Arrivo all’indirizzo che mi è stato dato,suono e pochi istanti dopo Camilla mi apre la porta sorridente.
E’ vestita ancora come stamattina,jeans stretti e maglietta bianca,ma si vede chiaramente che non ha il reggiseno.
Mi fà accomodare,mi offre il caffè e mi dice che lei solitamente studia in camera,ma mi rifiuto di andare nella sua camera da letto e così mi propone lo studio del padre.
«C’è una scrivania dove metterci comodi» dice sorridente,la seguo in silenzio guardandole il culo.
Arrivati nella stanza Camilla chiude la porta alle sue spalle e si accomoda dal lato opposto di dove sono io,bene!.
Tiriamo fuori ciò che serve per la lezione privata,lei mi ascolta attenta per un posto po’ ma dopo qualche minuto mi ferma nella spiegazione«vede professore è qua che non comprendo!» dice e la guardo perplesso,lei mi guarda negli occhi e si morde le labbra.
«Vede lei quando ha spiegato questo punto in classe,ha visto che avevo la mano nella mia figa vogliosa,ma non ha fatto nulla…»,
Le sue parole mi eccitano immediatamente e mi sconvolgono,la guardo e deglutisco cercando di trattenermi.
«Camilla,ho visto quello che fai a lezione…» inizio a parlare ma mi interrompe e mi chiede «allora perchè non mi ha ancora scopato?non le piaccio?» dice alzandosi e lasciandosi ammirare.Sarà la mia rovina!.
«Camilla»la richiamo ma lei ha già alzato la maglietta mostrandomi il suo seno perfetto,i capezzoli sono turgidi e il mio cazzo sta esplodendo.
«Camilla abbassa la maglia» l’invito controvoglia,ma non mi ascolta,se la sfila e inizia a stuzzicare i suoi capezzoli «mi spieghi professore,mi spieghi la lezione!» dice mordendosi le labbra.
Faccio quel che dice,ricomincio a spiegare senza prestare attenzione,ma due minuti dopo la sento ansimare,alzo gli occhi e lei è li,davanti a me,la mano nei jeans che si masturba guardandomi.
«Professore la prego…mi lasci giocare con il suo cazzo,lo sogno anche di notte…lo voglio tutto dentro,sarà il nostro segreto» piagnucola e chiudo gli occhi.
Si avvicina e si mette di fronte a me «non le piacciono le mie tettine?le tocchi…senta come sono sode!» dice prendendomi le mani e posizionandole sulle sue tette perfette.
«Camilla» la richiamo ma la verità è che la voglio,la voglio da morire «professore,si lasci andare…non si pentirà» detto questo si inginocchia mi slaccia i jeans e a questo punto la lascio fare.
Tira fuori il mio cazzo duro,lo sega un pò sorridente e mi dice «me lo sono immaginato dentro un mucchio di volte…» poi apre la sua bocca e inizia a leccarmi.
Mi lecca il cazzo come una cagnetta con l’osso,poi mi guarda e se lo mette tutto in bocca,prendendo poi a succhiarlo.
Gli metto la mano tra i capelli e la spingo più in fondo «vuoi questo?» le chiedo e lei ansima,si sta masturbando mentre mi spompina,cazzo come succhia bene!.
La faccio alzare la giro,gli abbasso i pantaloni e le mutandine «professore,si…mi fotta» dice accarezzandosi le tette.
Gli infilo tutto il cazzo dentro,fino in fondo,lei fà un urletto sorpreso ma non mi fermo,gli scopo la figa bagnata e calda,lei ansima e viene ma non mi fermo ancora.
«Professore che bello il suo cazzo,lo sento tutto,mi sta aprendo,spinga,spinga forte!» e io l’accontento.
La scopo come farei con una puttana sulla strada,sento il cazzo pulsare,lo sento vicino ad esplodere e non le chiedo dove vuole che le venga,esco da lei,la faccio inginocchiare e le faccio aprire la bocca.
Gli sborro un pò sul viso e un pò in bocca ma lei è felice,si aggrappa al mio cazzo vogliosa di altra sborra «professore così,mi sborri tutta» dice insaziabile.
Appena finito il tutto mi ricompongo,la guardo e mi rendo conto di cosa ho fatto,mi sono scopato una mia alunna appena 19enne,ma è stata la migliore scopata della mia vita.
«Professore,sà che continuerò a masturbare la mia fighetta vogliosa a lezione,pensando al buon sapore del suo cazzo» chiudo gli occhi e le sorrido cattivo.
«Se continui davvero dovrò scoparti di nuovo poi…» mi si siede sulle gambe e mi bacia «tutti i pomeriggio alle 16 se vuole!sarò la sua puttanella».