Il fattorino e la casalinga

Rossa porca si masturba

Tutto era in ordine. Non mi riferisco solamente alla casa, ma anche alla mia vita.
Il lavoro di mio marito andava alla grande, nostro figlio studiava costantemente, gli abiti erano stirati e tutto era profumato e luccicante. Non avevo più niente da fare ed erano solamente le dieci e mezza.
Provai ad aprire un libro, ma mi sembrava di gettare nel cesso la mia esistenza. Ero annoiata, ma non come tutte le altre casalinghe, era un qualcosa di diverso.
Era come se desiderassi che la mia vita andasse male.Volevo rimescolare le carte, incasinando tutto, ma non sapevo come fare.
Ero sempre stata una vigliacca, una di quelle piene di grandi idee che finivano nel dimenticatoio, per via dei troppi panni da stirare.
Il campanello della porta citofonò. Mi affacciai dalla finestra del secondo piano, per vedere chi fosse. Era un fattorino.
Forse avevo trovato il modo di divertirmi in maniera del tutto anonima. Mi spogliai ed indossai la vestaglia. Ero molto sexy con la vestaglia bianca che avevo comprato al mercato orientale.
Scesi le scale, consapevole del fatto che non appena avrei aperto la porta avrei dovuto far venire un infarto al ragazzo delle consegne.
Feci scivolare giù la vestaglia, scoprendo una spalla per mostrare l’assenza del reggiseno sul mio corpo.
-Salve, posso essere utile?- sorrisi, dopo aver aperto la porta.
-Eh, sì… Ho un pacco da consegnare. Potrebbe mettermi una firma?
-Certo.- dissi, firmando.
-Senta… stavo per fare il caffè, ma io detesto prendere il caffè da sola, non è che le farebbe piacere farmi compagnia?
Era scioccato. Non se l’aspettava.
-Ok. Volentieri. Mi andrebbe molto un caffè.
Si accomodò in casa, lasciandosi alle spalle la porta, inconsapevole del fatto che a breve gli avrei fatto toccare il paradiso con un dito.
-Seguimi.- dissi, camminando verso la cucina.
Mi seguì come un cagnolino, anche se dentro di lui stava per uscire il lupo che si celava dentro il corpo d’ogni uomo.
Camminando, lasciai cadere a terra la vestaglia, rimanendo completamente nuda. Ovviamente finsi che non fosse successo nulla di grave e continuai a camminare, fermandomi solamente in cucina.
-Ti scandalizza vedermi nuda? Vuoi per caso che mi rivesta?
-Forse a livello professionale dovrei dirle di sì… ma sinceramente preferirei che lei rimanesse nuda. Ha un corpo molto bello.
-Grazie.- risposi.
Era un bravo ragazzo e se lo meritava proprio un giro in serie A dopo anni probabilmente passati a giocare nelle serie minori.
-Come facciamo a scopare se non lo tiri fuori?- dissi, mettendomi in ginocchio.
Il ragazzo si slacciò i jeans, facendo fuoriuscire il suo grosso e carnoso pene. Era messo bene.
Lo presi in bocca dopo avergli dato una succulenta leccata. Non avevo mai spompinato un pisello così invitante in vita mia.
-Ti piace così?- domandai, leccandogli le palle.
-Sì. Mi piace molto.
-Bene.- sorrisi.
Finalmente stavo sporcando un po’ la mia vita perfetta. Non volevo distruggere tutto, volevo solamente rovinare un pochino le cose, giusto per non adagiarmi troppo nella normalità, rischiando d’impazzire del tutto. Un pisello una volta ogni tanto non guastava mai.
-Ok, direi che possiamo procedere.- dissi.
-Hai tu un preservativo?
-No…- risposi.
Io e mio marito non usavamo mai i preservativi, quindi non ne avevo nemmeno uno.
-Aspetta.- dissi, sparendo al piano di sopra.
Avevamo fatto molti discorsi sul sesso sicuro a nostro figlio ed ero sicura che da qualche parte, nella sua stanza, ci sarebbe stato un preservativo.
Lo cercai dovunque e finalmente lo trovai all’interno di un cassetto.
Avevo una voglia matta di essere scopata da quel ragazzino giù di sotto.
Appena arrivai al piano inferiore gli infilai il preservativo e, dopo essermi messa a novanta, dissi -Prendimi. Fammi tua.
Il fattorino mi afferrò per i fianchi e m’infilzò senza pietà. Ero in totale estasi. Finalmente mi stavo facendo fottere da uno sconosciuto nella cucina in cui tutti i giorni preparavo da mangiare per la mia famiglia.
Era bello rovinare quel posto di pace e tranquillità, comportandomi come la peggiore delle puttane.
Mentre quel ragazzo continuava a scoparmi come se non ci fosse un domani, facendomi vibrare come mio marito non faceva da tempo, lo sguardo mi cadde su di una delle nostre foto di famiglia.
Non provai nessuna vergogna, ma solamente un senso di superiorità, nella consapevolezza che mentre mio marito sgobbava per portare a casa uno stipendio, io mi facevo sbattere dal fattorino.
Avrei voluto quasi che lo scoprisse, solamente per avvilire il suo orgoglio maschile.

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