Il balcone di Sara
Mi chiamo Enrico, ho 35 anni e sono il capitano della squadra antincendio locale. Sono alto 1,75 cm, sono abbastanza muscoloso visto che per il mio lavoro e’ fondamentale essere in buona forma. Purtroppo, sempre per via del mio lavoro, non ho una vita sociale e neanche per una sentimentale. Quando ho la giornata libera, resto a pensare sul cosa fare con la mia vita, in quanto mi sento sempre solo.
Ero seduto in salone, con in mano una lattina di birra fresca e arrapato come un somaro, quando una voce femminile prese la mia attenzione. Era Sara, la nuova vicina tutta tette, che da poco si era trasferita li. Non avevamo mai veramente parlato, solamente qualche ” ciao ” di sfuggita, mentre io andavo oppure mentre lei tornava a casa. Indossava una camicetta sbottonata e penso che sentiva freddo, visto che si potevano vedere i suoi capezzoli duri. Invece no, non aveva freddo, visto che era seduta sul suo balcone e si stava sbottonando tutta la camicetta, liberando le sue splendide tette. Feci un passo indietro, per evitare di essere visto. Mentre il mio cazzo gridava alla carica, sognando di scivolare su e giu’ tra quelle meravigliose tette, fino a schizzare sborra su quel suo faccino innocente da brava ragazza.
Ora era li, che si stava levando anche i pantaloni, rimanendo completamente nuda sul suo balcone, appoggiando ogni gamba ad una sedia, aprendo le gambe in modo ampio. Sara appoggio’ poi la testa indietro e fece scivolare la sua mano tra le sue tette, fino ad arrivare tra le sue atletiche gambe. Mentre era li che si massaggiava il clitoride, il suo corpo si muoveva in una erotica danza, facendo ballare quelle sue enormi tette morbide. Io ero li che osservavo, masturbandomi il cazzo, immagginando tutto il suo corpo ballare sotto le botte che gli avrei voluto dare. Invece lei era li, sul suo balcone, che inarcava la schiena, presa dal piacere, con la sua mano che formava dei piccoli cerchi tra le umide labbra della sua calda e vogliosa figa. Con due dita si allargo’ le labbra della figa e con l’altra mano, spinse due dita dentro di lei, facendola gemere, un suono, che potevo leggermente percepire, ma che mi eccitava ancora di piu’.
I suoi occhi erano sempre chiusi e le sue braccia stringevano in modo da tener unite le sue tette, facendole ballare nello stesso momento. Io la guardavo, con la bocca semi aperta e con il cazzo in mano, mentre mi masturbavo con ferocia, mentre lei, ignara di tutto, faceva scivolare le sue dita dentro e fuori la sua figa, muovendo tutto il corpo dal piacere, inarcando piu’ volte la schiena facendole gettare la testa all’indietro. Si mozzicava le labbra, mentre potevo sempre vedere il mio cazzo che scivolava tra le sue tette unite, mentre lei continuava a masturbarsi felice. I suoi movimenti si facevano piu’ veloci e forti, segno che il suo orgasmo era ormai vicino, quanto lo era anche il mio.
Un’ ululato di piacere ruppe il silenzio, mentre Sara era in preda alle contrazioni dei muscoli, mentre un violento orgasmo la stava colpendo. La testa scattava in modo da farle coprire il volto dai capelli. Con le mani ancora tra le sue gambe, le ginocchia cercavano di unirsi, mentre le sue tette ballavano. Era una bellissima scena, mentre sotto di me, il mio cazzo cominciava a pulsare nella mia mano, mentre mi sborravo sulla gamba, continuando a masturbarmi osservando Sara.
Poi lei si alzo’, guardo’ nella mia direzione con un sorriso, e nuda come mamma l’aveva fatta, rientro’ dentro la sua casa.
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