Gang bang coi colleghi

Gang Bang racconto erotico

 

Alfonso mi stava scopando con dolcezza. Il suo cazzo entrava dentro di me ed usciva in maniera estremamente delicata.

Riuscivo addirittura a distinguere le differenti parti del suo pisello dentro di me. La cappella, il collo, il corpo e adesso la base. Usciva con la stessa educazione con la quale entrava. L’avevo capito appena ci eravamo stretti la mano per la prima volta che quell’uomo era uno scopatore gentile.

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-Stai per venire?

-Sì.- rispose, sorridendo.

-Vieni fuori, mi raccomando.

-Certo.

Uscì dalla mia figa bagnata e mi venne sulla pancia. Era tutto sudato ed irriconoscibile.

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-Ok… avanti il prossimo.

Chissà se questo gioco si ripercuoterà sulla mia vita in ufficio? Ce ne stavamo al bar a fare aperitivo, divertendoci come matti. Mi diverto molto assieme ai miei colleghi e siccome a loro piace scopare e a me pure… quasi per scherzo ho proposto loro di fare una gang bang. Hanno accettato tutti. Il mio era un semplice scherzo, ma una volta davanti alla loro palese voglia di farsi una scopata con me, non ho saputo tirarmi indietro.

Ed eccoci qui, in questa suite d’albergo. Alfonso è stato il primo ed ora è uscito dalla stanza, facendo entrare Pietro.

-Allora… è arrivato il momento.- disse, sicuro di sé.

-Lo sapevo che io e te avremmo scopato prima o poi.

Si spogliò ed io gli ingoiai il cazzo per farglielo venire duro. Dovevano essere tutte delle sveltine. Era strano farsi scopare da un uomo, appena dopo averne scopato un altro. Sapete… un cazzo aveva finito da meno di cinque minuti di scoparmi la fica e adesso ne entrava uno nuovo.

Mi infilò dentro il suo pisello. Avevamo deciso a tavolino, con tutti quanti, che avrei dato solamente la bocca e la figa, perché  farsi fare il culo da tutti i tuoi colleghi del lavoro sarebbe stato un po’ troppo doloroso per una sola sera.

Era molto più violento di Alfonso. Si buttava sulla mia figa bagnata con foga, menando botte forti e costanti. Voleva farsi la classica scopata senza pretese, probabilmente se la situazione non fosse stata così strana, si sarebbe concentrato molto di più sui dettagli. In effetti dovevo essere scopata da altri tre uomini e non avevamo tempo per i convenevoli.

Nonostante tutto, venni anche io. Ero appena stata fottuta da due uomini e avrei avuto un orgasmo anche solo per inerzia.

Sborrò nel preservativo e mi baciò in bocca. Era un po’ disgustato, perché probabilmente immaginava che avessi fatto un pompino ad Alfonso e non trovava igienico infilare la sua lingua dove era appena stato il pisello di un suo amico. Lo potevo capire.

Uscì ed entrò Vittorio, il legale dell’azienda. Si svestì e mi guardò come se fossi una specie di trofeo. Lui era quello che più di tutti gli altri mi sarei scopata.

Lo sentivo, ero sicura che lui capiva benissimo quel momento; non mi vedeva come una troia, ma come una ragazza che sapeva come divertirsi.

Si mise a sedere sul letto, gli presi il cazzo in mano per poi portarmelo alla bocca ma lui, stupendomi, alzò la mia testa per baciarmi.

Era un bacio romantico, con la lingua, intenso e passionale.

-Sono molto eccitato, piccola.

-Anche io.

Mi ero appena fatta scopare da due colleghi ed ora mi avrebbe penetrata anche lui; dire che ero eccitata era quasi riduttivo. Non riuscivo più a trattenere i miei liquidi.

Mi buttò il suo pisello dentro ed iniziò a cavalcarmi come se fossi una puledra da competizione nel bel mezzo di un rodeo.

Cavalcare non era il termine esatto. Lui iniziò a domarmi. Non ero mai stata domata prima.

Mi avevano scopata con dolcezza, amore, passionalità, ero stata fottuta a sangue, sodomizzata, picchiata, ma mai nessuno era riuscito a domarmi come Vittorio.

Dopo che arrivò l’orgasmo, mi trovai costretta a chiedergli di fermarsi, per farmi riprendere.

-Togliti il preservativo.- dissi.

-Perché?-

-Perché ti faccio venire in bocca… ma non dirlo agli altri, altrimenti poi me lo chiederanno tutti.

-Ok.

Succhiai quel cazzo in maniera impeccabile, era un ringraziamento per quella scopata magistrale.

Mi sborrò in bocca e se ne andò dopo essersi rivestito.

Avanti il prossimo.

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