Four Color

“Va avanti cazzone!”, disse la donna vestita di squame con le nove code di gatto alla mano destra.

Era alta con degli stivali di vernice a tacchi a spillo che le arrivavano alle cosce. Il bikini di squame e la coda di lunghi capelli neri la rendevano sinuosa pari ad una lucertola su un muro bianco.

Lui era ammanettato e con i soli boxer e calzini intonati.

Lo fece scendere di una specie di buca da cui ammanettato alla schiena certo non poteva risalire. Aveva pagato ben 300 euro per quel servizio di Four Color. La gentile signorina in camice bianco che glielo aveva illustrato era davvero carina e “faceva sangue”, forse per quello non era stato poi del tutto attento al prodotto che aveva acquistato dopo un ora di conversazione.

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Si era presentato all’appuntamento in giacca e cravatta, come sempre era vestito. Sua moglie, era da tempo che non avevano rapporti, continuava a dirgli che era monotono, noioso, che avrebbe dovuto godere di esperienze che gli aprissero la mente e dopo un anno di quella solfa gli aveva fatto trovare il depliant del Sex Helpers a colazione sotto la spremuta di arancia amara.

Aveva eseguito la richiesta della moglie ed ora era lì ad eseguire gli ordini di queste belle donne tutte con le code di capelli ondulanti…

Il posto era semibuio e scintillante di paiette e brillantini ma, pareva pulito, odorava di detergente. Partì della musica e dagli angoli occulti della stanza intravide dei corpi. Si avvicinavano alla buca ballando. Non riusciva a vederli bene ma di sicuro erano donne ed erano in quattro.

Si girava sui talloni per vederle tutte, si stavano avvicinando da tutti  lati. Erano ancora in penombra quando gli parse che una fosse nuda, completamente nuda e con uno strano copricapo con un pennacchio. Si un copricapo come quello dei giannìzzari ma tutto bianco e con il pennacchio di piume. Si muoveva come una serpe. Era scalza ma doveva essere alta o molto magra perché pareva gigantesca. La pelle olivastra. Si era avvicinata sino all’orlo del buco ed ora sulle ginocchia a gambe aperte gli mostrava il sesso aprendolo con le dita. Accarezzava le labbra interne con la punta delle dita e poi apriva la figa mostrandogli il turgore delle carni.

Non sapeva se gli suscitava più curiosità o orrore.

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Alle sue spalle sentì la presenza di una seconda persona. Un’altra donna completamente nuda con la pelle chiarissima e lunghi capelli biondi che le uscivano da sotto lo strano copricapo che nascondeva  anche metà del volto. Solo le labbra tinte di un rosso acceso erano esposte e questa le leccava con la lingua mentre con le dita si gingillava i capezzoli di grosse tette. Sembravano dei palloni da quanto erano grosse ma lei li faceva sembrare appetibili perché li mungeva proprio come si fa con le vacche.

La terza arrivò sull’orlo della buca e si mise ginocchioni mostrandogli le natiche. Si piegò in avanti, Fece passare la mano da sotto ed allungò il dito facendolo entrare agilmente nel buco del culo. Lo infilava e lo sfilava, lentamente, senza fretta. La quarta invece era semivestita, mostrava solo le zinne brune infilate in una giarrettiera da tette che le teneva sollevate fino a farle sembrare due missili. Questa si infilò con lui nel buco e gli tolse i boxer e iniziò a maneggiargli l’uccello. Era alta ma perché aveva dei tacchi rossi enormi che la facevano stare a gambe aperte.

Gli sfilò una mano dalle manette, e lo ammanettò di nuovo ad un anello posto in basso nel buco così lui dovette inginocchiarsi. Le donne nude scesero nel buco, una gli si mise sotto a gambe divaricate e gli mise le zinne in bocca: “succhia” , disse. Un’altra gli titillava i capezzoli da dietro ed altre quattro mani lo toccavano, lo tastavano, gli infilavano le mani ovunque. Sentì fresco nella zona dell’ano e qualcosa che scivolava dentro. Cercò di urlare ma una gli teneva la bocca occupata con la zinna. Allora morse e quella fece, ahh e si eccitò, gli si strusciò addosso mentre lui sentiva calore dentro al culo. Il suo cazzo entrò in qualcosa di caldo che lui non vedeva. Davanti era risucchiato mentre dietro la quarta munita anche di cazzo lo stava inculando.  Non l’aveva mai fatto, ma che bello! Stava godendo tutto, fremeva. Solo un pensiero lo sfiorò: sarebbe diventato finocchio?

 

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