Festa nel club

Marco sorseggiava il suo cubalibre, osservando la fauna del club del centro come avrebbe fatto un felino nella savana, alla ricerca di una preda da cacciare.
Quello era il suo territorio, il suo mondo. Ogni venerdì sera andava in quel posto e, appoggiato al bancone del locale, studiava ogni singola ragazza.
L’aveva trovata. Stava ballando assieme ad un mezzo stupido. Ballava da troia e strusciava il culo sul cazzo di quel ragazzo, facendolo eccitare oltremodo, ma non se lo sarebbe scopato. Non perchè non fosse una facile, ma perchè lui avrebbe sicuramente sbagliato l’approccio.
Era sicuro che entro qualche secondo quel ragazzo avrebbe provato a baciarla e lei si sarebbe scostata.
A quel punto avrebbe fatto il suo ingresso trionfale.
La ragazza si girò e iniziarono a ballare faccia a faccia con il suo seno aderente al corpo di lui. Provò a baciarla e lei si scostò.
Il tizio anonimo si allontanò dalla pista incazzato nero. Come dargli torto.
Marco si avvicinò, ballando per i fatti suoi, senza manifestare l’intenzione di sedurre la ragazza. Un solo e fugace scambio di sguardi e poi tornò a ballare per i fatti suoi.
La ragazza in rosso si avvicinò, fingendo di ballare per conto suo. Arrivarono a sfiorarsi una decina di volte quando Marco si decise a voltarsi verso di lei.
Contatto visivo e movimenti sincronizzati… stavano già ballando assieme ma lei non se n’era ancora accorta.
Sorrise e lui la cinse con le mani sui fianchi. Si muoveva come una prostituta, convinta di ballare con stile. Marco la strinse a sé, facendole passare la coscia tra le sue gambe. Così facendo, ballando le avrebbe sfregato la figa eccitandola.
Un’erezione improvvisa gli esplose nei jeans. La ragazza se ne accorse immediatamente.
Le toccò il culo. Lei poso le sue braccia sulle sue spalle. Era fatta.
I volti si avvicinarono sempre di più nel caos della discoteca e, mentre le loro bocche iniziavano a sfiorarsi senza mai baciarsi, lui le afferrò una mano e la portò sul rigonfiamento dei suoi pantaloni.
Il sorriso malizioso della ragazza dimostrò una certa voglia, oltre ad una propensione alla promiscuità.
Iniziò a massaggiare il membro da sopra il pantalone. La folla ballava attorno a loro in una confusione unica, quando la ragazza in rosso infilò la mano dentro i jeans dello sconosciuto che l’aveva abbordata al centro della pista.
Le sue dita strinsero quel cazzo duro con forza e il gioco di polso fece il resto.
Si sentiva come un dio sceso in terra. La ragazza in rosso gli stava facendo una sega in mezzo a tutta quella gente.
Gli occhi lividi di rabbia del ragazzo che poco prima era stato scaricato senza mezze misure erano fissi su di loro.
“Ma quanto sei fica?” chiese lui, gridandole nell’orecchio.
“Non lo so, ma sicuramente sono troia.” rispose, facendoglielo venire ancora più duro.
Le ragazze delle nuove generazioni erano in grado di stupire gli uomini con slanci di totale assenza amor proprio capaci di provocare delle intense e vigorose erezioni.
Le loro lingue iniziarono ad aggrovigliarsi tra loro in un bacio, mentre la masturbazione procedeva al ritmo dei b.p.m. di quel D.J. spagnolo conosciuto in tutto il mondo.
Quella serata sarebbe entrata nella storia. Nessuna ragazza l’aveva mai masturbato con quell’energia e quella malizia.
Affondò una mano tra le sue tette, eccitandosi sempre di più, fino a sentire l’orgasmo nascere nella periferia del suo corpo.
Il fiato iniziava a farsi corto e il cuore pompava sempre di più verso il piacere estremo generato dal moto costante di quella mano fresca e affusolata, mentre i loro corpo carichi di sudore continuavano a muoversi ancheggianti e sussultanti.
Un’esplosione senza precedenti. Sborrò nelle mutante un orgasmo incredibile, sporcando le mani di quella sconosciuta con un getto unico.
Quando ritrasse la mano, con sguardo malizioso, lo fissò per un paio d’istanti per poi infilarsi le dita in bocca, levando lo sperma come avrebbe potuto fare con della maionese raccolta dal piatto.
Non credeva ai suoi occhi.
La ragazza si portò nuovamente con le labbra verso di lui e ripresero a baciarsi, mescolando saliva, sperma e libidine a ritmo della musica tamburellante.

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