Due settimane insieme cap.1: Le regole dello zio

Poco tempo fà mi capitò di prendermi cura di mio nipote, i suoi genitori dovevano far visita ad un parente lontano e così, perché non si sentisse solo a casa, affidarono la loro piccola peste a me, suo zio.

Il ragazzino: 18 anni appena compiuti, viso fanciullesco, corpo ancora acerbo, longilineo, basso ma tonico, capelli color miele lunghi fino alle spalle e un culetto a forma di cuore davvero niente male.

Zio! Due settimane io e te eh?

Dice Luca correndomi incontro e io annuisco abbracciandolo dolcemente

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Però lo sai che lo Zio non è come la mamma vero? Sarò severo se non fai il bravo

e lui svia il discorso per poi correre in salotto per ispezionare i miei videogames ma dopotutto è un ragazzino non pretendo certo che si comporti da soprammobile.

Passano i giorni e Luca devo dire che è bravo, quasi non si sente in casa, mi chiama solo per giocare insieme o per avvertirmi che va in giardino o a fare il bagno, insomma nonostante sia un ragazzo vivace non è così tremendo come mi diceva sua madre.

Una sera Luca mi chiede se puo uscire con i suoi amici e così penso che non ci sia nulla di male, dopotutto sono in vacanza perchè non lasciarlo divertire

Va bene, ma non tornare dopo le undici eh?

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Lui fa un po di storie ma alla fine accetta l’orario e lo mando in camera a cambiarsi.

Esce con due amici e li saluto raccomandandomi di fare i bravi e non fare sciocchezze.

Arrivano le undici e Luca ancora non arriva, decido di aspettare una decina di minuti e ancora niente così gli telefono

Luca dove ti sei cacciato, è ora di tornare!

e lo sento sussultare, mi risponde con voce incerta

Z-Zio…! Si…ehm ora torno, ci siamo persi i-in chiacchiere hehe

Dice lui così stacco e lo aspetto ancora ma del ragazzo non vi è traccia nemmeno dopo le undici e mezza, devo dire che sono parecchio spaventato, non so più cosa pensare ma se torna sano non la passerà liscia, gli farò una bella romanzina!

A mezzanotte finalmente arriva e lo guardo entrare in casa, ha il viso arrossato e uno strano sorriso in viso

Ti sembra questa l’ora?! Non sapevo piu cosa pensare sai?

Gli dico autoritario e lui si avvicina

Non è poi così tardi e poi… mi stavo divertendo

Mi arriva odore d’alcol alle narici, ha bevuto senza dubbio!

Tu non hai ancora l’età per bere e mi torni a casa pieno come una spugna?!

Solo…un po…una bottiglia di birra e forse uno shottino…o due, o forse tre!

dice ridendo ma vede che sono arrabbiato, lo capisce perfettamente e io storcendo le labbra lo tiro sul divano

Ora te lo insegno io a bere e a tornare tardi

C-Cosa?

Dice Luca un po’ confuso dalla sbronza

Mani sulla spalliera e ginocchia larghe

Non capisce ma esegue e io mi avvicino a lui

per tirargli un ceffone sui jeans leggeri che lo fa sobbalzare

Eh? Zio che fai?

Chiede e io per tutta risposta gli tiro giu i pantaloni e lui tutto imbarazzato cerca di tirarli di nuovo al loro posto

Oh no caro mio, tu ora appoggi di nuovo le mani lì, te lo avevo detto che non te l’avrei fatta passare liscia, mi sono preoccupato e tu hai persino fatto il pieno!

Dico severo e mi siedo sul divano così da stenderlo sulle mie ginocchia e bloccarlo e ricomincio a colpire quel sederino ancora coperto dalla stoffetta delle mutande per una, due, tre volte poi quattro, cinque e sei.

M-Ma non sono un bambino, Zio b-basta!

Luca già implora di smetterla, basta così dice ma non è affatto corretto.

Tiro giù anche l’ultima, debole barriera di quelle piccole natiche piene e tiepide e così le vedo davvero: Un perfetto sederino dalle natiche a cuore piene e leggermente intiepidite, leggermente rosate dai miei colpi che sono stati ancora leggeri in ogni caso

Adesso inizia la vera lezione, farò in modo che tu te la ricorda Luca

dico e la mia frase suona come una promessa minacciosa alle orecchie del ragazzino che stringe i pugnetti e si lamenta ad ogni colpo sussultando appena e contorcendosi per il dolore

Ahi! Z-Zio…ahi! Basta t-ti prego, m-me lo ricordo adesso ahi!

geme ad ogni mio colpo

Non mi fermerò prima dei venti, conta Luca così mi aiuti

e il ragazzo si morde il labbro e si contorce per liberarsi

No! No non voglio, b-basta, non sono piccolo,mollami!

strilla e io allora per farlo stare buono gli rifilo un’ulteriore sculacione piu forte degli altri!

Bene allora facciamo 30 giusto per ricordarti che i bambini capricciosi e disubbidienti ricevono solo punizioni!-

E gli rifilo cinque colpi di fila che lo fanno scalpitare e gemere in un modo davvero delizioso

Ora conta da bravo bambino sennò aumento la dose

così Luca comincia a contare ogni colpo, seguito da un sussulto e la sua vocina resa flebile dalla vergogna

Ah! U-Uno…Mh! Due…Mh! Tre…Ah! Q-Quattro…Ah! Cinque…

e così va a vanti fino al 20 dove mi fermo per fargli prendere fiato, ha quasi le lacrime agli occhi, vedo le sue coglia bagnate e gli passo il pollice su di esse

Vedi? Se tu tornavi per l’ora giusta e non facevi lo scemo in giro a quest’ora eri a letto e non qui con il sedere rosso per aria

Dico ammonendolo e lui abbassa lo sguardo dispiaciuto e imbarazzato

Mi dispiace… volevamo solo divertirci…e comunque non è la prima volta

Dice e quella sua ultimma affermazione gli costa uno scapacione

Male! non è bevendo e ubriacandosi che ci si diverte

Dico serio, avrebbero potuto farsi male

Che gioventù!

Forza le ultime dieci e poi a letto

Dico e a lui prende male, non abbiamo mica finito però eh

Così riprendo a colpirlo ancora piu forte di prima e lui, dopo alcuni colpi, comincia a singhiozzare e a piangere così deliziosamente che rincaro la dose e arrivo a 40 anzichè a 30 in modo che se la ricordi come si deve questa lezione.

Una volta finito gli guardo il viso e gli carezzo le labbra rimettendolo in piedi, il ragazzo si porta le mani sull’intimità per coprirsi le nudità e io lo esorto con una pacca sul sedere ormai rossissimo e sensibile ad andare a mettersi il pigiama e lui annuendo corre in camera.

Sorrido, è stato divertente infondo, ha una voce così dannatamente fine quando geme, mi ha ricordato tanto una di quelle piccole ragazze asiatiche con quelle voci che ti fanno venire solo a sentirle e devo dire che in effetti la voce del ragazzo ha fatto un certo effetto al membro nei miei pantaloni.

Decido di ritirarmi in camera mia così da potermi cambiare e recarmi un po di sollievo stringendomi l’asta nella mano e massaggiandola con una certa foga mentre nella mente risuanono ancora i gemiti del ragazzo ora nell’altra stanza e ricordo perfettamente la sensazione del suo culo sodo e soffice sotto la mia mano mentre mi sego con enfasi fino a raggiungere l’apice con un generoso fiotto tra le mie dita; mi ripulisco e una volta rimessomi in ordine mi dirigo nella stanza di mio nipote, devo dargli la Buonanotte come di consueto.

Entro nella sua camera e lo sorprendo in amorevoli atti quali il menarsi l’uccelleto mentre l’altra mano sfiora il retro arrossato di una coscia .

Mi guarda basito e tira su ogni coperta ma è troppo tardi, chiudo la porta alle mie spalle e mi avvicino a lui

I-I-Io…mi dispiace Zio, potevi bussare!

dice allarmato e rosso in viso ma gli sorrido dolcemente e gli poso un bacio sulla fronte

Non c’è niente di male, volevo controllare come stava il tuo culetto, avanti, girati

Dico mentre abbasso la coperta e lui si volta, non osa certo contestare un mio ordine, sebbene molto in imbarazzo, constato così che c’è qualche piccola ecchimosi e tutta l’area è molto arrossata, gli carezzo una natica con la mano fresca e lui emette qualche versetto, lo sfioro ancora e lui bisbiglia un

Brucia un po’…

Mi dispiace

dico piano anche io, forse con un lieve risolino ma lui non risponde, poso un bacio sul suo sedere e lo carezzo di nuovo, pizzico una zona meno accesa mentre una mano scende a toccare il suo sesso dritto dritto e umido

Sento Luca trattenere il respiro ma io gli sussurro di rilassarsi e comincio con mani sapienti a toccarlo, sosto sull’asta e scendo a saggiare lo scroto bello pieno, ogni tanto con una mano gli tocco il sedere, ho capito che non gli dispiace così tanto la sensazione di tiepido formicolio che la mia punizione gli ha lasciato

E così ti piace essere punito eh Luca? Ma pensa un po’…

Dico piano dandogli qualche pacca leggera

N-No…Aaah…mmmh…ah Ah!

Geme e sento la sua punta ormai davvvero molto bagnata, è al limite e così dopo ancora qualche pacca, muovendomi costantemente sulla sua asta ecco che anche lui viene un po’ sul suo addome, un po’ tra le mie dita e qualche goccia anche sul lenzuolo ma si pulisce tutto con qualche fazzolettino.

Ora va meglio no?

Chiedo e Luca con il viso rossissimo annuisce

G-Grazie Zio…questo non lo diciamo alla mamma, vero?

Dice, addirittura mi ringrazia e io preso da un moto di affetto gli poso un bacio sulla guancia

Certo che no, sarà il nostro piccolo segreto

Dico posandomi l’indice sulle labbra, sorridendo a quel monellaccio e gli faccio l’occhiolino prima di dargli la Buonanotte e questa volta è lui ad allungarsi per sorprendermi con un bacio sulle labbra, sorrido di rimando, gli rimbocco le coperte nonostante sia grande e spengo la luce lasciandolo riposare mentre io mi ritiro in camera mia per lasciarmi cullare, a mia volta, da dolci pensieri verso il mondo dei sogni.

Continua nel cap.2…

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