Crema solare
Dio,come faceva caldo. Il tempo era veramente insopportabile. Ci trovavamo sul sedile posteriore della jeep. Il tuo corpo era molto caldo e visto che eravamo diretti verso la spiaggia, pensavi che era ora di tirare fuori la crema solare, per ottenere una vantaggiosa tintarella, con la giusta protezione da quel sole cocente. La crema era diventata cosi’ liquida dal caldo, che mentre la spalmavi sulle spalle, quella scivolava giu’ tra le tue grandi tette. Io seguivo attentamente la direzione di quella crema che scivolava, con occhi molto attenti e bocca semi aperta. Tu mi avevi visto, cosi’, mentre ti spalmavi la crema scivolata tra le tette, ti chiedevi se anche il mio cazzo si stava eccitando.
” Ma abbassati un pochino quella maglietta no? Almeno riesci a spalmarti quella crema senza troppi problemi. Tanto in giro non ci sta nessuno. “, questo era il mio sagace consiglio. Il pensiero di quanto io possa essere eccitato, ti fa accettare la mia proposta, facendoti scivolare il vestino abbastanza da farmi vedere che il reggiseno e’ dello stesso colore dei pantaloncini che portavi. Il mio cazzo era diventato duro alla vista di quelle enormi tette coperte dallo stretto reggiseno verde. Divertita dalla situazione, mi disse ” Aiutami a mettere la crema sulla pancia mentre reggo la maglietta, senno’ rischio di sporcarla tutta “. Senza un secondo di esitazione, presi la crema e cominciai a spalmarla su quella calda pancia piatta, facendo scivolare ogni tanto le dita sulla parte sotto le tette. ” Visto che ci siamo, metti un po’ di crema sulla pancia anche a me? ” dissi io, cercando di risultare piu’ calmo possibile. Sollevai la maglietta e lei comincio’ a spalmare la creama sul mio ventre, sfiorando continuamente il bozzo creato dal mio cazzo dritto. Continuo’, con un sorrisetto malizioso, scendendo con la mano sempre di piu’, arrivando a strofinarmi il cazzo con il polso. ” Beh, tanto che gia’ ci stai, che dici se mi spalmi un po di crema anche li? “, chiesi io, ormai rosso di eccitazione in volto. Lei si tolse completamente la maglietta e il reggiseno, guardandomi negli occhi e mi abbasso’ il costume, facendo balzare fuori il mio cazzo dritto come un siluro.
Prese un po’ di crema sulle mani e comincio’ a massaggiarmi il cazzo con entrambe le mani, una che massaggiava palle e tronco, l’altra massaggiava solo la cappella. Un’ondata di piacere prese possesso delle mie corde vocali, facendomi uscire dei lamenti. Mi guardava sempre dritto negli occhi, con un sorriso che prometteva tante godurie, con quelle mani che andavano su e giu’ per il mio cazzo, con la crema che rendeva la sega ancora piu’ sciolta. Si massaggio’ le tette con le mani piene di crema e ci mise il cazzo in mezzo, facendolo scivolare su e giu’, con la cappella che le sfiorava le labbra, ogni volta che saliva su. La sensazione di avere il mio cazzo che scivolava su e giu’ tra quelle fantastiche tette, sentendo il suo respiro infrangersi sulla mia cappella era enorme, una goduria che non avevo mai avuto prima.
Dopo qualche minuto, il mio cazzo comincio’ a gonfiarsi tra quelle tette unte, schiacciate tra di loro dalla sua mano. Lei mi guardava in silenzio, eccitata da tutto il piacere che mi stava provocando. Quando il cazzo sali verso la sua bocca, arrivarono i primi schizzi di sborra, che andarono sulle sue labbra, mentre le altre caddero sulle sue tette e sui capezzoli. Continuo’ a farlo scivolare un altro paio di volte, prima di fermarsi completamente. Prese la sborra dalle labbra e dalle tette e se la spalmo’ addosso, succhiandosi le dita, per assaporare il mio succo caldo e denso.
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