Black Out

Lavoro come segretaria per uno studio legale che ha diversi partner. Lo studio e’ situato su 5 piani ed io lavoro al quarto piano. La vista non e’ veramente delle migliori, in quanto la piccola palazzina e’ situata in pieno centro citta’, ma almeno posso dire di lavorare per una grande azienda, sempre se azienda si puo’ chiamare. Le regole non sono molto rigide, ma le segretarie, devono lavorare con la gonna al ginocchio senza essere volgari o provocanti, nel vestirsi e neanche nel trucco, in quanto lo studio, ospita gente di un certo livello.

Una mattina, stavo portando dei documenti al primo piano, dove in genere si occupano, oltre della ricezione dei clienti, anche della spedizione dei documenti. Con me, in ascensore ci stava anche uno dei partner, il piu’ giovane, che era da poco entrato a far parte dello studio legale. Di lui si dicevano tante cose belle, anche se onestamente, nello studio si comportava in modo molto professionale e cortese, senza eccedere in nulla. Era anche un bell’uomo, vestito nel classico completo nero, con giacca e cravatta ed un profumo, che mi stava mandando in estasi. Aveva la barba leggermente lunga, ma molto curata, senza occhiali ma con le lenti a contatto.

Improvvisamente, mentre stavo analizzando il look del nuovo partner, l’ascensore divento’ buio, come tutto il resto della palazzina. Non si vedeva veramente niente e io avevo molta paura, specie dopo aver visto diversi film horror consumanrsi proprio all’interno di ascensori che rimanevano intrappolati. Poi delle mani mi afferrarono e prima che potessi urlare, una voce nel silenzio mi consiglio’ di restare calma, in quanto i soccorsi stavano sicuramente arrivando. Poi la mano comincio’ a muoversi sul mio braccio, salendo sulle spalle. Poi con una spinta improvvisa, venni sbattuta contro la parete di legno dell’ascensore, mentre sentivo un corpo che dietro di me, si strofinava contro il mio. Mi stavo eccitando, soprattutto dal fatto che non ci potevamo letteralmente vedere. Le sue mani erano molto veloci e mi stavano esplorando tutto il corpo, infilandosi ovunque. Mi aveva tirato su la gonna e mi stava palpando il culo, mentre sentivo il suo respiro pesante ed eccitato. Poi una mano mi prese dai capelli e mi abbasso’, facendomi sbattere la guancia contro un qualcosa di duro. Poi, la stessa cosa, si strofino’ sulle mie labbra. Era il suo cazzo  duro, che cercava di entrarmi in bocca. Mi sentivo cosi’ puttana e abusata e lascia scivolare tra le mie labbra, quel cazzo duro e caldo, sentendolo entrare nella mia bocca, fino alle palle. Le sue mani mi prendevano dai capelli e mi tenevano ferma la testa, mentre il suo cazzo entrava e usciva dalla mia bocca. Mentre lui mi scopava la bocca, la mia mano si era infilata tra le mie gambe, masturbandomi ferocemente e infilando le mie dita tra le umide labbra della mia figa calda.

Poi il suo cazzo usci’ dalla mia bocca e le sue mani mi riportarono su, girandomi contro il muro. Sentivo il suo cazzo scivolare tra le mie chiappe, masturbandosi con il mio culo, quando improvvisamente, mi apri’ il buco del culo con la dura cappella, facendo entrare tutto il suo cazzo dentro di me. Mi stava scopando il culo, sbattendo il suo corpo contro il mio, sentendo il suo cazzo che entrava in profondita’ dentro me, mentre io ero con la faccia contro la parete dell’ascensore buio. I suoi, erano colpi violenti e veloci, che aumentavano di forza, man mano che il suo cazzo si gonfiava dentro il mio culo. Poi un’ultimo colpo, violentissimo, con tutto il suo corpo attaccato al mio contro la parete. Riuscivo malapena a respirare, mentre sentivo che dentro il mio culo, il suo cazzo pulsava, schizzando calda sborra, che mi riempiva il culo della sua goduria. Mentre sborrava, lo muoveva lentamente, dentro e fuori, svuotandolo per bene dentro di me, fino a quando non fu abbastanza moscio, da scivolare fuori. Poi si allontano’ di me, in completo silenzio, rimando in attesa della luce.

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Dopo circa 10 minuti di silenzio, la luce torno’ e la porta si apri’ al secondo piano, dove lui usci’, senza neanche guardarmi in faccia.

Blog: I Racconti Erotici, Racconto: Black Out

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