Benvenuta al colleggio

Mi ero iscritta al colleggio provinciale delle ostetriche, in quanto la mia ambizione, era quella di diventare un’ostetrica, mestiere che comunque mi avrebbe dato diverse soddisfazioni e la possibilita’ di lavorare in altri paesi, oltre che nel mio. Sono sempre stata una ragazza “casa-scuola”, devota agli studi e alla famiglia, che mi aveva aiutato tantissimo.

Ero appena arrivata, il colleggio era nel centro di un bellissimo parco, pieno di alberi e con un prato corto, dove diversi studenti, leggevano, sdraiati nel verde. Arrivai alla reception e presi le chiavi della mai stanza, dove la ragazza mi aveva detto, che le mie coinquiline erano gia’ arrivate. Ero emozionata e curiosa di scoprire chi fossero le mie nuove amiche d’avventura. Arrivai nella mia stanza, dove venni accolta da Nadia e Jessica, entrambe bionde e con un grosso seno, potevano sembrare sorelle. Furono molto gentili con me e mentre sistemavamo le nostre cose, ognuna di noi si presentava. Dopo alcune ore passate a parlare e a ridere, una lettera passo’ da sotto la porta della stanza. Era un’invito per le nuove arrivate. Una festa d’onore, si sarebbe svolta in quel piano la stessa sera e noi, come le altre ragazze appena arrivate al colleggio, eravamo invitate. Devo dire che a me l’idea non andava piu’ di tanto, ma Jessica e Nadia mi convinsero, parlando di connessioni favorevoli, oltre che di ragazzi.

Mancava poco alla festa, io mi ero messa l’abito corto delle grande occasioni, un abitino sexy, che aveva la parte dietro trasparente, mettendo in mostra il mio culetto e il mio perizoma nero. Non avevo un gran seno e quindi il mio culo, era l’unica cosa che potevo offrire agli occhi degli uomini. Le ragazze invece, sembravano conigliette uscite da Playboy, con body stretti al punto che pensavo che sarebbero esplosi e micro gonne. Sembravamo 3 sgualdrine, alla ricerca di cazzi da scopare, chi con le tette e chi con il culo. Arrivammo alla stanza della festa, ma la stanza era vuota. Dietro di noi, 2 ragazze chiusero la porta e cominciarono a ridere delle nuove troiette. Diceva che loro erano la legge del piano e che se volevamo arrivare sane, dovevamo obbedire. Poi fece un fischio e dal bagno uscirono 3 ragazzi nudi, con un’enorme cazzo dritto. Per il capo banda, noi eravamo delle puttanelle, che avevano accettato l’invito per cercare qualche cazzo da scopare e lei, ci aveva fatto il favore di preparci il tavolo, con 3 enormi cazzi, che dovevamo succhiare. La prima a far sborrare il cazzo, avrebbe vinto 3 favori, da usare nell’arco del primo semestre.

Eravamo state messe in ginocchio, con i cazzi puntati in faccia. Ero impaurita, ma non avevamo tanta scelta e poi, tutta quella situazione era anche eccitante. Le due ragazze erano molto felici, visto il modo in cui guardavano i cazzi davanti a loro, mordendo le labbra. La capo banda diede il via e tutte e tre affondavamo le nostre bocche su quei cazzi duri e caldi. Le ragazze si erano tirate fuori le tette mentre succhiavano quei cazzi, mentre io facevo sfilare la mia mano tra le gambe, masturbandomi come una cagna, guardando negli occhi il proprietario di quel cazzo, che entrava e usciva dalle mie labbra. Le ragazze succhiavano fino a meta’ cazzo, mentre io spingevo tutto quel cazzo enorme, fino a farlo arrivare alla gola, sentendo che sarei svenuta a momenti, mentre quel cazzo si spingeva dentro la mia bocca. Succhiavo e masturbavo, come un’esperta puttana, solo per ottenere un po’di favori scolastici…no…succhiavo e masturbavo perche’ ero una sgualdrina eccitata.

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Poi, nella mia bocca, comincio’ a schizzare fuori un getto di sborra calda e densa, che colava sulla mia lingua. Tirai indietro la testa, per far vedere che avevo vinto, che stavo facendo sborrare il cazzo a me assegnato, leccando i fili di sborra e ingoiando quell’aspro seme denso. Continuai a succhiare quella cappella fino a quando non scivolo’ fuori dalla mia bocca moscia e asciutta. Avevo vinto.

La capo banda mi guardo’ con aria indegna e disgustata ” Benvenuta sporca puttana “.

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