Veronica e Anna (parte 1)

Suore sporcaccione

La vita all’interno del convento era una vita votata alla misericordia e alle restrizioni. Rinunciare, era la parola d’ordine per una suora e così era stato per molto tempo, sia per Veronica che per Anna.

La prima aveva sempre saputo che prima o poi sarebbe diventata una suora, mentre la seconda aveva preso la decisione a diciannove anni. A nessuna delle due mancava il concetto di famiglia, anche perché erano abituate a vedere quel loro convento come la loro vera famiglia. L’amore non mancava né all’una, né all’altra, perché l’amore per il loro credo era più forte d’ogni altra cosa. Tuttavia c’era una cosa che mancava.

Quel brivido di eccitazione che nasceva solamente da certe pratiche che il loro vestito escludeva a priori si faceva notare dal loro inconscio.

acquista pubblicità

Veronica, nonostante la sua precocissima infatuazione per la religione, in giovane età aveva avuto un fidanzato con cui aveva giocato al dottore, mentre per Anna la questione era leggermente diversa.

Gli uomini non le erano mai interessati dal punto di vista sessuale e questa cosa le aveva fatto credere, in passato, di avere la vocazione per i voti. Solamente dopo qualche mese di convivenza con le sue nuove sorelle, capì la realtà dei fatti.

I suoi impulsi sessuali esistevano, ma non erano rivolti verso la sfera maschile; Anna era lesbica.

Convivere con tutte quelle donne era diventata, con il passare del tempo, un vera e propria tortura psicologica. Fortunatamente, Veronica che covava in sé forti pulsioni sessuali, non aveva nessuna preferenza in fatto sessuale; uomini e donne per lei erano la stessa cosa.

Così, molto spesso, quando le loro consorelle dormivano, capitava che le due suore s’incontrassero nella stanza di Anna per dare sfogo ai loro istinti più animaleschi.

acquista pubblicità

All’inizio la cosa era quasi innocente. Avevano iniziato scambiandosi qualche bacio con la lingua, giusto per sentire anche un po’ di calore umano.

Era bello vedere un’altra donna in tutto il suo splendore, una volta smessi i vestiti da suora per la notte. I capelli lunghi e svolazzanti, le forme femminili, addolcite dall’assenza del vestito nero, insomma, la donna ritornava donna solamente quando svestiva quei panni castigati.

Amavano entrambe la loro scelta, ma il sesso era un piacere a cui avevano deciso di non rinunciare.

Anna aprì la porta, facendo entrare Veronica nel silenzio di quella notte che sarebbe stata a tutti gli effetti la loro notte.

-Ciao piccola.- disse, abbracciandola.

-Mi sei mancata così tanto. Quando ieri stavi curando il giardino ti avrei voluta afferrare, per toccarti i seni e baciarteli.

-Anche io ti guardo sempre. La tua bellezza è quasi offuscante. Sai, credo che la tua bellezza sia la prova diretta dell’esistenza di Dio.

-Mi fai bagnare tutta, quando parli così.

Veronica infilò una mano tra le cosce di Anna, baciandola con la lingua.

Aveva una figa liscia e calda. Quella stanza era stato il loro nido d’amore per molte notti.

La loro era senza dubbio una storia d’amore poco convenzionale, ma il sesso era semplicemente perfetto. Avevano imparato a conoscere i rispettivi corpi nei minimi dettagli e quando riuscivano a mettere in pratica le loro altrui conoscenze, finivano sempre per provare degli orgasmi molto potenti.

Anna si era sempre vergognata della sua sessualità, per via della sua eiaculazione femminile. A Veronica questo non importava, anzi, era una cosa che finiva per eccitarla molto di più

-Ti piace quando ti masturbo così, vero?- disse, girandole attorno al clitoride con le dita.

-Certo che mi piace, sei bravissima. Riesci a mandarmi in fiamme la figa, piccola mia.

L’eccitazione era arrivata alle stelle e l’atmosfera iniziava a farsi molto calda.

-Lo prendiamo?

-Sì.

Anna estrasse da sé la mano di Veronica, inzuppata del suo piacere e sollevando il materasso su cui era solita dormire e farsi sbattere dalla sua amica, prendendo un oggetto avvolto in un asciugamano azzurro.

Il nome che avevano deciso di dare a quell’attrezzo era: il doppio amico.

Il doppio amico era un doppio cazzo di gomma nera che serviva per eccitarsi, scopandosi a vicenda. Comprarlo non era stato facile per nessuna delle due, per quello avevano deciso di farlo assieme.

Veronica prese il gel lubrificante che Anna teneva a fianco alla Bibbia, in un piccolo astuccio rosa con dei piccoli fiorentini disegnati sopra.

Spalmarono il gel su entrambi i cazzi finti, dopodiché si misero a letto, pronte a dare inizio alle danze.

Veronica infilò il primo cazzo dentro la figa di Anna, per poi infilare l’altro nella sua. Adesso potevano cominciare.

Erano due bei cazzi molto grossi ed ingombranti. Iniziarono ad amarsi muovendosi l’una verso l’altra, affondando sempre di più quei piselloni di gomma dentro le loro vagine grondanti di piacere.

Anna aveva la schiena appoggiata al materasso, mentre Veronica era posizionata sopra di lei. Non vi era, come lo stereotipo vuole, chi interpretava l’uomo e chi la donna. In quel momento erano entrambe penetrate da loro stesse.

-Stai ansimando troppo forte, Anna… finirà che ci sentirà la madre superiora.- disse Veronica.

-La madre superiora può anche venire a leccarmi la figa… perché io qui sto per impazzire. Tu mi scopi come una divinità, Veronica.

-Amo scoparti. Mi sto eccitando così tanto, cazzo.

Il loro amore clandestino rendeva tutto molto più denso di erotismo. Ogni segreto era erotico a suo modo.

-Leccami le tette, Anna.

Anna iniziò a leccare le tette della sua amica, ricoprendole di saliva. Veronica aveva un paio di tette davvero niente male. Era una seconda abbondante con dei bei capezzoloni tondi e grossi.

Vuoi realizzare la tua fantasia erotica in CHAT?

ISCRIVITI GRATIS

Vota questo racconto erotico !

1 Stella2 Stelle3 Stelle4 Stelle5 Stelle (77 voti, media: 3,77 su 5)
Loading...

Altri racconti erotici interessanti: