La reginetta del pissyng amatoriale

Troia si fa pisciare addosso: racconto erotico

-Ok, Benedetta… adesso alzati.- disse una voce.
Benedetta non poteva utilizzare gli occhi, per via di tutto quello sperma che le ricopriva il viso.
Il cameraman continuava a riprendere tutto, mentre i fotografi scattavano le fotografie per le copertine del sito.
Il porno amatoriale era un mondo difficile per le ragazze, ma lei aveva imparato a conviverci abbastanza bene. Si sentiva molto spesso umiliata, ma non le importava più di tanto, visto che riusciva a racimolare qualche soldo.
Aveva una casa tutta sua e non doveva chiedere niente a nessuno.
Quella cosa la faceva sentire bene, nonostante tutto quello sperma che che aveva addosso.
Dei ragazzi la condussero verso un divano e la fecero sdraiare. A breve l’avrebbero penetrata.
Era uno dei tanti video che era costretta a girare per guadagnarsi uno stipendio decente.
Un cazzo le penetrò il culo. Era molto strano farsi scopare da così tanti ragazzi senza nemmeno poterli guardare in faccia. Si sentiva proprio un oggetto.
Ci sapeva fare, nonostante tutto, il tizio che la stava inculando. Un nuovo cazzo le violò la figa e così ebbe inizio la doppia penetrazione. Era tutto così scontato nel porno.
La donna non aveva importanza; doveva solamente farsi sbattere fino a far eiaculare l’uomo. Non era un caso che gli uomini non avessero la minima idea su come far venire le donne.
Erano talmente assuefatti a quella merda che finivano per credere che quello fosse l’unico modo di fare sesso.
Qualcuno, adesso, le stava pisciando addosso. Sentiva chiaramente il calore e l’odore di pipì scorrerle sotto il naso.
Farsi pisciare addosso significava una busta paga più voluminosa e se per avere uno stipendio migliore doveva farsi pisciare addosso, si sarebbe fatta urinare addosso da chiunque.
Prese in bocca il cazzo che aveva appena pisciato e lo ciucciò per un po’. L’urina aveva fatto andare via la maggior parte dello sperma, liberandole così la visuale.
Adesso poteva nuovamente vedere chi la stava scopando.
Nel culo aveva accolto un ragazzo di colore sulla trentina, mentre nella figa si era posizionato un bianco sui venti.
Il tizio che aveva preso in bocca, invece era ispanico. Le orge con diverse etnie erano quelle che andavano di più su internet.
Per quello le capitava così spesso di finire a farsi fottere da una decina di tipi di etnie diverse in un solo video.
Era il suo lavoro. Entrava sul set, cazzi dentro, cazzi fuori e cazzi dappertutto. Poi si faceva una bella doccia e tornava a casa, pronta a vivere una nuova serata con le sue amiche, cercando di non pensare a quanto fosse umiliante il suo lavoro.
Altra sborra le arrivò in faccia, proprio mentre anche il ragazzo di colore le sborrò in culo, cedendo il suo posto ad un nuovo profanatore anale.
Quella sera avrebbe dovuto usare la pomata per le emorroidi, molto probabilmente.
Non era indolore farsi scopare da così tanti ragazzi in una sola botta. Non tutte le ragazze accettavano quei copioni, anche perché una volta accettati la prima volta, dovevi per forza recitare in film simili.
Il feticismo tirava sempre e l’industria si doveva piegare ai gusti della popolazione. In pratica: i pervertiti dettavano legge.
-Ok, adesso pisciatele tutti addosso!- gridò il regista, sentendosi un po’ Scorsese.
I cazzi fuoriuscirono da lei tutti assieme ed iniziarono ad urinarle addosso.
Non le piaceva quel ruolo e, soprattutto, non aveva mai sopportato l’odore della pipì.
Però nel giro di due mesi era divenuta la reginetta del pissyng.
Ogni schizzo faceva accrescere la sua popolarità sul web e questo faceva bene alla sua carriera. Tutti i registi del genere l’avrebbero chiamata per la realizzazioni di video inerenti all’urina e roba del genere.
Era pur sempre lavoro assicurato per almeno un anno.
Non era una bella vita o una brutta vita; era semplicemente la sua vita.
-Ok, baby… apri la bocca e ingoia un po’ di piscio, guardando la telecamera.- continuò il regista.
Benedetta iniziò a fissare la telecamera, ingurgitando quanta più pipì riuscisse ad ingurgitare.
Un giorno avrebbe sfondato e non avrebbe mai più dovuto bere la pipì di un gruppo di perfetti sconosciuti.

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