Compagne di collegio
Qui nel collegio ci trattano un po’ come delle carcerate. Abbiamo orari di studio snervanti e le uscite sono limitate solamente a certi orari, anche dopo il raggiungimento della maggiore età.
Questo ci impedisce di frequentare dei ragazzi dopo le dieci di sera. Il tutto per evitare che qualcuna di noi faccia del sesso, probabilmente. Anche per questo motivo, il collegio è esclusivamente femminile.
Sarei molto curiosa di sapere cosa direbbero i nostri carcerieri se solamente potessero vedere quello che io e la mia compagna di stanza stiamo facendo in questo momento.
Ogni notte, Giorgia se ne viene nel mio letto ed iniziamo degli incontri di petting estremi che finiscono quasi sempre con delle leccate di figa, esattamente come in questo momento.
La figa di Giorgia ha un sapore particolare, non saprei dire se mi piaccia o no, ma in pratica ne sono diventata dipendente a tutti gli effetti. L’altra settimana, quando Giorgia è andata a trovare i suoi parenti a Torino, mi sarei scopata anche il bidello, credetemi.
Non a caso sono finita a farmi fare un ditalino in bagno da Alice della terza B.. È stato strano farmi toccare da un’altra donna, perché io non sono lesbica e fondamentalmente non mi ritengo nemmeno bisessuale, perché a me il cazzo piace. Il fatto è che sono innamorata di Giorgia e lo sarei anche se lei fosse un uomo.
È bellissima ed intelligentissima e leccare la sua figa mi piace da impazzire, soprattutto quando la vedo andare in estasi come in questo momento.
-Ah, piccola mia… come mi sei mancata.- dice, stringendo un lembo del lenzuolo rosa su cui dormiamo la notte, tutte nude.
Mentre le lecco la figa, continuo a penetrarla con l’indice e di tanto in tanto le do anche dei bacini sull’ano, per farla eccitare.
Non so se lei si ritenga una lesbica, ma non credo che sia innamorata di me. Sono sicura che le piace scopare con me, ma non vedo amore nei suoi occhi, bensì solamente perversione.
-Pensa che mi sono masturbata quattro volte in due giorni, pensando sempre alla tua boccuccia d’oro.
Appena arriva alla lubrificazione più liquida, mi alzo ed inizio a baciarla con le labbra ancora sporche di lei.
-Sforbiciamo?- le chiedo, riempiendola di bacini.
-Si… voglio farti impazzire!
Così ci mettiamo in posizione trasversale ed iniziamo a dare vita alla nostra sforbiciata notturna. Le nostre fighe si strusciano, sfregandosi e alimentando l’umidità dovuto alla secrezione di liquido vaginale. Fresco e caldo diventano dei concetti astratti, mentre le nostre cosce si bagnano delle secrezioni l’una dell’altra.
I nostri bacini su muovono come se stessimo improvvisano una samba da sdraiate a gambe incrociate.
Il tutto diventa in pochissimi secondi un rituale tra il romantico e il violento. C’è molta rabbia quando scopiamo, non saprei spiegarne il motivo, ma rabbia e amore sono sempre presenti nelle nostre acrobazie notturne.
-Cazzo, quanto mi fai venire, Giorgia.
-Ti amo, piccola.
Quando dice “ti amo” non bisogna mai prenderla sul serio, specialmente quando si scopa, perché ti amo è un intercalare che Giorgia usa praticamente una volta al minuto.
Quando sforbiciamo, perde ogni inibizione ed è sempre quella che spinge più forte, quasi a farmi male. Te nostre fighe sembrano nate apposta per combaciare, unendo i nostri corpi nel grande gioco dell’amore.
Non saprei dire se dentro di me ci sia la voglia di fidanzarmi con lei, ma sicuramente c’è quella di scoparla dappertutto e in ogni momento. Sì, non esiste un solo momento della giornata in cui non vorrei scopare Giorgia.
Riesce a farmi bagnare solamente con lo sguardo; non so come faccia, ma ci riesce praticamente sempre. Una volta sono dovuta scappare in bagno a farmi un ditalino durante una lezione, perché non riuscivo a smettere di pensare a lei… giuro!
-Leccami la figa.- dice Gloria.
Ritorno alla mia posizione iniziale e la conduco lentamente all’orgasmo che la sua bellezza si merita.
Il mio unico scopo è quello di dimostrarle che la mia bocca è meglio di qualsiasi cazzo che potrà mai incontrare lungo il suo cammino di donna.
Quel sapore… mi fa proprio impazzire.
Giorgia s’infila un pugno in bocca e cerca di non gridare. Non era mai venuta in maniera così potente. Sono molto contenta di averle tirato fori un orgasmo del genere.
-Accidenti, mi hai proprio distrutta. Dammi qualche minuto per farmi riprendere e poi faccio venire te, ok?
-Certo amore… prenditi tutto il tempo che ti serve.
-Lo sai che io non sono mai venuta così con nessun’altra o altro?
-Sono contenta. Ti amo.
-Anche io, piccolina.
Ci amiamo per davvero? Chi può dirlo. L’unica cosa che posso dire con certezza è che a breve avrò un orgasmo e questo mi basta.
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