Capricci da strega
Con tutto il rispetto per chi non ci crede, le streghe esistono. Non hanno segni particolari di riconoscimento, sanno operare in segreto e spesso hanno un volto normale, un modo di fare normale, che le rende insospettabili.
Lei si chiama Alba anche se, certi intrugli, li fa solo al crepuscolo e alle spalle di suo marito…
Quando una strega come Alba comincia a perdersi nelle sue più segrete e immonde fantasie, possono essere dolori per tutti.
Pensa: “Prenoterei una di quelle visitine, dal mio nuovo ginecologo…” mentre invoca non si sa chi. Chiede aiuto ad un certo spirito guida e tira fuori erbe e oggetti non meglio identificati.
Da qualche giorno, il suo nuovo ginecologo la stuzzica da matti. Deve essere suo e si mette all’opera per conquistarsi ciò che riesce ad ottenere sempre dalle sue magie nere.
Si ritrova nella sua stanza segreta – neanche suo marito deve metterci piede, là dentro – e attacca a pregare tirando fuori parole pronunciate in una lingua sconosciuta, semi ipnotizzata davanti a una manciata di candele accese. Prega, prega a lungo, dopo la mezzanotte, affinché il suo desiderio venga esaudito.
Chissà perché ha puntato proprio il dottorino… Ce ne sono tanti di uomini che la arrapano ma la natura capricciosa di una donna è insondabile. Figuriamoci quella di una strega…
Alba, dopo due ore di invocazioni, si ritrova davanti, come per incanto, Elio, il dottorino esplorafiche. E’ tutto eccitato e tremante e sembra reduce da un viaggio lunghissimo, che quasi gli ha tolto l’energia anche per parlare.
“Sei sola, eh?! Sei sola, soletta?” fa lui mezzo ubriaco, tutto matto e molto maligno.
“Mio marito lo sa, che ho voglia di scoparti. Ci sta guardando da una telecamera nascosta” risponde lei con fare sufficiente.
Questa è proprio una di quelle sorprese cui è difficile restare impassibili. Non solo Alba si fa i cazzi suoi in barba al marito cornuto. Coi suoi poteri si diverte pure a farlo assistere alle porcate che consuma alle sue spalle. Roba da matti!
Quella situazione elettrizza Elio: lo calma e lo agita. Che storie…
“Ce l’ho duro, troppo duro…” si lamenta con una smorfia.
“Fa’ vedere… – interviene strafottente la strega – Eh, si. Un gonfiore preoccupante davvero. Bisogna fare qualcosa…” risponde guardandolo dritto negli occhi con una luce strana che le illumina e le intorbidisce lo sguardo.
“Mi state usando, non è così?!” si insospettisce Elio.
“Quante pippe! Da’ qua, che te ne faccio una seria io…” risolve subito Alba, per distrarlo e non farlo pensare troppo.
Agitare prima dell’uso. Lo fa sempre, prima di prendere la sua brava medicina. Duro e liscio, proprio come lo immaginava lei. Dà un assaggio al suo scroto ripieno. Succhia, attenta a non farlo saltare. Lui, a spada tratta, assiste ad una pompa perfetta.
Lo drizza al massimo facendogli passare la voglia di schizzare per sbaglio.
“Che rigatone…” s’è rilassato, finalmente, il cretino.
Con quegli occhi da strega lo avverte. Gli conviene non perdere il controllo se non vuole rinunciare al sollazzo anale. Si libera dalla trappola di quella bocca pericolosa. Meglio non rischiare più di tanto e rintanarsi subito nel culo che gli aveva promesso. Un cratere crespato che bombarda senza vaselina e senza avvertimenti. Un trauma anale, un didietro allentato con violenza.
“Ti buco… ti accontento… Sssi- sssi – Si!!!”.
“Non così… ahhh!” urla la strega. Per una bordata cattivissima, Alba quasi si pente dei suoi peccati e dei suoi poteri.
Ma il peggio passa in fretta, rimpiazzato da voglie che non passano mai. Resta un doloretto all’entrata violata in fretta, dimenticato da una voglia più forte.
“Dai che voglio entrarci tutto…”.
“M’hai sfondato… m’hai… ahhh…”.
Con le mani si regge alla ringhiera del letto, coi fondelli resta assicurata al suo piedistallo venato.
“Scivola giù che te ne do di più… uuuaaahhh…” suggerisce lo stallone telecomandato.
“Ci sta guardando… si sta facendo una ricca sega…” si eccita Alba.
Vedere sua moglie allargata da un altro è come incularsela due volte – pensa Alba.
Ma… Giulio li sta spiando o no? Forse è tutta un’invenzione della strega per rendere partecipe suo marito, sempre.
“Facciamogli vedere quanto ne ingoio…”.
“Io preferisco fartelo sentire” risponde al volo il macho.
Tra moglie e marito, Elio non mette il dito. Preferisce infilare la verga.
Alba ride sguaiata, quando si gode al massimo l’inculata. Non sa trattenersi, è più forte di lei.
Per Elio sfondarla dietro è il massimo, ma non vuole perdersi per niente al mondo la sua sorca regina. Cambia canale, scivola nella fica strega. La scopa per un po’ ma lei vuole tornare all’altro vizio.
“Scopami il sedere, daiiii…”.
“Che inculona, cazzo…” si lagna l’ipocrita.
Manovra la natica destra, timone delle sue ossessioni anali. Elio, fermo, si lascia torturare, poi si aggrappa a quella sella cavalla e risponde a suon di bastonate. Ha bisogno di vedere bene l’incastro. L’affonda a pecorina, spingendo in quei fondelli coraggiosi. Penetra con la sua nerchia sazia di umori anali, tanto sazia da non poterne più.
Schizza abbeverando il bucone di crema calda e pazzarella.
“Ti allago il culo, ti allago…”.
Sporcata da tanta sborra appiccicosa, gli regala uno spettacolo unico.
Alba, tornata alla realtà dopo quel viaggio astrale parecchio anale, si sveglia e si ritrova a fare un gran segone ad un cazzo a lei molto familiare. Un uccello innamorato, quello di Giulio, suo marito, schiavo dei suoi oscuri capricci.
Blog: I Racconti Erotici, Racconto: Capricci da strega
Vuoi realizzare la tua fantasia erotica in CHAT?