Alessia e Robert pt. 2

porcona rossa di capelli

Casablanca era arrivato ai titoli di coda e il Viagra aveva iniziato a fare effetto.
Avevano guardato quel vecchio film nel loro letto, all’interno della camera che si affacciava sull’oceano.
Quella vita non la si poteva nemmeno descrivere a parole. Era perfetta sotto ogni punto di vista.
Aveva deciso di dedicare a Robert più tempo del solito, perché stare con lui era divertente e non ci si annoiava mai. Era un vecchietto pieno di vita nelle vene.
-Senti ti va di fare un giochetto piccante?- chiese, accendendo una sigaretta a letto.
-Io gioco solamente se i giochi sono piccanti.- rispose Alessia, avvolta dai suoi capelli rossi come le viscere dell’inferno.
Sapeva come eccitare un uomo. Se ci fosse stata una facoltà universitaria di seduzione, lei avrebbe ottenuto il posto di rettore.
-Che ne dici di spogliarti nuda e ballare davanti a me? Io potrei guardarti nel tuo splendore, masturbandomi.
-Certo che sei un bel porcellino. Sì… mi piace questo gioco. Mi piace guardare il tuo cazzo duro, eccitarsi guardandomi.
Amava essere amata e quando stava con un vecchietto non lo tradiva mai, era una specie di codice deontologico a cui sottostava con rigore ferreo.
Voleva essere un’amante e non una puttana.
Si sfilò quei quattro indumenti che coprivano il suo corpo ed iniziò a ballare sul letto, aprendo ben bene le gambe per mostrare a Roberto la sua vagina appena depilata, in tutta la sua lucente bellezza.
Robert iniziò a farsi una sega, guardando quello spettacolo di donna, ballare solamente per lui. Non aveva mai fatto l’amore con una creatura così perfetta.
Era stato un discreto sciupafemmine ai suoi tempi e avendo i soldi era perennemente attorniato di belle donne, ma nessuna era lontanamente paragonabile a lei.
Iniziò a toccarsi le tette, stimolandosi i capezzoli, mentre la lingua sfiorava le sue labbra vellutate al sapore di lampone.
Robert continuava a masturbarsi, mantenendo gli occhi incollati sul corpo prosperoso di quella Venere rossa.
-Vai baby, toccati la figa. Guarda com’è bella.- disse, tutto arrapato.
-Sì… mi piace molto toccarmi la figa. Soprattutto quando è così bagnata.
C’era tutto un mondo in quel corpo.
-Che bel pisello. Toccatelo più forte. Voglio vederlo spruzzare per me. Spruzza Robert, spruzza.
Doveva esser stato molto fortunato per aver incontrato Alessia un mese prima, in quel locale alla moda.
Iniziò a masturbarsi, infilando le dita dentro la sua figa, grondante d’eccitazione. A quel punto anche lei desiderava quel cazzo dentro di sé, ma il gioco consisteva proprio nel negarsi al proprio partner, guardandosi l’un l’altro.
Il fuoco bruciava le loro vene, mentre la forza dei loro organi genitali li stava conducendo verso quell’estasi che noi tutti chiamiamo piacere.
-Che buon sapore che ho.- disse Alessia, assaggiando le sue dita, bagnate del suo liquido vaginale.
-Lo so che hai un buon sapore… ti ho assaggiata un sacco di volte.- disse Robert, quasi arrivato all’orgasmo.
-Possiamo smetterla con questo gioco… voglio essere toccata da te.- chiese Alessia, distrutta dalla voglia.
-Vieni qui.
Si buttò sul letto, infilandosi il pene dell’uomo dentro a figa. Menarono tre colpi e la sborra calda le si espanse nella vagina.
Prendeva la pillola e non le importava. Il Viagra aiutava l’uomo a mantenere l’erezione anche dopo la venuta, così continuarono a scopare fino a quando l’orgasmo non si abbatté anche su di lei.
Gridò come non gridava da molti anni, presa da una strana eccitazione che di tanto in tanto entrava in circolo nelle donne focose come lei.
Robert non aveva mai sentito nessuna donna gridare così tanto e pensò che fosse tutto merito del Viagra, ma non era così.
Alessia si stava totalmente innamorando di quel vecchio e stava concedendo a lui tutto il suo corpo e tutta la sua passione.
-Voglio stare con te… per sempre.- disse, abbandonandosi all’enfasi del momento.
Robert sorrise, accogliendo quelle parole come un bellissimo complimento, rivolto alla sua performance sessuale.

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